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Carol, storia di un amore impossibile

L’etera Cate Blanchette sta diventando una delle mie attrici preferite di questo periodo. Pluripremiata ai Golden Globe e agli Oscar come migliore attrice non protagonista con The Aviator (2004, di Martin Scorsese) e come attrice protagonista con Blue Jasmine (2013, di Woody Allen), è nuovamente candidata a questi prestigiosi premi con il suo ultimo film, Carol, uscito nel 2015 e diretto da Todd Haynes.

Il film è tratto dal romanzo “Carol” (conosciuto anche col titolo The Price of Salt – Il prezzo del sale) dell’autrice americana Patricia Highsmith. La scrittrice pubblica la storia d’amore tra due donne, Carol e Therese, per la prima volta nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan a causa della tematica trattata, l’amore lesbico, ancora tabù negli anni Cinquanta.

Il romanzo è stato rifiutato dalla casa editrice per cui Patricia Highsmith aveva già pubblicato un libro, proprio per la scottante tematica. Dopo aver trovato un nuovo editore, il romanzo viene accolto con enorme successo di pubblico, costituito soprattutto, a detta dell’autrice, di un ampio pubblico gay. Sono numerose inoltre le lettere che la stessa riceve dalle sue ammiratrici lesbiche, che la ringraziano dell’emozionante storia d’amore a lieto fine tra le due protagoniste, laddove all’epoca i romanzi di questo genere avevano sempre un finale tragico, a voler sottolineare l’immoralità di una relazione omosessuale.

La raffinata Carol Aird nel film è Cate Blanchette, che propone sullo schermo un’impeccabile donna, interprentandone con maestria la forte personalità e la drammaticità del personaggio: alta, bionda, unghie laccate di rosso, trucco impeccabile e acconciatura sempre perfetta, vestita alla moda e sempre con un accessorio rosso che la contraddistingue da tutte le altre.

Siamo nella New York del 1952, nel periodo natalizio, e Carol sta affrontando un difficile divorzio nel quale si contende con il marito la custodia della figlioletta. Proprio a lei Carol vuole comperare un regalo di Natale ai grandi magazzini di Manhattan, dove lavora temporaneamente la giovane aspirante fotografa Therese Belivet.

L’incontro tra la facoltosa donna e la giovane commessa è folgorante: attorno a loro tutto si ferma e tra le due inizia una girandola di emozioni contenute ma che si intuiscono attraverso i loro sguardi.

Carol dimentica i guanti nel reparto giocattoli e Therese glieli fa recapitare a casa, insieme al trenino ordinato per la figlia. Carol approfitta di questo gesto di cortesia per contattare Therese e invitarla prima in un locale per un drink e, successivamente, a passare il week-end a casa sua.

A casa di Carol, Therese conoscerà in circostanze spiacevoli il marito della donna. I due non vivono più insieme ma l’uomo fa ritorno a casa improvvisamente e, trovandovi Therese, si infuria con la moglie. La ragazza scoprirà ben presto che Carol ha avuto una relazione con una cara amica e il marito l’ha scoperta. Carol è ben consapevole che l’uomo userà questo fatto per avere la custodia esclusiva della figlia e che anche la sua nuova amicizia con Therese potrebbe giocare a suo sfavore.

Scoperto dagli avvocati che l’uomo vuole portarle via la figlia per “motivi morali”, Carol sconvolta chiede a Therese di partire insieme per un viaggio in auto senza precisa meta. Therese accetta subito, sia perché desiderosa di approfondire la sua amicizia con Carol, sia perché vuole allontanarsi dal fidanzato con il quale è in crisi.

Le due donne inizieranno così un’avventura on the road tra motel di fortuna e hotel di lusso dove, lontane da occhi indiscreti, potranno vivere liberamente il loro amore. Il viaggio è però destinato a interrompersi bruscamente poiché le due vengono sorprese dal detective che il marito di Carol ha ingaggiato per trovare le prove della sua relazione lesbica.

Divisa tra i sentimenti per Therese e l’amore per la figlia, Carol decide di “farsi curare” e tornare in famiglia, dove le è consentito vedere la bambina sotto stretta sorveglianza dei parenti. Piena di tormenti, capirà ben presto che questa non è la vita che vuole e che il suo spirito è intrappolato.

Cercherà Therese, ancora ferita per l’abbandono improvviso e che nel frattempo sta dedicandosi alla carriera di fotografa lavorando al New York Times, per chiederle di andare a vivere da lei nel suo nuovo appartamento. Dopo l’esitazione iniziale di Therese, l’incontro tra le due che si rivedono dopo tempo è segnato da un reciproco sguardo che, senza alcuna parola, ci fa capire che ci sarà il lieto fine.

Valentina Morlacchi 

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