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”The Cambodian room”, il documentario che racconta la vena artistica del fotografo Antoine D’Agata

Raccontare la vita di uno dei fotografi contemporanei più controversi all'interno di un contesto sociale difficile da raffigurare. E' questo l'ambizioso obiettivo dei registi Tommaso Lusena de Sarmento e Giuseppe Schillaci, autori di ''Cambodian Room'', il film documentario di su Antoine D'Agata realizzato in Cambogia...

 Il film sarà presentato domani alle 18:30 presso Officine Fotografiche a Roma nell’ambito del Festival Fotoleggendo. Saranno presenti i registi

MILANO – Raccontare la vita di uno dei fotografi contemporanei più controversi all’interno di un contesto sociale difficile da raffigurare. E’ questo l’ambizioso obiettivo dei registi Tommaso Lusena de Sarmento e Giuseppe Schillaci, autori di “Cambodian Room”, il film documentario di sul fotografo Antoine D’Agata realizzato in Cambogia. Premio Cinecittà Luce per il miglior film 2009, il film sarà presentato domani alle 18:30 presso Officine Fotografiche a Roma nell’ambito del Festival Fotoleggendo.

 

INTIMITA’ SOSPESA – La Cambogia di D’Agata si racchiude tutta nella stanza di Lee: siamo a Phom Penh per l’esattezza e Lee è una prostituta vietnamita. I due trascorrono gran parte del tempo insieme, in una dimensione quasi onirica in cui la percezione del reale è spesso falsata dall’utilizzo di droga. Mentre D’Agata cerca di fotografare la sua relazione con Lee, Tommaso Lusena de Sarmiento e Giuseppe Schillaci trovano la chiave per entrare in questa dimensione privata — The Cambodian Room — e registrare un’intimità che sembra sospesa, ma che in realtà mostra momenti di estrema sincerità.

 

VENA ARTISTICA – Antoine D’Agata, fotografo dell’agenzia Magnum dal 2004, è in Cambogia a Phonm Penh. Qui la sua vena artistica sembra aver raggiunto il punto più alto. Dopo aver concentrato la sua ricerca fotografica su paesaggi desolati e realtà borderline, Antoine D’Agata dirige la sua arte verso le relazioni umane più intime. I suoi ultimi lavori si concentrano sul corpo umano e sull’utilizzo del flash.

 

FOTOGRAFO CONTROVERSO – Questo film tenta di smascherare le parti nascoste del procedimento artistico di D’Agata; la sua scelta di vivere al limite e di rapportarsi al sesso con estrema vitalità. Un percorso apocalittico e sublime, simile a quello di alcuni artisti eretici della cultura contemporanea, da Kerouc ad Artaud, da Bacon a Pasolini. Lo sguardo si poggia sulla vita di uno dei fotografi contemporanei più controversi e allo stesso tempo su un contesto sociale difficile da raccontare. Nel volume che accompagna il dvd, un testo di Christian Caujolle, le note di viaggio di Tommaso Lusena de Sarmiento e le riflessioni di Giuseppe Schillaci introducono lo spettatore al film.

L’ARTISTA – Nato a Marsiglia, Antoine D’Agata lascia la Francia nel 1983 trasferirsi a New York. Nel 1990 si iscrive all’ l’International Center of Photography. Dal 1991 al 1992 è stagista presso la redazione dell’agenzia Magnum a New York. Tornato in Francia, nel 1998 escono i suoi primi due libri, De Mala Muerte e De Mala Noche. L’anno successivo, la “Vu Galerie” inizia a distribuire le sue fotografie. Nel 2001 pubblica Hometown e vince il premio Niepce. Nel settembre 2003 è inaugura a Parigi la mostra “1001 Nights”, accompagnata da due libri, Vortex e Insonnia. L’anno seguente entra a far parte della Magnum Photos e pubblica il suo quinto libro, Stigma. Sempre nel 2004, dirige il suo primo cortometraggio, Le Ventre du Monde. L’anno successivo pubblica il volume Manifeste. Nel 2006, gira la sua prima fiction, Aka Ana, a Tokyo. Dal 2005 Antoine d’Agata non risiede in un luogo costantemente e lavora in tutto il mondo.

 

18 ottobre 2012

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