Quando un capolavoro della letteratura incontra un cast internazionale e un progetto televisivo ambizioso, il risultato può diventare qualcosa di speciale.
È quello che promette “A Tale of Two Cities”, nuova miniserie prodotta da BBC e MGM+, basata sull’omonimo romanzo di Charles Dickens, in arrivo nel 2026.
L’annuncio ha catturato subito l’attenzione: non solo per la qualità del materiale originario, ma anche per il coinvolgimento di Kit Harington, celebre per il suo ruolo in Game of Thrones.
A tales of two Cities, il classico di Dickens sa leggere e da vedere
“A Tale of Two Cities” promette di essere molto più di una semplice miniserie: è un pontile tra passato e presente, tra letteratura e racconto visivo, tra epica e dolore.
Se riuscirà a restituire la potenza di Dickens, ma anche a renderla viva oggi, potrà diventare uno dei punti più alti delle serie televisive degli anni venti del XXI secolo.
Per ora, l’aspettativa è grande. E l’annuncio già basta a far sognare. Nel 2026 potremmo avere non solo uno spettacolo epico, ma una delle intersezioni più riuscite tra classico e contemporaneo.
Il romanzo originale: Dickens, rivoluzione e amore
Pubblicato per la prima volta nel 1859, A Tale of Two Cities (in italiano Racconto di due città ) è uno dei romanzi più celebri di Dickens.
Ambientato tra Londra e Parigi durante il fermento che precede la Rivoluzione francese, esplora temi come la giustizia, la vendetta, la solidarietà, il dualismo tra bene e male.
È una storia di oppressione sociale, ma anche di redenzione. La vita privata dei protagonisti, i loro amori e sacrifici, si intrecciano con la Storia che scorre potente: l’ingiustizia del potere, la brutalità, l’innocenza che viene calpestata.
La figura di Sydney Carton è centrale: un uomo che vive nella mediocrità e nello squallore, consumato da rimpianti, e che trova la propria possibilità di riscatto.
È forse uno dei personaggi dickensiani più complessi e amati, capace di suscitare empatia nonostante le sue debolezze.
Cast & produzione: il ritorno drammatico di Kit Harington
Il ruolo che ha già acceso i fan è quello di Sydney Carton, affidato a Kit Harington, volto conosciuto e amato per Il Trono di Spade. Dopo aver interpretato Jon Snow, arriva una parte tormentata, disperata, ma anche nobile.
È l’occasione per vedere un attore affermato alle prese con il Dickens drammatico, non fantasy. Accanto a lui ci sono François Civil nei panni di Charles Darnay, l’idealista francese ossessionato dall’onore; Mirren Mack come Lucie Manette, figura di bontà e resilienza che funge da perno sentimentale della vicenda.
La regia è affidata a Hong Khaou, con sceneggiatura di Daniel West. Le riprese inizieranno a Budapest nel settembre 2025. Le atmosfere e le sfide dell’adattamento Ricreare Dickens non è facile.
A Tale of Two Cities affronta sfide complesse: Fedeltà al testo, conservare lo spirito rivoluzionario, le descrizioni sociali, la durezza degli eventi, senza perdere la complessità psicologica dei personaggi.
Regia moderna: pur mantenendo ambientazioni storiche (Parigi e Londra fine Settecento), la serie punta a inserirsi nell’occhio moderno dello spettatore, con respiro attuale, ritmo contemporaneo. Bilanciamento drammatico : amore, sacrificio, tragedia.
Equilibrare le scene politiche, le rivoluzioni di strada, la vita quotidiana, il dolore, la speranza. Il risultato atteso è una storia epica ma personale, grande ma anche intima, adatta sia a chi ama Dickens sia a chi cerca emozione negli schermi oggi.
Perché questa serie è già attesa
Ci sono vari motivi per cui “A Tale of Two Cities” è diventata una delle serie più attese del 2026:
Materiale classico: Dickens ha saputo mescolare sentimento, critica sociale, personaggi indimenticabili. Una base forte da cui partire. Cast internazionale con star: il richiamo di Kit Harington e altri nomi serve a congiungere pubblico letterario e appassionati di serie TV.
Produzione di prestigio: BBC e MGM+ sono nomi che garantiscono risorse, attenzione ai dettagli, qualità scenografica e impegno narrativo.
Temi oggi rilevanti: rivoluzione, ingiustizia sociale, sacrificio, identità. Temi che, pur ambientati nel passato, risuonano oggi, in un mondo che discute disuguaglianze, libertà, politica.
Possibili punti critici
Ovviamente nessun adattamento è privo di ostacoli. La tentazione della spettacolarizzazione: il dramma, la violenza e la rivoluzione possono essere troppo cinematicamente esasperate.
La compressione narrativa: adattare un romanzo complesso significa tagliare, semplificare. Alcuni personaggi o retroscena potrebbero perdere profondità.
Le aspettative del pubblico: chi conosce Dickens aspetta fedeltà; chi guarda serie TV cerca emozione prima che precisione storica. Trovare il punto d’incontro non è scontato.
Cosa può far cambiare il volto delle serie tratte da classici
Questa serie è interessante anche perché rappresenta una tendenza: il ritorno degli adattamenti letterari, non come prodotti nostalgici, ma come riflessioni contemporanee.
Mostrare che un classico può parlare di oggi: crisi, identità, potere. Il fatto che si produca ora A Tale of Two Cities suggerisce che c’è voglia di storie grandi, di dramma umano intenso, e che il pubblico vuole essere coinvolto emotivamente e intellettualmente.