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Teatro d’Italia di Massimo Siragusa, la mostra fotografica che racconta il volto unitario nella diversità del paesaggio italiano

Ventiquattro immagini che raccontano l'Italia, luoghi più o meno famosi, piazze antiche e nuove del nostro paese colti dall'obiettivo di Massimo Siragusa. E' stata inaugurata ieri la mostra ''Teatro d’Italia. Fotografie di Massimo Siragusa'' presso la Fortezza Girifalco di Cortona nell'ambito del festival Cortona On the Move. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2012...

 La mostra del fotografo siciliano, rientrante nell’ambito del festival Cortona On the Move, racconta in 24 scatti le bellezze del paesaggio italiano

 

MILANO – Ventiquattro immagini che raccontano l’Italia, luoghi più o meno famosi, piazze antiche e nuove del nostro paese colti dall’obiettivo di Massimo Siragusa. E’ stata inaugurata ieri la mostra “Teatro d’Italia. Fotografie di Massimo Siragusa” presso la Fortezza Girifalco di Cortona nell’ambito del festival Cortona On the Move. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2012. Le fotografie raccontano un paese di una bellezza straordinaria a volte esibita spudoratamente, altre nascosta, capace sempre di un grande equilibrio visivo come di spazi scenici pronti per uno spettacolo collettivo.
 
VIAGGIO LUNGO LO STIVALE – Il viaggio di Massimo Siragusa attraverso l’Italia inizia più di 5 anni fa. O meglio inizia nascendo nella terra calda e accogliente della Sicilia, da cui si allontana vivendo a Milano e poi a Roma. Il suo viaggio è continuo. E’ una ricerca curiosa e attenta della propria identità, dell’essere italiano. Un prendere possesso del territorio battuto e attraversato centinaia di volte in tutte le direzioni, per scoprirlo, riscoprirlo e trovare un proprio posto.

 

IL VOLTO UNITARIO NELLA DIVERSITA’ – Il viaggio del fotografo in Italia è un percorso personale, che lo porta a toccare e esplorare quei punti del paese che lo attraggono, che lo emozionano. La sua intenzione non è catalogare le regioni, bensì scoprire un volto unitario nella diversità del paesaggio italiano. Lentamente lo percorre e con pazienza scatta, aspettando la luce, il momento. L’Italia diventa un palcoscenico, un teatro, ma allo stesso tempo una miniera da scavare, dove possibile, piena di sorpresa e bellezza.

 

SPAZI CHE SUGGERISCONO VITA – L’occhio si sofferma sulle forme, le luci, le architetture, gli spazi e la storia. Pochi uomini abitano i paesaggi urbani e naturali di Massimo. Sono gli spazi che suggeriscono la vita. Quasi come in una meditazione, il suo sguardo si posa sul terreno prescelto, e con rispetto e attenzione, lo accoglie, lo fa suo. Il punto di vista appare distaccato, lontano, ma è solo un modo per dare importanza al tutto, non al luogo o al monumento, ma allo spazio che abbraccia una cultura e una civiltà che lì ha lasciato e continua a lasciare il segno. La prospettiva dall’alto, una scelta personale dell’autore, come tutti i punti di visti creativi, fa entrare anche noi in questo tutto, questo insieme di vita e di storia, di vecchio e di nuovo, in questa bellezza e ricchezza che è l’Italia.

20 luglio 2012

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