10 frasi di Carla Lonzi che ci insegnano a comprendere il valore delle donne

16 Agosto 2025

Scopri queste dieci ed essenziali frasi di Carla Lonzi importante femminista, scrittrice e critica d'arte italiana, che ci guidano verso il riconoscimento del valore femminile.

10 frasi di Carla Lonzi che ci insegnano a comprendere il valore delle donne

Carla Lonzi (1931-1982) è stata una delle figure più dirompenti e influenti del femminismo italiano. Critica d’arte, scrittrice, fondatrice del gruppo Rivolta Femminile, ha abbandonato il mondo istituzionale della critica per dedicarsi interamente alla riflessione e alla pratica della liberazione delle donne.

I suoi testi: da Sputiamo su Hegel (1970) a Taci, anzi parla e La donna clitoridea e la donna vaginale, sono pietre miliari nella lotta per l’autodeterminazione femminile.

La sua scrittura non è mai neutra: è corpo, voce, pensiero radicale. Queste frasi, tratte dai suoi scritti più noti, ci ricordano che il valore delle donne non ha bisogno di legittimazioni esterne, ma si afferma attraverso l’autenticità e la relazione tra donne.

 Curiosità su Carla Lonzi: Lo sapevi che…

Nel 1970, Carla Lonzi fonda insieme ad altre militanti il gruppo Rivolta Femminile, diffondendo il primo Manifesto del femminismo italiano.

Abbandonò la critica d’arte, nonostante il successo, per dedicarsi completamente alla militanza femminista, rompendo con il sistema culturale che considerava patriarcale.

I suoi scritti rifiutano la mediazione accademica: sono diretti, orali, e pensati per circolare come strumenti di coscienza e azione.

10 frasi di Carla Lonzi sulla comprensione del femminile e sulla sua liberazione

Carla Lonzi ha cambiato il linguaggio e la prospettiva del femminismo italiano. Le sue parole, ancora oggi, scuotono certezze e aprono spazi di libertà: ci insegnano che il valore delle donne è intrinseco, non negoziabile e non definibile dall’esterno. La sua eredità è viva in ogni gesto di autodeterminazione, in ogni relazione autentica tra donne, in ogni voce che sceglie di non farsi più zittire.

 

1.
“L’autenticità femminile non ha bisogno di riconoscimenti maschili.”
Sputiamo su Hegel, 1970

Il valore di una donna non si misura sugli standard maschili: la liberazione inizia quando ci si emancipa dallo sguardo dominante.

 

2.”Il femminismo non è una delega: è un processo di coscienza di sé.”
Taci, anzi parla , 1978

Lonzi rifiuta l’idea di un femminismo mediato dalle istituzioni o dalla politica: la rivoluzione parte dalla consapevolezza interiore.

 

3.
“Sputiamo su Hegel: la donna non è una dialettica dell’uomo.”
Sputiamo su Hegel , 1970

Il pensiero filosofico tradizionale ha sempre inquadrato la donna come complemento o negazione dell’uomo; Lonzi abbatte questa struttura.

 

4.
“L’uguaglianza è un tentativo di imitazione, la liberazione è un atto di autonomia.”
Sputiamo su Hegel , 1970

Chiede di andare oltre l’uguaglianza “concessa” e puntare alla libertà di definire sé stesse.

 

5.
“Il patriarcato ha tolto alle donne la fiducia in sé.”
Taci, anzi parla , 1978

La subordinazione non è solo materiale ma psicologica; recuperare fiducia è un gesto rivoluzionario.

 

6.
“La donna non deve cercare conferme, ma trovare nella propria esperienza la fonte del suo valore.”
La donna clitoridea e la donna vaginale , 1971

Lonzi invita a radicare il senso di sé nell’esperienza soggettiva, non nel giudizio esterno.

 

7.
“La differenza femminile è il nostro patrimonio, non un difetto da correggere.”
Sputiamo su Hegel , 1970

Trasforma ciò che il patriarcato indica come “mancanza” in una risorsa politica e culturale.

 

8.
“Il rapporto tra donne è il luogo della nostra crescita.”
Taci, anzi parla , 1978

L’amicizia e la solidarietà femminile sono spazi politici di trasformazione.

 

9.
“Non siamo nate per essere oggetto di cultura maschile, ma per creare la nostra cultura”
Sputiamo su Hegel , 1970

Lonzi rifiuta l’assimilazione alla cultura dominante e invita alla costruzione di un pensiero autonomo.

 

10.
“Il femminismo è l’inizio della storia delle donne.”
Taci, anzi parla , 1978

Con il femminismo si inaugura una narrazione che mette al centro il soggetto femminile, finora assente dalla storia ufficiale.

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