Pietro Citati (1930–2022) è stato uno degli intellettuali più raffinati del Novecento italiano. Critico letterario, saggista e narratore, ha firmato biografie memorabili dedicate a Kafka, Proust, Leopardi, Goethe, Tolstoj e Alessandro Magno, mescolando rigore filologico, estro narrativo e una rara capacità di sintonizzarsi con l’anima dei suoi personaggi.
Per Citati la letteratura era una forma di vita, e leggere significava immergersi in un mondo parallelo, più vero della realtà. Le sue frasi, mai banali o didascaliche, insegnano a guardare i libri non come oggetti da studiare, ma come luoghi dove abitare.
Curiosità su Pietro Citati lo sapevi che…
Pietro Citati non si considerava un critico nel senso accademico del termine. Non scriveva per giudicare o per catalogare, ma per raccontare.
I suoi libri su Tolstoj, Kafka, Goethe o Leopardi sono vere e proprie biografie letterarie in forma narrativa, dove il confine tra saggio e romanzo si dissolve
Amico di Calvino, Eco, Morante, collaborò a lungo con il Corriere della Sera e la Repubblica.
Aveva una visione “mistica” della lettura: ogni autore era una presenza viva, una voce da decifrare con rispetto e passione. Non gli interessavano le mode: gli interessava l’anima.
Pietro Citati: 12 frasi che ci insegnano ad ascoltare i libri per capire la vita
Le frasi di Pietro Citati ci insegnano che leggere non è un lusso, ma un bisogno. È attraverso le storie, i personaggi, le parole che impariamo ad abitare la vita con consapevolezza, attenzione, profondità.
Nei suoi scritti, i libri non sono mai oggetti da classificare, ma creature vive, compagne di strada, chiavi per accedere a un mondo più vero.
In un tempo sempre più veloce e superficiale, le sue parole ci ricordano che la lentezza della lettura è un atto di resistenza, e che la letteratura è il più autentico specchio dell’umano.
1.
Ogni grande scrittore ci mostra una verità che senza di lui non avremmo conosciuto.
La letteratura non serve a passare il tempo: ci svela ciò che ignoravamo di noi stessi e del mondo.
2.
I personaggi dei romanzi, se amati, vivono più a lungo delle persone reali.
I libri creano presenze immortali, che ci accompagnano anche quando la vita le ha dimenticate.
3.
Leggere è un atto d’amore. Un amore puro, gratuito, assoluto.
Il gesto del lettore non è mai passivo: è intimo, necessario, irrinunciabile.
4.
Ci sono libri che aprono ferite e altri che le curano: tutti, però, ci cambiano.
Ogni lettura, anche quella più dolorosa, ci trasforma. Nulla resta immobile dopo un grande libro.
5.
Ho scritto per vedere meglio i volti degli altri.
La scrittura come lente d’ingrandimento sulla realtà, per superare la superficie e toccare l’essenza.
6.
L’anima di Leopardi è il più delicato laboratorio della malinconia europea.
Citati sapeva restituire il cuore emotivo di un autore con una sola frase, poetica e analitica insieme.
7.
Tolstoj voleva cambiare il mondo. Dostoevskij voleva salvarlo.
Una riflessione sottile che ci insegna come la letteratura nasca da un’urgenza morale e spirituale.
8.
Ogni lettura è un viaggio, ma non sempre si sa dove si arriverà.
Leggere è anche perdersi: nei mondi altrui per ritrovare qualcosa di nostro.
9.
Kafka ci mostra come essere uomini quando tutto sembra disumano.
I classici parlano al presente, anche nel suo lato più assurdo e spaventoso.
10.
Le vite degli scrittori sono romanzi mancati.
Un’affermazione lucida e ironica sul confine sfumato tra biografia e letteratura.
11.
Non sempre capiamo ciò che leggiamo, ma ciò che leggiamo ci capisce.
L’esperienza del lettore è misteriosa e profonda: i libri ci parlano anche quando non li comprendiamo del tutto.
12.
Chi ama davvero leggere sa che il tempo della lettura è fuori dal tempo.
Leggere sospende il mondo: ci proietta in una dimensione altra, dove conta solo il battito delle parole.