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Robert E. Gilka, il fotografo ed editore che ha rivoluzionato il National Geographic

MILANO - Si è spento lo scorso 25 giugno, all'età di 96 anni, il grande fotografo ed editore statunitense Robert E. Gilka. Maestro riconosciuto di fotogiornalismo, è ricordato soprattutto per essere stato una delle colonne portanti del National Geographic. Direttore dal 1963 al 1985, è stato il vero innovatore della rivista, contribuendo ad accrescerne il prestigio attraverso la pubblicazione di immagini di altissima qualità e spettacolarità...

Il grande fotografo ed editore statunitense si è spento pochi giorni fa all’età di 96 anni. Direttore per 27 anni del National Geographic, ha contribuito in modo sensibile all’innovazione del magazine

MILANO – Si è spento lo scorso 25 giugno, all’età di 96 anni, il grande fotografo ed editore statunitense Robert E. Gilka. Maestro riconosciuto di fotogiornalismo, è ricordato soprattutto per essere stato una delle colonne portanti del National Geographic. Direttore dal 1963 al 1985, è stato il vero innovatore della rivista, contribuendo ad accrescerne il prestigio attraverso la pubblicazione di immagini di altissima qualità e spettacolarità.

ROBERT GILKA, LA VITA – Robert Gilka nacque nel 1916 vicino Milwaukee, nel Wisconsin. Si laureò in giornalismo presso la Marquette University. Dopo la laurea, pubblicò “The Gilka Graphic”, una cronaca delle sue esperienze e delle sue qualifiche, che inviò a numerosi editori in tutta la nazione. Venne assunto dal giornale Zanesville in veste di reporter, giornalista sportivo e fotografo. All’interno della redazione conobbe la reporter Janet Andrews Bailey, che di lì a poco sarebbe diventata sua moglie. I due ebbero quattro figli: Greer, Jena, Geoffrey, and Gregory.

I PRIMI PASSI NEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA – La seconda guerra mondiale interruppe la carriera di Gilka presso il giornale Zanesville. Si offrì volontario presso il Signal Corps, dove aspirava ad intraprendere la carriera di fotografo. Partecipò poi attivamente ai combattimenti in Europa e nel Pacifico. Dopo la licenza, a Gilka venne offerto un posto da caporedattore presso lo Zanesville ma fu costretto a rinunciare per tornare nella sua città di origine, dove lavorò come redattore e giornalista sportivo per il Miwaukee Journal.

NATIONAL GEOGRAPHIC – Gilka fu invitato ad unirsi allo staff del National Geographic nel 1958 e, dopo un lavoro come editor, nel 1963venne nominato direttore della fotografia. In quella veste, fu responsabile di tutte le pubblicazioni su libri e magazines della Società. Fu il pioniere nel creare un programma estivo dedicato agli studenti universitari che cercavano di intraprendere una carriera nel mondo del fotogiornalismo. Alcuni di questi divennero membri dello staff; altri andarono a far parte delle redazioni di altri giornali. Assunse inoltre fotografi membri della University of Missouri, vera e propria officina di fotogiornalismo per  quasi 50 anni. Gilka fu anche per 17 anni responsabile del concorso annuale di fotogiornalismo Hearst.

L’INNOVAZIONE DEL MAGAZINE – Le parole di incoraggiamento pronunciate da Bob Gilka costituirono la principale motivazione per la crescita di decine e decine di eccellenti fotografi. Durante i suoi anni alla National Geographic, i fotografi sotto la sua ala protettiva erano conosciuti come i “Gilka’s Gorillas”. Alla National Geographic fu uno strenuo sostenitore dei fotografi che lavoravano in tutto il mondo. Gilka reclutò e impiegò fotografi e li impegnò nelle imprese più disparate, dallo scalare le montagne allo scandagliare gli oceani. Alcuni di loro rischiarono anche la vita pur di scattare una fotografia valida e che non deludesse. I suoi due imperativi erano sempre rispetto e timore. Non era conosciuto per la sua gentilezza, bensì per la sua giustizia e rettitudine “Gilka spostò la linea editoriale delle immagini pubblicate sulla rivista verso un fotogiornalismo candido e di impronta documentaristica”. E’ quanto affermato da Terry Eiler, Possedeva un senso dell’umorismo che spesso rendeva perplessi i nuovi fotografi e i visitatori. Sulla porta del suo ufficio vi era un cartello che riportava le frase “Pulire le ginocchia prima di entrare” ed accanto alla sua scrivania vi era un inginocchiatoio da confessionale.

4 luglio 2013

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