5 cose da sapere sull’Alaska, tra storia, natura, cultura

14 Agosto 2025

L'Alaska è uno degli meno conosciuti luoghi che compongono gli Stati Uniti d'America. La sua posizione geografica, al nord del Canada e lontano dal resto della nazione, lo toglie di fatto dalle principali rotte turistiche e commerciali del Nord America. Questo però non significa che sia uno stato minore, anzi.

alaska aurora boreale

L’Alaska è uno degli meno conosciuti luoghi che compongono gli Stati Uniti d’America. La sua posizione geografica, al nord del Canada e lontano dal resto della nazione, lo toglie di fatto dalle principali rotte turistiche e commerciali del Nord America. Questo però non significa che sia uno stato minore, anzi. Soprattutto per la natura di cui è dotato e la caratterizza e che di fatto lo rendono unico ed affascinante.

Ma se pensate che sia solo foreste, insenature, orsi e balene vi sbagliate di grosso.

L’Alaska ha una sua storia ed una propria cultura tutte da scoprire e che gli eredi dei nativi locali stanno facendo di tutto per difendere e proteggere.
Ce ci vogliate andare per un viaggio (indimenticabile) e solo per semplice curiosità e cultura personale ecco le 5 cose da sapere sull’Alaska

Storia

L’Alaska non è sempre stata territorio degli Usa, anzi. È stata scoperta, e di fatto conquistata dai russi ed è uno stato che ha una storia molto breve. Fino agli inizi del 18esimo secolo il freddo l’aveva trasformata in una terra difficilmente raggiungibile. I primi esploratori ad arrivare sulle cose furono Bering e Cirikov, tra il 1728 ed il 1741 a cui seguirono poi negli anni successivi navigatori provenienti anche da Spagna ed Gran Bretagna.

I primi veri insediamenti abitativi sono però opera dei mercanti di pellame russi che qui trovarono materie prime e facili porti di approdo per dare il via ai loro commerci. La prima città degna di tale nome venne chiamata Kodiak e divenne luogo centrale non solo dal punto di vista economico ma anche sociale dato che qui veniva gestita la colonizzazione del territorio che era nelle mani dei nativi e la loro evangelizzazione alla religione cristiana.

Si andò avanti così per circa un secolo quando la Russia con una decisione che si rivelò quantomai inopportuna ed avventata, vendette per 7milioni e 200 mila dollari l’Alaska agli Stati Uniti. Dietro la scelta dello Zar la difficoltà di gestione e controllo di un luogo comunque lontano da Mosca e dalle condizioni climatiche difficili. Questo offrì agli Stati Uniti su un piatto d’argento una delle terre dalle risorse minerarie più vaste del pianeta…

Quell’anno quindi il territorio finì sotto il controllo diretto del Congresso, senza essere ancora avere la qualifica di Stato dell’Unione cosa che avvenne diversi anni dopo, precisamente il 3 gennaio del 1959, quando l’Alaska divenne il 49° Stato degli Usa.

Cultura

Cultura e tradizioni dell’Alaska sono legate alla vita della popolazione dei nativi. Questo popolo, che noi volgarmente chiamiamo “eschimesi”, arriva dall’Asia ma qui ha trovato terreno fertile per la pesca, e la vita.

La tribù che diede origine alla principale popolazione di nativi dell’Alaska fu quella dei Tlingit che venne prima colonizzata dai russi e poi dagli americani, dopo la cessione del 1867. Da quel momento Tlingit vennero allontanati dalle loro terre e si cercò per decenni anche di reprimere la loro cultura e le loro tradizioni.

Una cultura quindi tribale, dominata dalla figura dello sciamano. A lui venivano riservati ad esempio copricapi ed ornamenti più sgargianti. Per non parlare poi delle maschere, utilizzate principalmente dai guerrieri per spaventare i nemici.

Ogni tribù aveva un suo capo, un guerriero, ma lo sciamano rimaneva di fatto la figura principale. Lui infatti aveva due compiti: il primo, quello della guarigione e della medicina, effettuata soprattutto attraverso erbe naturali. La seconda era una sorta di missione spirituale. Lo Sciamano infatti era la persona che faceva da tramite tra le forze della natura e gli spiriti che la abitavano.

L’arte è legata principalmente all’intaglio del legno ed altre sculture sempre in quel materiale. Ci sono ad esempio ancora oggi alcuni totem alti perfino 8 metri.

Altra caratteristica artistica sono gli oggetti in vimini alcuni dei quali sono stati recuperati ed esposti in vari musei, anche internazionali.

