Senza amore per il sapere non c’è insegnamento: è questa la teoria di Massimo Recalcati. Il noto psicoanalista e studioso dei processi educativi ha affrontato nei suoi libri il tema della figura docente con particolare attenzione, sottolineandone il valore essenziale e la necessità di un suo rinnovato riconoscimento.
In una frase, contenuta all’interno del libro “L’ora di lezione“, troviamo ben esplicitato questo concetto da parte di Recalcati.
Ciò che conta nella formazione di un bambino o di un giovane non è tanto il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell´amore per il sapere.
Gli insegnanti che non abbiamo dimenticato sono quelli che ci hanno insegnato che non si può sapere senza amore per il sapere.
Il ruolo degli insegnanti e la crisi educativa
La scuola rappresenta uno dei pilastri fondamentali della società, non solo come luogo di trasmissione del sapere, ma anche come spazio di crescita individuale e collettiva. Tuttavia, negli ultimi decenni, il ruolo dell’insegnante ha subito una profonda trasformazione, spesso accompagnata da una crisi dell’autorità educativa e da una perdita di riconoscimento sociale.
All’interno del libro “L’ora di lezione”, Massimo Recalcati propone una riflessione profonda sul senso della missione educativa, distinguendo tra diverse tipologie di insegnanti e mettendo in luce le sfide e le difficoltà che caratterizzano il contesto scolastico attuale. In questo articolo, analizzeremo alcuni dei punti fondamentali della sua riflessione, contestualizzandoli nella realtà scolastica odierna e approfondendo le possibili implicazioni per il futuro della scuola.
Egli invita a riconoscere e valorizzare la funzione educativa, sottolineando l’importanza di una trasmissione del sapere che sia animata da passione e autenticità. In un’epoca caratterizzata da rapide trasformazioni sociali e tecnologiche, queste considerazioni rappresentano un richiamo a riscoprire il valore fondamentale dell’educazione e della figura del docente nella società odierna.
L’insegnante come testimone del sapere
Secondo Recalcati, gli insegnanti che rimangono impressi nella memoria degli studenti non sono solo quelli che trasmettono conoscenze, ma coloro che incarnano un amore autentico per il sapere. Egli afferma: “Ciò che conta nella formazione di un bambino o di un giovane non è tanto il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell’amore per il sapere”. Questo implica che il docente non si limiti a fornire informazioni, ma sappia stimolare la curiosità e il desiderio di apprendere negli studenti.
Gli insegnanti che non dimentichiamo
Una delle riflessioni più significative di Recalcati riguarda gli insegnanti che hanno lasciato un segno indelebile nella vita degli studenti. Secondo il psicoanalista, non sono quelli che si sono limitati a trasmettere un sapere preconfezionato, ma quelli che hanno saputo rendere vivo il sapere stesso, trasformandolo in un’esperienza carica di significato.
Un buon insegnante non si limita a riempire le teste degli studenti con nozioni già codificate, ma è colui che stimola dubbi, domande, riflessioni profonde. È un educatore che non offre risposte prefabbricate, ma che insegna a pensare, a costruire un sapere critico e personale.
Recalcati utilizza una potente metafora tratta dal romanzo La strada di Cormac McCarthy per definire la vera essenza dell’insegnante: “portare il fuoco”. Questo significa che un docente autentico non è semplicemente un dispensatore di nozioni, ma una guida che trasmette passione, che sa far esistere la cultura come un’esperienza condivisa e viva.
Il bravo insegnante è colui che valorizza le unicità degli studenti, accogliendo anche le loro difficoltà e peculiarità, senza cercare di omologarli a un modello prestabilito di “allievo ideale”. La scuola, dunque, non deve essere un luogo di semplice istruzione, ma un ambiente in cui si sviluppa il desiderio di conoscere, di esplorare e di interrogarsi sul mondo.
La crisi dell’autorità educativa
Recalcati sottolinea una crisi nell’autorità educativa, evidenziando come la dissoluzione del patto tra le generazioni abbia indebolito il ruolo dell’insegnante. Egli osserva: “Freud notava che il ragazzo vedeva nei professori il prolungamento dell’autorità dei genitori. Oggi questa continuità si è spezzata”. Questa rottura ha portato a una perdita di rispetto e riconoscimento verso la figura docente, rendendo più complesso il processo educativo.
