“After the hunt” di Luca guadagnino un thriller ambizioso

19 Novembre 2025

Scopri "After the hunt" il nuovo film di Luca Guadagnino che andrà in onda il 19 Novembre su Amazon prime video

After the hunt di Luca guadagnino un thriller ambizioso

Nel 2025 Luca Guadagnino presenta un thriller ambizioso e controverso: “After the Hunt” (in italiano Dopo la caccia) è ambientato nel mondo accademico d’élite della prestigiosa università di Yale, dove una denuncia per aggressione sessuale diventa il detonatore di un’escalation morale, sociale e privata che coinvolge colleghi, studenti, potere e segreti.

Il film, scritto da Nora Garrett, ha debuttato in anteprima mondiale fuori concorso alla 82ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 29 agosto 2025.

“After the hunt” il nuovo film, thriller psicologico di Luca Guadagnino

“After the Hunt” non è un thriller convenzionale, né un semplice dramma accademico: è un film che mette in scena il riflesso di una società in cui le regole della verità, del potere e della vittima sono messe in discussione. Guadagnino ci obbliga a guardare la “caccia, che sia alla carriera, alla colpa, all’innocenza, e a considerare ciò che resta dopo.

Se amate film che non cercano rassicurazioni, ma che vi fanno uscire dal cinema con domande portate a casa, allora vale davvero la pena segnarsi questo titolo. Come ha detto lo stesso regista: “Questo è il nostro racconto. Fatevi la vostra idea.”

Trama (senza eccessivi spoiler)

La professoressa di filosofia Alma Imhoff (interpretata da Julia Roberts) rientra al lavoro dopo un periodo di assenza per motivi di salute e farmacologici. Lei e il marito Frederik (Michael Stuhlbarg), uno psichiatra, ospitano una cena a casa loro con Hank Gibson (Andrew Garfield), collega e amico, e la dottoranda Maggie Resnick (Ayo Edebiri), sua protetta.

Durante la serata, Maggie, che è lesbica e fidanzata con un partner non‑binario, riceve attenzioni da Hank durante il ritorno a casa. Poco dopo, la ragazza accusa Hank di aggressione sessuale. Alma si trova nel mezzo: è amica e collega di Hank, mentore di Maggie, candidata insieme a Hank per una cattedra d’ordinario.

La denuncia innesca conflitti personali, professionali e morali: Alma scopre che anni prima lei stessa aveva accusato un amico di famiglia di abuso, poi ritrattato; Hank nega tutto; Maggie va alla stampa. Il film segue quindi la caduta, le scelte, i silenzi e le conseguenze, anche a distanza di anni, dei protagonisti.

Cast e produzione

Oltre alle star già citate, il cast comprende anche Chloë Sevigny (nel ruolo della dottoressa Kim Sayers), e altri nomi importanti a supporto.

La fotografia è di Malik Hassan Sayeed, il montaggio di Marco Costa, la colonna sonora firmata da Trent Reznor e Atticus Ross.

Il budget stimato si aggira tra i 70 e gli 80 milioni di dollari.

Le riprese sono state realizzate tra Londra e l’Università di Cambridge a partire dal luglio 2024.

Tematiche e letture del film

Verità, potere e istituzione

In ambientazione accademica, il film esplora come il potere (di genere, di classe, di età) si intrecci con la ricerca della verità. Alma e Hank competono per la tenura universitaria mentre Maggie lotta tra essere protetta e accusatrice. Il sistema universitario diventa metafora di un sistema più ampio di controllo e reputazione.

#MeToo, ma non solo

Guadagnino ha dichiarato che, pur toccando temi vicino al movimento #MeToo, il film non vuole essere “un film #MeToo” nel senso convenzionale, ma piuttosto “politico”, nel senso di esplorare le implicazioni culturali e morali di una denuncia e del contesto che l’accompagna.

Le zone grigie emergono: non è chiaro se Maggie dica la verità o cerchi vendetta; non è chiaro se Hank sia colpevole o vittima di una trappola. La complessità morale è intenzionale.

Colpa del passato e riscatto

La storia personale di Alma, l’accusa da adolescenze, il suicidio dell’amico, la carriera che riprende, interviene nel presente come spina nel fianco. Il passato non è mai passato, e le ferite personali si mescolano al “gioco” accademico e pubblico.

Struttura filmica e la “caccia”

Il titolo “After the Hunt” evoca il dopo‑caccia: cosa resta dopo aver inseguito qualcosa (verità, giustizia, colpa)? Il film si muove come una caccia al colpevole e al segreto. Il regista rompe la quarta parete nell’epilogo con la voce “cut!” fuori scena, a sottolineare la finzione e lo spettacolo che si nasconde dietro i ruoli.

Accoglienza critica

Le recensioni internazionali sono state miste. Su Metacritic il punteggio è attorno a 50 su 100, indicando mediazione fra entusiasmi e riserve.

Alcuni critici hanno applaudito la performance di Julia Roberts: Guy Lodge ha scritto che è “la sua migliore performance dagli anni di Erin Brockovich”.

Altri, come Peter Bradshaw sul The Guardian, hanno criticato la sceneggiatura “preoccupantemente confusa” e la durata “eccessiva”.

In Francia Le Monde sottolinea la tensione morale del film e l’atmosfera «ticchettio di orologio – monitor di ospedale».

Perché vale la pena vederlo

Per l’autore: Guadagnino è passato dai melodrammi (Call Me by Your Name) alle tensioni contemporanee, e qui firma un film che prova a misurarsi con dilemmi sociali e personali.

Per la protagonista: Julia Roberts assume un ruolo complesso, lontano dalla commedia romantica, e lo fa con misura e tensione.

Per il tema: la finzione non è solo intrattenimento, ma specchio delle tensioni attuali: accuse, reputazione, identità, verità.

Per stimolare la conversazione: non è un film che dà tutte le risposte; lascia allo spettatore il peso del giudizio.

 

 

 

 

© Riproduzione Riservata