In un tempo di morte, Giovanni Boccaccio ha scritto uno dei piรน potenti elogi alla vita. Il Decameron, iniziato attorno al 1348, nel pieno dellโepidemia di peste nera, รจ unโopera che non affonda nel buio, ma sceglie la luce: dieci giovani, sette donne e tre uomini, si rifugiano in una villa fuori Firenze e, per dieci giorni, raccontano ciascuno una novella al giorno. Ne nasce un mondo di cento storie che attraversano ogni piega dellโesistenza: amore, fortuna, beffe, tragedie, fughe, rinascite.
Ma sotto la varietร delle vicende, il Decameron custodisce una visione profonda e moderna della vita: la leggerezza non รจ superficialitร , ma intelligenza nel sopravvivere. Il piacere non รจ vizio, ma affermazione del corpo e del desiderio. Il riso non รจ distrazione, ma strumento di liberazione.
Con la sua lingua fluida, ironica e affilata, Boccaccio restituisce dignitร ai sensi, forza alle donne, centralitร al sapere, e una fiducia laica nellโingegno umano. In tempi di paura, scrive un libro scandaloso e vitale, che ancora oggi ci ricorda che vivere, con intelligenza, sensualitร e cuore, รจ lโatto piรน rivoluzionario che esista.
Curiositร sul Decameron: lo sapevi che…
Il titolo significa โdieci giorniโ. In greco, deka = dieci, hemera = giorno. Il libro si compone infatti di dieci giornate di narrazione.
Fu uno scandalo per secoli. La Chiesa lo considerava osceno, sovversivo, immorale. In realtร , Boccaccio esalta la libertร e la dignitร dellโumano.
Le donne sono protagoniste assolute. Sette delle dieci figure narranti sono donne: colte, autonome, ironiche, capaci di desiderare e decidere.
Ha influenzato Chaucer, Shakespeare, Pirandello. Il Decameron ha ispirato I racconti di Canterbury, molte novelle shakespeariane (Tutto รจ bene quel che finisce bene, Cimbelino) e perfino il Berretto a sonagli.
Boccaccio ha scritto durante una pandemia. La peste del 1348 ha devastato Firenze. Il libro nasce come risposta alla morte, in nome della bellezza della vita.
10 frasi tratte dal Decameron che ci insegnano a vivere con leggerezza, ingegno e desiderio
Le frasi del Decameron ci ricordano che la gioia non รจ evasione, ma resistenza. Che il corpo รจ parte della conoscenza, il piacere รจ una forma di sapere, e la risata puรฒ diventare filosofia. In tempi in cui si tende a cercare serietร come garanzia di profonditร , Boccaccio ribalta la prospettiva: รจ lโallegria, lโintelligenza pratica, il desiderio sano che ci rendono umani, completi, liberi. Il Decameron non invita a ignorare il dolore, ma a non farsi sopraffare. A raccontare, a danzare, a vivere con chi si ama. A trasformare la paura in bellezza. E oggi, ancora, ci insegna che vivere con leggerezza รจ la piรน seria delle arti.
1.
ร meglio rider che piangere, perchรฉ il riso รจ proprio dellโuomo.
– Proemio
La frase-manifesto dellโopera: il riso non รจ frivolo, รจ umano, รจ necessario.
2.
Chi vuol vivere lietamente, convien che il savio sia.
– Giornata VIII
La gioia, per Boccaccio, non รจ ignoranza: richiede saggezza, misura, spirito.
3.
Sanza peccato alcuno, la donna puรฒ usare il suo senno a sua salvezza.
– Giornata VI
Lโingegno femminile come forma di autodifesa e di libertร . Unโidea rivoluzionaria per lโepoca.
4.
Chi non ha provato, non sa.
– Giornata IX
Boccaccio invita a vivere, non solo a giudicare. La conoscenza passa per lโesperienza.
5.
Molto piรน vale il piacere presente che la promessa dโun futuro.
– Giornata III
Un invito a vivere lโoggi, senza farsi paralizzare dalle illusioni del domani.
6.
Le cose a ridere dette son piรน grate che le dette a grave.
– Proemio
La leggerezza puรฒ dire veritร piรน profonde della seriositร . ร uno stile, non una fuga.
7.
Non รจ vizio lโamar, se ben si governa.
– Giornata V
Lโamore non รจ colpa, se guidato dalla misura. Boccaccio difende la dignitร del sentimento e del desiderio.
8.
Chi ha buon senno non si cruccia mai per quello che puรฒ cambiare.
– Giornata VII
Una filosofia semplice e potente: meglio usare lโingegno che farsi logorare.
9.
La fortuna aiuta chi lโaiuta.
– Giornata X
La sorte non รจ solo cieca: premia chi osa, chi agisce, chi pensa.
10.
Niuno รจ savio, se non ha riso talora di sรฉ medesimo.
– Giornata VI
Lโautoironia come atto di libertร . Per Boccaccio, chi non sa ridere di sรฉ รจ pericoloso.