Da notare che la bandiera dell’Alaska è stata disegnata da un abitante del posto, precisamente da un bambino di 12 anni, Benny Benson, che nel 1927 partecipò all’apposito concorso voluto dal Congresso per la creazione della bandiera ufficiale dello Stato. Benny scelse come sfondo il blu scuro, colore della notte e ci inserì l’Orsa Maggiore, assieme alla stella polare, da sempre la guida per i nativi di questa terra.

Natura

L’Alaska fa della natura il suo fiore all’occhiello; una ricchezza tale che si fa prima a dire quello che non c’è piuttosto che quello che offre. Tolto il deserto infatti lo Stato ha davvero tutto. Ci sono le coste, frastagliate che si allungano a nord fino al circolo polare. Ci sono foreste senza fine per decine di km; ci sono parchi naturali disegnati da fiumi e laghi che dividono questo territorio. Ci sono montagne, e non stiamo parlando di piccole dimensioni. Le principali vette infatti superano i 6 mila metri.

Il primato spetta al Monte McKinley con i suoi 6194 metri e che dà il nome al principale Parco dell’Alaska, il Denali, termine che è il nome del monte McKinley dato dai nativi.

Ci sono poi vulcani attivi ed l terreno è interessato da una importante attività sismica con piccoli e grandi terremoti a cadenza quasi settimanale.

Inutile dire che il clima è prevalentemente freddo, con la punta (da Guinness dei primati) di -62° registrata nel 1971 a Prospect Creek. Ma ormai le estati regalano giornate (rare) di gran caldo, fino ai 38° toccati a Fort Yukon nel 1915.

Città e abitanti

L’Alaska per prima cosa è lo stato più esteso di tutti gli Usa, con i suoi 1,7 mln di km/q. Non è un caso che la parola Alaska significhi nella lingua locale proprio “grande terra”… Ad un’estensione così ampia corrisponde però un ridotto numero di abitanti, meno di 800 mila. Negli Usa son o soliti dimostrare la densità di popolazione dell’Alaska con questo esempio: è come se in tutta l’estensione di Manhattan ci vivessero 16 persone…

Ad ulteriore prova della sua estensione dobbiamo ricordare che l’Alaska ha al suo interno tre diversi fusi orari.

L< capitale ufficiale è Juneau ma la città più conosciuta è di sicuro Anchorage.

Il soprannome ufficiale della nazione è “Terra di confine”.

Cosa fare in Alaska

Ci sono esperienze da non perdere se mai vi doveste trovare in Alaska. A partire dalla visione dell’aurora Boreale. L’Alaska è infatti uno dei territori dove questo fenomeno è meglio visibile e più frequente con una media di 240 giorni l’anno ad esempio rispetto al nord Europa. Diffidate da chi però vi dà per certa questa cosa. Trattandosi infatti di un fenomeno atmosferico legato a diversi fattori climatici non vi è certezza che questa sia davvero visibile. Non è uno spettacolo teatrale ad orari e biglietti. Quindi serve una discreta dose di fortuna.

Altre cose però sono facilmente organizzativi e da non perdere. Anche se non siete appassionati o professionisti ad esempio il consiglio è quello di non perdersi la pesca al salmone lungo uno dei fiumi che si trovano in Alaska. Meglio ancora se vi fate accompagnare e guidare da qualche nativo locale che, magari, vi fornirà qualche segreto per non rimanere con il cestello vuoto a fine giornata.

Inevitabile poi un tour con un aereo da turismo. E non si tratta di un vezzo per ricchi: l’Alaska infatti, data la sua estensione e ridotta popolazione non ha una rete di strade molto ricca così, per spostarsi da un luogo all’altro, si usano piccoli aerei. Non è raro, ad esempio che quello che da noi sarebbe il “medico di base” venga a visitarvi a casa proprio volando. Quindi concedetevi un sorvolo su uno degli angoli meravigliosi di questa terra, panorami davvero unici e a perdita d’occhio.

Il trekking è di fatto la prima vera ed unica cosa da fare. Percorsi ce ne sono a dismisura a seconda di quello che volete vedere (montagna, fiumi o laghi, coste e mare, foreste sterminate…). Con alcune accortezze: attenti agli animali selvatici, primi tra tutti gli orsi e non stupitevi se prima della vostra partenza o lungo il percorso qualcuno vi consiglierà di tenere lontani da voi di notte eventuali vestiti indossati per una grigliata. L’orso ha un fiuto eccezionale ed il profumo della brace lo porterebbe da voi con assoluta facilità.

Attenzione soprattutto con il buio. Anche perché la maggior parte delle case nelle foreste hanno il bagno esterno. Un naturale bisogno fisiologico potrebbe essere rischioso…

Ultimo, ma non meno importante, nei mesi freddi, con la neve che copre ogni cosa, salite su di una slitta trainata dai cani e scoprite quello che non è un semplice viaggio, ma un pezzo della cultura dei nativi dell’Alaska.

 

 

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