Le frasi di Zygmunt Bauman ci svelano il segreto per imparare ad amare, per dare senso al vero amore e ad una relazione che mai può garantirci la certezza del “vissero felici per sempre”. Una frase tratta da Amore liquido, uno dei libri più letti, o meglio, citati del nuovo secolo, pubblicato per la prima volta il 21 aprile del 2003.
“In ogni amore, ci sono almeno due esseri, ciascuno dei quali è la grande incognita nelle equazioni dell’altro. È questo che fa percepire l’amore come un capriccio del destino: quello strano e misterioso futuro, impossibile da predire, prevenire o evitare, accelerare o arrestare. Amare significa offrirsi a quel destino, alla più sublime di tutte le condizioni umane, una condizione in cui paura e gioia si fondono in una miscela che non permette più ai suoi ingredienti di scindersi.”
L’amore è un viaggio inesplorato che bisogna saper affrontare
Nella frase di Zygmunt Bauman emerge che l’amore è fatto da due persone per loro natura due identità distinte, ognuna delle quali rivendica la propria esistenza e la propria libertà. Tutto è incognita nella relazione tra due esseri umani, anche quando nel momento in cui ci si incontra si percepisce di essere fatti l’uno per l’altro.
Il fatto che esistono identità diverse nella coppia, non deve essere motivo per creare disillusione riguardo al rapporto, ma è proprio questa esperienza che dovrebbe spingere a godere di un viaggio all’interno della scoperta dell’altro, senza aver paura delle routine e delle cose che in molti casi possono apparire non “esaltanti”.
Sempre nello stesso testo riguardo a questo aspetto dice che “quando si deve esprimere apprezzamento per qualcosa si dice che è cool, letteralmente fresco“. Ovvero, nella società attuale “non si deve mai permettere che le relazioni si riscaldino e soprattutto che si mantengano calde; sono ok fino a quando restano cool, ed essere cool significa essere ok.”
Seguendo il pensiero di Bauman se si ha la consapevolezza che la relazione è perennemente instabile perché i partner possono lasciarsi da un momento all’altro, investire sentimenti, tempo, energia nella relazione può apparire come qualcosa di avventato. Fare giuramento di fedeltà a vita è un rischio troppo grande, crea dipendenza e oggi questo termine è vissuto con un significato sempre più negativo..
Ma, l’amore per sua definizione non è un prodotto “usa e getta”
L’amore però per la sua essenza, perché possa davvero essere ritenuto tale ha bisogno di poter durare nel tempo. La speranza o meglio il vero amore nella concezione generale è quello che dura per sempre.
Quindi, Zygmut Bauman ci offre un’altra “perla di saggezza”:
Non è nella brama di cose pronte per l’uso, belle e finite, che l’amore trova il proprio significato, ma nello stimolo a partecipare al divenire di tali cose. L’amore è simile alla trascendenza; non è che un altro nome per definire l’impulso creativo e in quanto tale è carico di rischi, dal momento che nessuno può mai sapere dove andrà a finire tutta la creazione.
In questo passaggio del libro, il sociologo polacco che l’amore è partecipare, non è un “tocca e vai”, non è il “mordi e fuggi”, ma è essere stimolati a vivere un percorso insieme. È come fosse una creazione e come tale non ci sono dati certi che possano affermare quale sia la reale fine, ma si affronta il percorso per arrivare alla meraviglia del risultato che cresce giorno dopo giorno.
L’amore è un processo in continuo transito che può aumentare, diminuire, esaltare, svilire, incoraggiare, impaurire. L’amore è come la vita va vissuto con tutto sé stessi e nel rispetto dell’altro che si ha di fronte. L’amore è una sintesi in continua trasformazione, una magica opera umana che mira all”Assoluto.
Bisogna sapersi offrire al destino
Zygmunt Bauman sempre nel libro Amore liquido ci dice che amare è “offrirsi a quel destino”. Bisogna saper accettare la libertà dell’altro nella relazione, i partner devono imparare ad amarsi nel rispetto reciproco delle proprie libertà. Non c’è scampo a questa condizione necessaria se si vuol parlare di amore vero.
Bauman cita anche un altro grade pensatore in questo passaggio del libro. Come afferma Erich Fromm, «la soddisfazione, nell’amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio», solo per poi aggiungere, tristemente, che in «una cultura in cui queste qualità sono rare, l’acquisizione della capacità di amare è condannata a restare un successo raro».
Questa precisazione è fondamentale perché in questo modo il sociologo polacco contestualizza l’amore, la relazione amorosa nell’epoca che stiamo vivendo. Come sappiamo la cultura prevalente incide sempre negli atteggiamenti e nei comportamenti individuali, sarebbe banale non pensare ciò.
“E così è infatti, in una cultura consumistica come la nostra, che predilige prodotti pronti per l’uso, soluzioni rapide, soddisfazione immediata, risultati senza troppa fatica, ricette infallibili, assicurazione contro tutti i rischi e garanzie del tipo «soddisfatto o rimborsato».”
L’amore per Zygmunt Bauman si contamina di cosumismo, diventa assimilabile alle merci, ai prodotti, ai servizi e anche l'”esperienza amorosa” deve attirare e sedurre, deve attrarre come i prodotti proposti dalle pubblicità o proposti dagli Influencer in Tv e sui social. La relazione deve essere facilmente “acquistabile” senza nessuno sforzo e possibilmente al minimo prezzo da pagare. Aggiungerei per seguire il trend in cui siamo immersi, “Sottocosto” o “Black Friday”.
Ma precisa Bauman “senza umiltà e coraggio non c’è amore. Sono qualità entrambe indispensabili, in dosi massicce, ogni qual volta ci si addentra in una terra inesplorata e non segnata sulle mappe, e quando tra due o più esseri umani scocca l’amore, è proprio in questo tipo di territorio che vengono spinti.”
Quindi, per concludere l’amore ha bisogno di saper affrontare la magia del viaggio esplorativo alla ricerca continua dell’altro/a, senza dover aspettare “i saldi di stagione, nella consapevolezza di saper vivere la diversità di due esseri umani che decidono di salire a bordo del magico, ma poco conosciuto, treno della vita.
