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”Sette fotografi a Brera”, la mostra che racconta la Pinacoteca di Brera attraverso i suoi spazi e visitatori

''Sette fotografi a Brera'' è il titolo della mostra che inaugura il 6 settembre presso la Pinacoteca di Brera a Milano. I protagonisti dell'esposizione sono: Luca Carrà, ideatore del progetto, Mario Cresci, Paola Di Bello...

Dal 9 settembre la Pinacoteca di Brera apre le porte alla fotografia, attraverso le immagini di sette fotografi che sono stati chiamati a immortalarne i propri spazi. La mostra nasce anche nella prospettiva di un nuovo cambiamento della Pinacoteca all’interno del progetto della ”Grande Brera” con l’auspicata apertura di Palazzo Citterio dove saranno trasferite alcune sue raccolte e, di conseguenza, un diverso allestimento del percorso museale

MILANO – ”Sette fotografi a Brera” è il titolo della mostra che inaugura il 9 settembre presso la Pinacoteca di Brera a Milano. I protagonisti dell’esposizione sono: Luca Carrà, ideatore del progetto, Mario Cresci, Paola Di Bello, Mario Dondero, Carlo Orsi, Giovanni Ricci e Annalisa Sonzogni. Il giorno dell’inaugurazione sarà possibile visitare la mostra gratuitamente.

BRERA E LA FOTOGRAFIA – Proseguendo nella politica di aprire la Pinacoteca di Brera alle forme artistiche contemporanee di cui la fotografia è parte, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano, accogliendo un’idea di Luca Carrà, ha proposto a sette fotografi, di orientamento e generazioni diverse, di ritrarne gli spazi museali. La prima campagna fotografica sulle sale del museo, appena riallestito dall’allora soprintendente Corrado Ricci, fu realizzata nel 1903. L’ultima, condotta nel 1950 dagli studi Publifoto, Aragozzini e Marchisio, celebrava una nuova straordinaria inaugurazione, quella della Pinacoteca riedificata dopo la guerra. Ma l’attenzione alla fotografia non venne mai meno anche nei decenni successivi, rinnovata con convegni e mostre storiche dai soprintendenti Franco Russoli e Carlo Bertelli, già direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale e, in ultimo, con esposizioni e ricerche condotte da Matteo Ceriana.

BIOGRAFIE DI FOTOGRAFIGiovanni Ricci e Annalisa Sonzogni hanno osservato gli spazi museali come un luogo architettonico, autonomo e concluso e non semplice contenitore di opere d’arte, in cui si dipana la memoria dell’istituzione e delle sue collezioni.
Le grandi statue del cortile d’onore sono divenute per Luca Carrà oggetto di una ricerca di percezione visiva attraverso il contrasto fra il nero della fotografia e il bianco dello sfondo. Mario Cresci ha proposto una personale interpretazione dei ritratti, svelandone suggestioni e bellezza.
La ricerca di Carlo Orsi, durante i sette giorni in cui si è posto davanti ai capolavori, ha avuto lo scopo di cogliere e comprendere le personali emozioni suscitate nei visitatori da queste tavole e da queste tele. La ben conosciuta curiosità di Mario Dondero verso tutte le forme dell’attività umana lo ha spinto a guardare i luoghi del lavoro, quello dei restauratori impegnati sul Ritratto del conte Porcia di Tiziano e il bronzo canoviano Napoleone come Marte pacificatore raffigurante l’imperatore dei francesi a cui si deve la nascita del museo.
E poi ci sono loro: i visitatori, i lavoratori della Pinacoteca, osservati da Paola Di Bello. Con occhio divertito, ironico e partecipe ha realizzato un video che sarà proiettato nella sala dello Sposalizio della Vergine di Raffaello.

4 settembre 2014

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