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”Stanley Kubrick. Photographer”, la mostra che rivela il talento nascosto di uno dei più grandi geni del cinema

Oltre 160 fotografie stampate dai negativi originali conservati nella Look Magazine Collection del Museum of the City of New York sono racchiuse all'interno di ''Stanley Kubrick. Photographer'', una mostra inedita che ci svela il talento inesplorato di uno dei più grandi geni cinematografici del dopoguerra...

Fino al 25 novembre il Chiostro del Bramante a Roma ospiterà “Stanley Kubrick. Photographer”, una mostra inedita che indaga un aspetto finora inesplorato della carriera del noto regista americano

MILANO – Oltre 160 fotografie stampate dai negativi originali conservati nella Look Magazine Collection del Museum of the City of New York sono racchiuse all’interno di “Stanley Kubrick. Photographer”, una mostra inedita che ci svela il talento inesplorato di uno dei più grandi geni cinematografici del dopoguerra. Solo per un mese, fino al 25 novembre 2012, presso il Chiostro del Bramante, a Roma, verranno eccezionalmente presentati i sorprendenti ed intriganti lavori fotografici di un giovanissimo Stanley Kubrick. E’ una grande occasione questa per conoscere le radici della creatività di colui che sarebbe diventato un fotografo di prima grandezza, se non avesse improvvisamente lasciato il suo lavoro per girare il film “Paura e desiderio” (1953), primo lungometraggio di una straordinaria avventura da regista.

 
UN TALENTO NASCOSTO – Stanley Kubrick – conosciuto al grande pubblico per aver diretto straordinarie pellicole come “Lolita”, “Arancia Meccanica”, “Eyes Wide Shut” – realizzò questi scatti, tra il 1945 e il 1950 quando a soli 17 anni venne assunto come fotoreporter da Look Magazine, una fra le più importanti riviste U.S.A.: gli editors erano rimasti affascinati da un’immagine, che ritraeva un edicolante affranto per la morte di Roosevelt. Il suo compito era quello di documentare la vita quotidiana nell’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature contraddittorie di una New York in corsa per diventare la nuova capitale mondiale, o della giovane borghesia universitaria della Columbia University.

QUOTIDIANITÁ DA DOCUMENTARE – Tra le opere in mostra si possono ammirare il ritratto dedicato al giovane attore Montgomery Clift, ripreso nel suo appartamento; il campione di boxe italo-americano Rocky Graziano, uomo dall’infanzia difficile e migrato oltreoceano, colto da Kubrick sotto la doccia, alla ricerca della sua anima più autentica, lontano dai riflettori. Riprendendo Betsy Furstenberg, il regista-fotografo ci fa entrare nel mondo di una bellezza canonica d’altri tempi, simbolo della vita mondana newyorkese, contrapposta alla vita precaria dei piccoli lustrascarpe che si aggirano agli angoli delle strade di New York con il loro sguardo altrove, lontano dalle scarpe che lucidano. Spazio anche per gli artisti del circo, con i loro retroscena, e per il genere poliziesco come in "Crimini", dove Kubrick testimonia l’arresto di due malviventi seguendo le strategie dei poliziotti fino all’avvenuta cattura, e lasciando intravedere la vena indagatrice dell’occhio del futuro regista. Negli scatti della Columbia University, il giovane osserva dietro l’obiettivo il luogo d’élite dove l’America formava la classe dirigente del futuro.

 

27 ottobre 2012

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