Ridare valore al mestiere di insegnante
Per affrontare questa crisi, Recalcati propone di ridare valore al mestiere di insegnante, riconoscendo l’importanza della loro funzione nella formazione degli individui. Egli afferma: “Lo Stato ha la responsabilità massima di rivalorizzare la funzione degli insegnanti riconoscendo anche in termini economici il carattere decisivo della loro professione”. Questo riconoscimento dovrebbe tradursi non solo in un adeguamento economico, ma anche in una rivalutazione sociale del ruolo docente.
L’importanza della lezione frontale
Contrariamente a tendenze educative che promuovono metodi alternativi, Recalcati difende il valore della lezione frontale. Egli sostiene che la parola del docente, quando è espressione di un desiderio autentico di sapere, può accendere negli studenti la passione per l’apprendimento. A tal proposito, afferma: “Non c’è educazione alla lettura, se non c’è la parola di un maestro”. Questo sottolinea l’importanza della testimonianza viva del docente nel processo educativo.
Il ruolo dell’insegnante nella formazione dell’identità
Un altro aspetto centrale della riflessione di Recalcati riguarda il ruolo dell’insegnante nella costruzione dell’identità degli studenti. La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma uno spazio in cui i giovani elaborano la loro visione del mondo e di sé stessi. Un buon insegnante, oltre a trasmettere conoscenze, deve saper ascoltare, accogliere le differenze e offrire agli studenti strumenti critici per affrontare la complessità della realtà. In un’epoca segnata da incertezze e crisi valoriali, il docente può rappresentare una guida fondamentale nella ricerca di un senso e di una direzione.
Il discorso di Massimo Recalcati sugli insegnanti
Chi sono gli insegnanti che non abbiamo mai dimenticato?Sono quelli che hanno saputo incarnare un sapere, sono quelli che ricordiamo non tanto per ciò che ci hanno insegnato ma per come ce lo hanno insegnato.
Ciò che conta nella formazione di un bambino o di un giovane non è tanto il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell´amore per il sapere.
Gli insegnanti che non abbiamo dimenticato sono quelli che ci hanno insegnato che non si può sapere senza amore per il sapere.
Sono quelli che sono stati per noi uno “stile”.
I bravi insegnanti sono quelli che hanno saputo fare esistere dei mondi nuovi con il loro stile.
Sono quelli che non ci hanno riempito le teste con un sapere già morto, ma quelli che vi hanno fatto dei buchi.
Sono quelli che hanno fatto nascere domande senza offrire risposte già fatte.
Il bravo insegnante non è solo colui che sa ma colui che, per usare una bella immagine del padre sopravvissuto celebrato da Cormac McCarthy ne La strada, “sa portare il fuoco”.
Portare il fuoco significa che un insegnante non è qualcuno che istruisce, che riempie le teste di contenuti, ma innanzitutto colui che sa portare e dare la parola, sa coltivare la possibilità di stare insieme, sa fare esistere la cultura come possibilità della comunità, sa valorizzare le differenze, la singolarità, animando la curiosità di ciascuno senza però inseguire alcuna immagine di “allievo ideale”, ma esaltando piuttosto i difetti, persino i sintomi, di ciascuno dei suoi allievi, uno per uno.
Chi è Massimo Recalcati
Massimo Recalcati è uno dei più noti psicoanalisti italiani contemporanei. Nato nel 1959, ha sviluppato il suo pensiero nell’ambito della psicoanalisi lacaniana e si è occupato di temi legati all’educazione, alla genitorialità e alla società moderna. Oltre a essere professore universitario, è autore di numerosi saggi che esplorano la crisi dell’autorità, il rapporto tra scuola e famiglia e il ruolo dell’insegnante nella crescita degli studenti. I suoi studi offrono una chiave di lettura originale e critica sulla condizione attuale della scuola e del sapere, ponendo l’accento sulla necessità di riscoprire il valore della trasmissione culturale ed educativa.