La giovinezza non è un’età. È un assalto al mondo. Pier Vittorio Tondelli ne ha fatto il suo laboratorio poetico, narrativo, esistenziale.
Nelle sue pagine, la giovinezza è una condizione dell’anima: imperfetta, eccessiva, disperata, ma anche piena di promesse. I suoi personaggi vivono il tempo come se fosse un lampo, tutto succede ora, tutto è definitivo, eppure tutto è destinato a cambiare.
Che siano ragazzi che scappano da una provincia grigia o amanti che si cercano in camere d’albergo, per Tondelli la giovinezza è un tempo assoluto, in cui la scrittura si fonde con la vita e l’identità si plasma nel dolore e nell’estasi.
Curiosità su Tondelli: Lo sapevi che…
Tondelli esordisce a 25 anni con Altri libertini, che viene subito sequestrato per oscenità.
Frequentò Bologna negli anni del DAMS e dell’underground letterario, tra teatro, musica, viaggi e amicizie queer.
Lanciò il “Progetto Under 25” per scoprire nuove voci della sua generazione. Credeva che scrivere fosse un atto d’amore, e che ogni parola dovesse essere vera.
Morì nel 1991 a soli 36 anni. Ma ha lasciato in eredità l’intensità del vivere giovanile, scritta con ferocia e tenerezza.
10 frasi di Pier Vittorio Tondelli che esprimono tutta la bellezza degli anni giovanili
Pier Vittorio Tondelli ha fatto della giovinezza un linguaggio. Le sue frasi, ironiche, malinconiche, tragiche o sfacciate, continuano a parlare a chi ha vissuto troppo, a chi sta cercando di esistere, a chi vuole ritrovare l’ebbrezza del tempo assoluto.
Rileggerlo significa tornare in quel punto della vita in cui tutto sembrava possibile. E forse, grazie alle sue parole, lo è ancora.
1.
“La giovinezza è una ferita che non guarisce mai.”
Camere separate
Per Tondelli, la giovinezza non è un passaggio, ma una cicatrice. Una ferita che si apre con l’amore, con la morte, con l’attesa. Non si rimargina: si porta dentro per sempre.
2.
“C’è un’età in cui tutto ciò che accade ha la forma del destino.”
Altri libertini
Ogni evento, anche il più piccolo, assume un peso assoluto. Quando si è giovani, si vive senza riserve, e ogni gesto sembra scrivere il futuro.
3.
“A vent’anni si è capaci di fare qualunque cosa, anche sbagliata, pur di non restare fermi.”
Biglietti agli amici
La mobilità inquieta della gioventù: l’urgenza di fare, muoversi, cercare. Anche nel rischio, anche nella caduta, c’è vita.
4.
“Essere giovani è avere un segreto, e pensare che nessuno al mondo lo possa capire.”
Un weekend postmoderno
Tondelli descrive l’incomunicabilità generazionale come una forma poetica: essere giovani è abitare un codice proprio, spesso inascoltato.
5.
“I ragazzi sono dei pianeti senza orbita.”
Altri libertini
Una delle sue immagini più forti. I ragazzi si muovono nello spazio dell’esistenza senza una direzione precisa. Ma brillano.
6.
“Mi piaceva essere giovane, essere uno che cercava.”
Camere separate
Il protagonista si racconta con dolcezza: non importa trovare qualcosa, importa cercare. La giovinezza è il tempo della ricerca.
7.
“C’è un’età in cui si crede che l’amore basti.”
Pao Pao
L’illusione della giovinezza è che il sentimento sia sufficiente. Ma nel mondo reale ci sono ostacoli, strutture, paure. Eppure, la giovinezza osa crederci lo stesso.
8.
“Scrivevo perché avevo vent’anni, perché non avevo ancora deciso chi essere.”
Lettere e appunti giovanili, raccolta postuma
Tondelli scriveva per esistere, per esplorarsi. La scrittura come mappa dell’identità in costruzione.
9.
“I nostri vent’anni erano come cattedrali senza tetto.”
Un weekend postmoderno
Una metafora potente: grandiosi, fragili, aperti al cielo e alla rovina. Così Tondelli immagina i vent’anni: bellezza e precarietà fuse insieme.
10.
“Forse non siamo mai stati così vivi come quando non sapevamo nulla.”
Camere separate
L’ignoranza felice della giovinezza: non sapere cosa verrà, ma viverlo con tutta l’anima. La vita è più intensa quando è ignota .