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Saul Leiter porta a Milano ”Le luci di New York”

Allestita presso la Fondazione Forma una mostra con fotografie e dipinti del celebre artista newyorkese

MILANO – È stata inaugurata giovedì “Le luci di New York”, la mostra fotografica allestita con gli scatti di Saul Leiter presso la Fondazione Forma, in collaborazione con la Galleria Howard Greenberg di New York. Un eccezionale repertorio di immagini – fotografie in bianco e nero e a colori, polaroid dipinte, quadri astratti e figurativi – con cui il fotografo e pittore ha immortalato la città.

 

UN FOTOGRAFO DI STRADA – Allo sguardo instancabile di Leiter lo studio va stretto: ha bisogno di uscire, di percorrere libero le vie della metropoli all’inseguimento della sua sfuggente e molteplice identità, del suo ritmo, che si scorge infinitamente replicato nelle insegne luminose, nei volti dei passanti. Saul Leiter è fotografo di strada, di quella strada in cui New York vive nella sua essenza più autentica, che emerge qui attraverso gli occhi dell’autore, gli scorci da lui rivelati con i suoi scatti e dipinti. I soggetti delle sue fotografie non sono ricercati, i titoli sono semplici e didascalici: borse, spazzino, vento, o anche solo strada. Ma la banalità della scena è illuminata dalla genialità della visione, in grado di cogliere il particolare che rende unica quell’immagine.

 

LA CARRIERA DELL’ARTISTA – La mostra milanese si propone così come testimonianza dello straordinario talento di un artista che dell’esercizio dello sguardo ha fatto la sua vocazione. Nato nel 1923 a Pittsburgh, fin da giovane manifesta infatti la sua predilezione per la pittura piuttosto che per gli studi di rabbino cui la famiglia l’aveva iniziato. Nel 1947, dopo aver visitato una mostra di Cartier-Bresson, Saul Leiter impugna una Leica e inaugura la sua straordinaria carriera di fotografo, rivolgendo la sua attenzione soprattutto alla città di New York: i primi scatti in bianco e nero vengono esposti al MoMa. In seguito collabora con testate come “Life”, “Harper’s Bazaar”, “Elle”, “Nova”, “Vogue” e “Queen” come fotografo di moda. Il suo nome è oggi noto in tutto il mondo.

 

LA MISERIA NON È PIÙ PROFONDA DELLA FELICITÀ – Eccolo dunque approdare a Milano, spinto qui da un successo che lo ha consacrato tra i grandi maestri dell’immagine, a rendere con i suoi lavori un grande tributo alla vita e a quel grande palcoscenico del mondo che è la strada. “Cerco di rispettare determinate nozioni di bellezza”, ha affermato Leiter a proposito del suo lavoro fotografico, “anche se per qualcuno si tratta di concetti vecchio stile. Certi fotografi pensano che fotografando la miseria umana, puntano i riflettori su problemi seri. Io non penso che la miseria sia più profonda della felicità.”

22 giugno 2012

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