Ugo Mulas, il fotografo dell’arte e della città

14 Gennaio 2020

Bresciano di nascita ma milanese di adozione, Ugo Mulas concepiva la sua attività di fotografo come un processo di apprendimento, applicato in particolare al territorio vissuto e al contesto urbano...

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Da domani fino al 13 luglio il Museo di Santa Giulia di Brescia ospita la retrospettiva dedicata a “Ugo Mulas. La fotografia” a cura di Jean-François Chevrier

MILANO – Bresciano di nascita ma milanese di adozione, Ugo Mulas concepiva la sua attività di fotografo come un processo di apprendimento,  applicato in particolare al territorio vissuto e al contesto urbano, nel corso del quale ha sempre tenuto legate arte e conoscenza, sperimentazione ed esperienza. Questo approccio è riconoscibile in tutto il corpus della sua opera.  A poco più di 40 anni dalla sua morte, Brescia dedica al grande fotografo Ugo Mulas, nato Pozzolengo nel 1928, un importante tributo, che è anche una riflessione sul suo imprescindibile lavoro di sintesi, La fotografia (Einaudi 1973).

LA MOSTRA – Promossa da Comune di Brescia e organizzata da Fondazione Brescia Musei, la mostra che si apre domani, 16 aprile nello splendido complesso del Museo di Santa Giulia, patrimonio Unesco, è il frutto di una condivisione di intenti con l’Archivio Ugo Mulas – nelle persone di Valentina e Melina Mulas – che con la courtesy di Galleria Lia Rumma ha accolto l’invito della città e del fotografo Renato Corsini a partecipare a questo progetto. Valore aggiunto di questa occasione bresciana, la curatela critica e attenta di Jean-François Chevrier, storico dell’arte e della fotografia, docente all’Ecole nationale superieure des Beaux-Arts di Parigi, autore di numerose pubblicazioni e curatore di importanti rassegne.  

REPORTAGES E INDAGINI SULLA FOTOGRAFIA – Il percorso costruito da Chevrier attraverso una ricca selezione di fotografie tra quelle che lo stesso Mulas aveva scelto di riprodurre nel 1973, mette in relazione i tre principali filoni in cui si è espressa la sua opera: i reportages sull’arte e sugli artisti, le indagini documentarie sul contesto urbano e, infine, l’analisi degli elementi costitutivi del procedimento fotografico.  Le fotografie evidenziano come Ugo Mulas sia stato un grande osservatore e interprete delle novità apparse nel mondo dell’arte in Italia e negli Stati Uniti durante gli anni ’60. Il suo libro sulla “nuova scena artistica newyorkese” (New York: The New Art Scene, 1967), comprova che un reportage artistico può essere anche il risultato del lavoro di un critico d’arte. I suoi ritratti di artisti, spesso intenti nel loro lavoro, e gli interni d’atelier mostrano personaggi e opere, certo, ma documentano anche atteggiamenti e comportamenti.  

15 aprile 2014

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