10 frasi per imparare da Robert Walser l’arte di perdersi camminando

7 Settembre 2025

Scopri 10 frasi indimenticabili di Robert Walser dedicate alla bellezza del camminare nella natura. In un mondo che corre, Walser ci invita a rallentare, perderci tra sentieri senza meta e ascoltare il silenzio del paesaggio

10 frasi per imparare da Robert Walser l’arte di perdersi camminando

Robert Walser non camminava soltanto: faceva della passeggiata un’arte, una filosofia, una forma di scrittura silenziosa. Nato nel 1878 in Svizzera, Robert Walser visse una vita appartata, spostandosi spesso a piedi tra villaggi, montagne, sentieri e città.

Le sue opere, brevi prose, romanzi, microgrammi scritti quasi con la punta di uno spillo, sono piene di osservazioni leggere, ironiche e intime sulla natura, sul paesaggio e sull’atto del camminare come esperienza interiore.

Nel suo celebre racconto La passeggiata (1917), ma anche nei romanzi I fratelli Tanner e Jakob von Gunten, Robert Walser descrive il gesto del camminare non come mezzo per arrivare, ma come fine in sé.

Camminare per perdersi, per non fare nulla, per osservare le cose minuscole, per sentirsi parte del mondo senza mai possederlo davvero. Robert Walser ci ricorda la bellezza del passo lento, dello sguardo libero, del tempo inutile e quindi prezioso.

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Robert Walser camminava ore ogni giorno, in ogni stagione, spesso senza meta, anche sotto la neve.

È morto durante una passeggiata solitaria il 25 dicembre 1956, nei dintorni della clinica dove viveva.

Nei suoi microgrammi, annotava impressioni e riflessioni nate proprio durante le sue camminate.

Camminare, per lui, era anche un modo per non dover spiegare se stesso agli altri. Diceva: “Io mi sento libero solo quando cammino.”

Robert Walser e la bellezza di camminare nella natura

Robert Walser ci insegna che camminare non è solo un modo per spostarsi, ma un modo di stare al mondo. Le sue parole sono leggere come foglie, ma dentro custodiscono una visione radicale: quella di chi rifiuta l’efficienza, la fretta, la destinazione, e sceglie il cammino come fine.

In un mondo che corre, Robert Walser ci invita a rallentare, guardare, perdersi, perché solo perdendoci torniamo a sentirci vivi. Le sue frasi sono piccoli passi dentro la natura e dentro noi stessi.

Camminare come chi scrive senza voler essere letto. Camminare come chi si perde per trovare qualcosa che non cercava.

 

 1.
“Quando cammino non penso a nulla. Eppure tutto mi parla.”
La passeggiata

Il cammino è un atto di libertà mentale. Walser non cerca idee: lascia che le cose lo raggiungano. È un invito a svuotare la mente per riempirsi di mondo.

 

 2.
“Camminare è come scrivere con i piedi: una frase dopo l’altra, un respiro dopo l’altro.”
Da una prosa in Storie e microgrammi

Ogni passo è un segno, un ritmo, una narrazione. Walser trasforma il camminare in un atto creativo. È la scrittura che non lascia tracce sulla carta, ma sul paesaggio interiore.

 

3.
“Non so chi sono quando sto fermo. Solo camminando mi riconosco.”
I fratelli Tanner

L’identità, per Walser, è movimento. Stare fermi è annullarsi. Camminare è essere, anche se non si sa bene chi.

 

 4.
“Mi piacciono le strade senza nome, i sentieri che sembrano portare da nessuna parte.”
La rosa

In un mondo che premia le mete, Walser celebra i luoghi incerti, senza funzione . Solo chi accetta di non sapere dove sta andando può davvero guardarsi intorno.

 

 5.
“Una nuvola, un filo d’erba, un cane randagio: ecco i miei compagni di viaggio.”
Jakob von Gunten

I compagni di Walser non sono umani, ma presenze silenziose. La natura, anche la più minuta, è compagnia sufficiente. Camminare è anche scegliere con chi condividere il silenzio.

 

 6.
“Cammino come chi non ha fretta, ma sente che deve andare.”
La passeggiata

Non c’è fretta, non c’è meta, eppure c’è un impulso. Il cammino è uno stato dell’anima. Walser descrive un’urgenza dolce, senza obblighi: una necessità interiore, non sociale.

 

 7.
“La natura è più vicina a chi la guarda camminando che a chi la contempla da fermo.”
Lettera a Carl Seelig

Camminare è un modo per entrare nella natura , non solo guardarla. È una relazione dinamica, non estetica. Il paesaggio non è un quadro, ma un dialogo in movimento.

 

 8.
“Camminare è un atto umile. Ti costringe a guardare in basso, e lì trovi il mondo.”
Prose scelte

Non c’è eroismo nel cammino di Walser. C’è umiltà, attenzione alle cose dimenticate: una pietra, una pozzanghera, un’ombra . Il mondo non è sempre in alto: spesso è nei dettagli.

 

 9.
“Ho più amici nei boschi che in città.”
Intervista immaginaria, rielaborata da Carl Seelig

Walser si sente più accolto dagli alberi che dalle persone. Non è misantropia, ma preferenza per la discrezione, per il non detto . La natura è relazione senza parole.

 

10.
“Ci si perde solo quando si cerca di arrivare. Io cammino per restare dove sono.”
Microgrammi

Una delle frasi più enigmatiche. Perdersi non è un errore, ma un atto consapevole. Camminare senza cercare una meta è il modo migliore per essere presenti , per abitare davvero il momento.

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