Scrittrice, intellettuale, attivista, Michela Murgia ha segnato la cultura italiana con parole che hanno inciso come lame e accarezzato come promesse. Le sue frasi raccontano un modo di abitare il mondo: con coraggio, intelligenza, ironia.
Con la capacità di nominare le cose con chiarezza, ma anche con tenerezza. Questi dieci pensieri tratti da suoi interventi, libri e interviste, ci insegnano a scegliere chi essere, a comprendere la libertà, a riconoscere l’amore e l’autenticità anche dove non te l’aspetti.
Curiosità su Michela Murgia: Lo sapevi che…
Il suo primo grande successo fu Accabadora (2009), vincitore del Premio Campiello. Ambientato in Sardegna, racconta il legame tra una madre adottiva e una figlia, toccando temi come eutanasia, maternità e autodeterminazione.
Nel 2021 ha pubblicato Stai zitta, un saggio folgorante sul linguaggio sessista, che ha acceso il dibattito pubblico con capitoli intitolati con frasi reali come “sei troppo emotiva” o “non sei abbastanza tecnica”. Un manifesto per il diritto alla parola.
Ha parlato apertamente della sua malattia terminale nel 2023, scegliendo di vivere e raccontare gli ultimi mesi con lucidità e coraggio. La sua voce ha continuato a interrogare la società fino all’ultimo.
Credeva profondamente nella “famiglia queer”, scelta, fluida e affettiva. In una delle sue ultime interviste ha detto: “Ho quattro figli dell’anima. Nessuno li ha partoriti, eppure sono miei”.
Amava definirsi “cattolica eretica”: spirituale, ma critica, non dogmatica. Credeva in un Dio che libera, non che giudica.
10 frasi di Michela Murgia che ci insegnano a vivere con consapevolezza, forza e libertà
Michela Murgia ha insegnato che si può parlare di politica, amore, femminismo e spiritualità senza rinunciare alla profondità e all’ironia.
Le sue frasi sono semi: alcuni germogliano subito, altri dopo anni. Ma tutti ci invitano a vivere con più dignità, consapevolezza e verità. In un mondo spesso cinico, le sue parole ci aiutano a non smettere di credere nella forza dell’umano.
1.
“L’amore non è mai possesso. È sempre liberazione.”
L’inferno è una buona memoria, 2018
Michela Murgia ci ricorda che l’amore autentico non vincola, ma apre. È uno spazio di verità in cui si cresce, non si domina.
2.
“Le parole sono atti. Quando dici qualcosa, stai facendo qualcosa.”
Stai zitta, 2021
Spiegazione : Le parole non sono neutre. Scegliere cosa dire, e cosa non dire, è un gesto di responsabilità. Parlare è agire nel mondo.
3.
“Famiglia è dove nessuno è lasciato indietro.”
Intervista a Che tempo che fa, 2023
Spiegazione : Murgia riformula l’idea di famiglia in chiave affettiva, non solo biologica. È una rete di cura, di scelta, di accoglienza.
4.
“Essere femminista significa sapere che non è colpa tua, ma è tua la responsabilità di cambiare le cose.”
Istruzioni per diventare fascisti, 2018
La consapevolezza è il primo passo. Il secondo è l’impegno attivo. Un invito a non subire il mondo, ma a trasformarlo.
5.
“Si può essere felici senza essere conformi.”
Ave Mary, 2011
Un monito a chiunque si senta “fuori norma”. La felicità non nasce dall’adattarsi, ma dal riconoscersi e scegliersi.
6.
“Una donna libera non è mai innocua.”
Stai zitta, 2021
La libertà femminile spaventa perché rompe le attese. Una donna che parla, agisce, decide per sé, è una forza che sfida i poteri.
7.
“La verità non è mai comoda. Ma è l’unica cosa che ci fa respirare.”
Intervista a La Repubblica, 2022
Affrontare la verità, anche la più scomoda, è un atto di liberazione. Negarla non protegge: soffoca.
8.
“Il corpo non è mai sbagliato. È il mondo che spesso lo guarda male.”
Discorso a Femminism – Fiera dell’editoria delle donne, 2020
Michela Murgia ci invita a rovesciare lo sguardo: non siamo noi da correggere, ma i criteri con cui siamo giudicati.
9.
“Il potere non si combatte solo con le idee. Si combatte anche con i legami.”
Intervento al Festival della Mente, 2019
Le alleanze, le relazioni solidali, i corpi che stanno insieme: questa è la vera forza che cambia le strutture.
10.
“Non si muore mai davvero se si è riusciti a raccontare chi siamo.”
Intervista postuma in L’Espresso , agosto 2023
L’eredità più grande è quella delle parole, della voce, della memoria. Raccontarsi è lasciare un segno che resiste al tempo.