Con l’arrivo del 15 settembre 2025, i fan dell’universo Outlander possono finalmente segnare una nuova data importante sul calendario.
Dopo otto stagioni che hanno fatto innamorare milioni di spettatori in tutto il mondo, Sky e NOW accolgono in esclusiva Outlander: Blood of My Blood, il prequel della saga che ha trasformato il viaggio nel tempo in una dichiarazione d’amore senza confini.
Ideata dallo showrunner Matthew B. Roberts, già al timone della serie madre, questa nuova produzione firmata Sony Pictures Television espande le radici della storia, portandoci là dove tutto è iniziato: alle origini delle famiglie Fraser e Beauchamp.
È qui, tra Highland scozzesi e trincee della Prima Guerra Mondiale, che le vicende di Ellen MacKenzie, Brian Fraser, Julia Moriston e Henry Beauchamp prendono forma, in un intreccio di passioni, destini e misteri che renderanno Blood of My Blood una serie imperdibile.
Box Curiosità: lo sapevi che…?
I cerchi di pietre che permettono di viaggiare nel tempo si ispirano ai megaliti reali di Callanish, nelle Ebridi.
Lord Lovat, padre di Brian Fraser, è un personaggio storico realmente esistito: Simon Fraser, noto anche come “il Vecchio Volpe”, fu l’ultimo nobile scozzese a essere giustiziato per decapitazione.
Harriet Slater ha dichiarato in un’intervista: “Interpretare Ellen MacKenzie è stato come vestire i panni di tutte le donne della mia famiglia: forti, intuitive e pronte a tutto per amore.”
Outlander: Blood of My Blood, Il prequel epico che riscrive le origini di Jamie e Claire
Outlander: Blood of My Blood non è solo un regalo per i fan. È un’opera a sé stante che racconta la forza delle origini, la lotta contro il destino e la possibilità di riscrivere il passato per amare davvero. Dal 15 settembre, il prequel più atteso dell’anno ci ricorda che ogni storia d’amore ha un inizio… e che alcune iniziano secoli prima di quanto immaginiamo.
Due amori, due famiglie, un solo destino
Se Outlander ci ha raccontato l’amore travolgente e fuori dal tempo tra Claire e Jamie, Blood of My Blood punta i riflettori su coloro che li hanno generati.
Due storie d’amore parallele, ambientate in epoche diverse ma legate da un filo invisibile: quello del sangue, dell’eredità, della resilienza.
Da un lato troviamo Ellen MacKenzie e Brian Fraser, i genitori di Jamie. Lei, figlia del potente clan MacKenzie, è una donna dalla forte personalità, costretta a fare i conti con le ambizioni familiari e le leggi non scritte di una società patriarcale.
Lui, giovane e leale, è figlio del temutissimo Lord Lovat, il “Volpe Vecchia”, che vede nel matrimonio del figlio con Ellen un’opportunità politica da manovrare a proprio vantaggio.
L’amore tra i due si consuma tra intrighi, imposizioni e scelte coraggiose. Dall’altro lato, nel pieno del ventesimo secolo, si sviluppa la vicenda di Julia e Henry Beauchamp, genitori di Claire.
Durante un viaggio nelle Highlands scozzesi, attraversano accidentalmente i misteriosi cerchi di pietre, noti ai fan della saga come portali temporali.
Separati da un evento inspiegabile, finiscono in un’epoca diversa, e dovranno affrontare prove fisiche ed emotive per ritrovarsi e tornare nel presente, dove li aspetta la loro bambina.
Un ponte tra passato e futuro: la forza del mito familiare
Il cuore pulsante della serie è la volontà di esplorare cosa significa amare quando tutto, il tempo, la società, la famiglia, è contro di te. Blood of My Blood non è solo un’aggiunta all’universo di Outlander, ma una nuova chiave di lettura che arricchisce le scelte e i tratti dei personaggi originari.
Claire non è più solo una viaggiatrice del tempo: diventa il frutto di una lunga linea di donne capaci di sfidare le leggi del destino. Jamie non è solo l’eroe romantico delle battaglie e delle fughe: è il risultato di un amore tenace che ha saputo resistere agli intrighi politici e alla rigidità clanica.
Attraverso flashback, scene di guerra, paesaggi mozzafiato e momenti di intimità familiare, la serie costruisce un ponte narrativo tra le due linee temporali, mostrando quanto la storia personale e quella collettiva siano intrecciate.
Cast rinnovato, atmosfera fedele
Una delle grandi novità di Blood of My Blood è il cast completamente rinnovato. Harriet Slater dà volto a una Ellen MacKenzie fiera e indomita, mentre Jamie Roy interpreta con profondità il giovane Brian Fraser.
Hermione Corfield e Jeremy Irvine si calano con intensità nei ruoli di Julia e Henry Beauchamp, conferendo verosimiglianza e fragilità ai loro personaggi.
Tra gli altri interpreti spiccano Tony Curran nel ruolo di Lord Lovat, Rory Alexander nei panni di Murtagh, Séamus McLean Ross come Colum MacKenzie, Sam Retford (Dougal) e Conor MacNeill (Ned Gowan).
I fan di lunga data ritroveranno elementi visivi e musicali familiari: dalle brughiere battute dal vento alle melodie celtiche, tutto contribuisce a rievocare l’atmosfera romantica e avventurosa che ha reso Outlander un cult.
Ma allo stesso tempo, Blood of My Blood osa, offrendo uno sguardo più cupo e maturo sulla guerra, sulle responsabilità familiari e sull’eredità spirituale.
Un successo annunciato tra pubblico e critica In occasione dell’anteprima stampa, le prime reazioni sono state entusiastiche: Blood of My Blood è stato definito “uno dei prequel più eleganti e profondi dell’anno”, capace di parlare non solo ai fan affezionati, ma anche a chi si avvicina per la prima volta alla saga.
Il merito va anche alla sceneggiatura di Matthew B. Roberts, che riesce a coniugare tensione, lirismo e dramma in modo avvincente, senza mai perdere la coerenza con il materiale originale.
Anche Ronald D. Moore e Maril Davis, già produttori esecutivi di Outlander, tornano per garantire continuità narrativa e visiva, affiancati da Jim Kohlberg.
La produzione, firmata Sony Pictures Television, promette livelli altissimi di qualità, con costumi storici impeccabili, ricostruzioni scenografiche dettagliate e una fotografia che valorizza la bellezza aspra della Scozia.
Perché guardarlo (anche se non hai visto Outlander)
Blood of My Blood è perfetto per chi ha amato le atmosfere di Bridgerton ma cerca una trama più densa e simbolica, per chi sogna paesaggi selvaggi e amori proibiti, ma anche per chi è curioso di scoprire come nascono le storie che fanno la storia.
La serie può essere vista come una porta d’ingresso nell’universo di Outlander, o come un raffinato spin-off indipendente, capace di reggersi in piedi da solo grazie a una narrazione potente e appassionata.