Sei qui: Home » Fotografia » ”Steve McCurry. Viaggio intorno all’uomo”, l’omaggio al genio di un grande maestro della fotografia

”Steve McCurry. Viaggio intorno all’uomo”, l’omaggio al genio di un grande maestro della fotografia

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani...
Genova dedica al genio fotografico di Steve McCurry un percorso espositivo inedito dal titolo “Steve McCurry. Viaggio intorno all’uomo”, in mostra a Palazzo Ducale fino al 24 febbraio 2013

MILANO – Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards, che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono". Ed è proprio su questi presupposti che è nato “Steve McCurry. Viaggio intorno all’uomo”, un percorso espositivo di oltre 200 immagini per raccontare gli scatti più noti di questo straordinario fotografo, ma anche i lavori più recenti, alcuni mai esposti prima, arricchiti da una novità assoluta: una audio guida in cui il fotografo racconta in prima persona le sue foto e attraverso di esse la sua avventura umana e professionale ricca di aneddoti, racconti, punti di vista, contesti e storie appassionanti. E’ dunque uno Steve McCurry inedito quello che appare nell’allestimento, di grande impatto scenografico, progettato da Biba Giacchetti appositamente per gli spazi del Palazzo Ducale di Genova, dove rimarrà ospite fino al 24 febbraio 2013.

VIAGGIO INTORNO ALL’UOMO – Come in un “viaggio intorno all’uomo”, la mostra si aprirà con la scoperta: una grande galleria di ritratti che l’obiettivo di McCurry ha raccolto nell’arco della sua lunga esperienza e continua a raccogliere in ogni suo viaggio. Tra i veli che saranno le quinte di questa galleria, ogni visitatore potrà cercare il suo percorso nel gioco di rimandi che lega tra loro uomini e donne provenienti dai luoghi più disparati della Terra. Passando attraverso le tracce di una presenza umana più rarefatta, ci si avventurerà poi nella vertigine della guerra, del dolore e della paura che McCurry ha documentato con la stessa partecipazione emotiva. Nella sala successiva il visitatore troverà invece un mondo di poesia, dove l’uomo si riscatta, si avvicina alla natura e allo spirito e ritrova la gioia di vivere. La sorpresa e lo stupore caratterizzeranno il quarto spazio, dove si incontrano le immagini più curiose e inattese, dove l’uomo ritrova lo sguardo dell’infanzia e l’incanto della vita. In una ultima sala sarà la volta della memoria, con la proiezione di un video che racconta la ricerca della ragazza afgana 20 anni dopo l’incontro da cui è nata una delle immagini più famose di tutta la fotografia mondiale.

GLI ULTIMI LAVORI, GLI SCATTI INEDITI – Insieme alle icone più conosciute, scattate nel corso degli oltre 30 anni della sua straordinaria carriera di fotografo e di reporter, saranno presentati i lavori più recenti, realizzati dopo il 2010 insieme ad alcuni inediti, mai esposti nelle mostre precedenti, che costituiscono quasi il 50% delle foto esposte. Il progetto “The last roll” con le immagini scattate utilizzando l’ultimo rullino prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi a Cuba, in Thailandia e in Birmania, con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo, una selezione delle fotografie scattate nei recenti e numerosi soggiorni italiani, da Venezia alla Sicilia, da Roma all’Aquila. Tra le opere presenti all’interno della mostra saranno esposte in anteprima le immagini realizzate di recente in Tanzania per il progetto di sostenibilità Lavazza “¡Tierra!”. Si tratta dell’ultimo capitolo di una lunga serie sviluppata a partire dal 2002 il cui narratore d’eccezione, Steve McCurry appunto, ha raccontato i numerosi progetti sviluppati da Lavazza in Perù, Colombia, Honduras, India e Brasile.

IN PRIMA LINEA – Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l’autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo. Sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell’Asia che non in America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: «Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile». Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze: «Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te».

19 ottobre 2012

© Riproduzione Riservata