Che cos’è la felicità? Una frase di Lucio Anneo Seneca ci offre l’opportunità di indagare su come è possibile poter condurre una vita felice. Il filosofo latino offre una descrizione e dettagliata su questo concetto e riesce a donare il cammino che tutti dovremmo seguire per apprezzare la massima bellezza della vita.
“La felicità consiste nell’avere uno spirito libero, fiero, intrepido e costante, lontano dal timore e dal desiderio, per il quale l’unico bene è l’onestà, l’unico male il disonore, e tutto il resto è un vile ammasso di cose che nulla toglie e nulla aggiunge alla felicità, che va e viene senza accrescere o sminuire il sommo bene.”
La frase di Seneca, così come il pensiero che sostiene la convinzione che ha riguardo all’essere felici, è tratta dal capitolo 4 del De vita beata (La vita felice) di Lucio Anneo Seneca pubblicato scritto intorno al 58 d. C , che è il settimo libro dei Dialoghi (Dialogi o Dialogorum libri XII), che risale al 64 c.C..
La vita felice di Seneca è dedicato al fratello Marco Novato, detto Gallione dopo l’adozione del senatore Giunio Gallione, e prende spunto da una serie di accuse mosse nei suoi confronti, primo tra i quali il politico romano Publio Suillio Rufo, genero del poeta Ovidio.
La felicità si vive solo grazie alla virtù
La frase di Seneca ci svela che per essere felici bisogna sposare la virtù. Tutte le caratteristiche espresse dal filosofo romano sembrano non emergere da fattori esterni alla persona, anzi all’inizio del libro avverte di stare distanti dal pensiero altrui e soprattutto dal parere generalizzato della massa.
Lo “spirito libero” prevede un’autonomia morale e un’abnegazione alla non contaminazione dai piaceri e dai desideri. Tutto il resto dice Seneca è il nulla non ha nessuna influenza sulla felicità umana.
L’onestà e il disonore sono visti come i veri criteri per giudicare il bene e il male, mentre tutto il resto, beni materiali, successi, o circostanze esterne, è irrilevante per il raggiungimento della felicità. Questa prospettiva incoraggia la forza d’animo e la costanza, elementi centrali per vivere una vita virtuosa e serena.
I valori e le caratteristiche che deve possedere lo “spirito” per essere felici
Nel capitolo 3 del De vita beata, Seneca anticipa i contenuti che gli permettono di arrivare alla frase su citata, sottolineando che la vita felice è raggiungibile solo se lo spirito è:
- sano e in perpetuo possesso di questa salute
- forte
- vigoroso
- paziente e resistente a tutte le prove
- sollecito – ma senza trepidazione – delle cure del corpo
- premuroso di procurarsi gli altri beni che allietano la vita, ma senza ammirarne alcuno
- capace di fruire dei doni della fortuna, ma senza rendersene schiavo.
E Lucio Anneo Seneca continua con il ragionamento, “tutto questo deriva una perenne tranquillità e libertà, essendo stati rimossi i motivi di irritazione e di paura; infatti, ai godimenti fragili e meschini – che sono nocivi col loro stesso profumo – subentra una grande gioia, solida e inalterabile, e poi la pace, l’armonia dell’anima, l’elevazione unita alla dolcezza, perché la cattiveria è effetto solo della debolezza.”
Gli elementi che portano alla virtù
Torniamo adesso, al contenuto della nostra frase e al capitolo 4 de La vita felice, Seneca sottolinea se vogliono possedere gli elementi che conducono alla virtù e quindi alla felicità, l’animo umano deve saper “provare una continua serenità e una gioia profonda che viene dall’intimo, perché gode di ciò che ha e non desidera più nulla.”
Se l’animo incontrerà il piacere, inevitabilmente incontrerà il dolore, quindi l’unica via per essere felici è fuggire dai piaceri, “bisogna dunque trovare la via per liberarsene”.
Non solo bisogna frasi condizionare dalla sorte, suggerisce ancora Seneca, solo così sorgerà “quel bene inestimabile che è la serenità di uno spirito finalmente sicuro, e la grandezza morale”. L’unica scelta possibile è non aver paura di affrontare la verità, per sviluppare una coscienza inattaccabile a qualsiasi male e in pura armonia con la gioia e la felicità.
Rettitudine e certezza del giudizio sono gli elementi fondamentali per la felicità, cerca di sottolineare Lucio Anneo Seneca, perché sono alla base dell’essere contenti del proprio stato, qualunque esso sia, apprezzando ciò che si ha, che si possiede, agendo nel proprio modo di essere e di agire facendo riferimento alla ragione.
Per essere felici bisogna essere consapevoli di aver raggiunto la felicità e non chiedere altro, “perché non c’è nulla fuori del tutto, nulla oltre la fine.”