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Angelina Mango emoziona cantando “La rondine” del padre con dolore e gratitudine

Per la serata delle cover, Angelina ha scelto di fare un omaggio al padre, Pino Mango, uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana, cantando "La rondine"

Ci sono esibizioni che non riusciamo a dimenticare facilmente. Quella di Angelina Mango a Sanremo durante la serata delle cover è una di queste. La cantante, giovanissima, figlia di Pino Mango, ha omaggiato il padre morto nel 2014 cantando la sua canzone “La Rondine”. Un momento che ha fatto alzare in piedi tutte le persone presenti al Teatro Ariston e anche tutte le persone presenti nelle loro case, che hanno assistito ad uno dei momenti più emozionanti dell’edizione del festival di quest’anno.

Angelina Mango: l’emozione e la dignità

Angelina Mango è un talento indiscutibile. Dopo la sua partecipazione ad Amici ha conquistato il pubblico con hit indimenticabili ed è arrivata quest’anno sul palco dell’Ariston con “La Noia“. Una potenza rara da vedere in una ragazza così giovane, una padronanza del palco incommensurabile, tecnica perfetta e personalità da vendere.

Per la serata delle cover, Angelina Mango ha scelto di fare un omaggio al padre, Pino Mango, uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana, e ha scelto di “denudarsi” davanti al pubblico per mostrare un’emozionalità che ci ha spezzati. Ci siamo spezzati perché abbiamo assistito ad un dolore, ad una gratitudine che solo chi ha perso un genitore può capire.

Quella sensazione di voler dare qualcosa indietro, sperando di avere uno sguardo dall’alto, rivolto verso di noi. Angelina Mango ha fatto sentire gli orfani meno soli, ha parlato ai nostri dolori, alle nostre storie, ha raccontato il distacco, il lutto, il senso di tenere sé una persona cara continuando a vivere la propria vita.

“La rondine”, il testo della canzone di Mango

Ti vorrei, ti vorrei Come sempre ti vorrei Notte farà, mi penserai Ma tu che ne sai dei sogni, mmhQuelli son miei, non li vendo Che ne sai, che ne sai Chissà che mi scriverai Forse un addio, o forse no Ma tu che ne sai dei sogni, mmh
 
Nonostante tu siaLa mia rondine andata viaSei il mio volo a metà Sei il mio passo nel vuoto Dove sei? Dove sei?Dove sei? Dove sei? Dove sei?Unico amore che rivivrei
 
Sai di vento del Nord Sai di buono ma non di noi Stessa luna a metà Sei nel cielo sbagliato
 
Non lo so, non lo so
Quanto tempo ammazzerò Mio libro mio, non ti leggerò Baciandoti sulla bocca, mmhLo scriverò un’altra volta
 
Nonostante tu siaLa mia rondine andata viaSei il mio volo a metà Sei il mio passo nel vuoto Dove sei? Dove sei?Dove sei? Dove sei? Dove sei?Unico amore che rivivrei
 
Sai di vento del Nord Sai di buono ma non di noi Stessa luna a metà Sei nel cielo sbagliato
 
My love
Nonostante tu sia La mia rondine andata via Stessa luna a metà Sei nel cielo sbagliato
 

Il dolore nella gratitudine

Jovanotti cantava “Io lo so che non sono solo anche quando sono solo”, Angelina Mango ha cantato con tutta la potenza che aveva in corpo “A te che sei nel cielo sbagliato”, cercando di avvicinarsi con l’amore tipico di una figlia che rimane e rimane sola, ma davvero sola.

Il Teatro Ariston ha espresso un calore inaudito verso la giovane cantante e oggi, il giorno dopo la serata delle cover, anche noi spettatori e spettatrici siamo qui a ripensare a quelle esibizioni che di sicuro rimarranno nella nostra memoria e nella memoria della televisione, perché non è facile salire sul palco con tanta dignità e raccontare una perdita così, con un’eleganza così grande.

Perciò, grazie, Angelina, grazie per aver mostrato cosa significa prendere il testimone di un genitore e portarlo in alto, grazie per averci dimostrato che la musica, come ben sappiamo, riesce a evocare emozioni che spesso soffochiamo.

In un mondo di cinismo, ieri sera abbiamo recuperato un contatto con l’umanità, un’umanità che si è stretta tra i suoi ricordi, si è stretta ad Angelina Mango, si è stretta al ricordo di Pino Mango.

 
Stella Grillo
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