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Robert Capa, il re del fotogiornalismo in mostra a Lucca

Il 5 luglio, il Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art ha dato il via alla mostra ''Robert Capa. Retrospective'', la grande retrospettiva dedicata al più grande fotoreporter di guerra, Robert Capa appunto...

Il Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art in collaborazione con l’agenzia fotografica Magnum Photos ha inaugurato questo week-end la grande mostra dedicate a uno dei principali esponenti della fotografia di guerra a livello mondiale, Robert Capa, morto tragicamente nel 1954 proprio su una mina anti-uomo mentre stava documentando il conflitto in Indocina

MILANO – Il 5 luglio, il Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art ha dato il via alla mostra ”Robert Capa. Retrospective”, la grande retrospettiva dedicata al più grande fotoreporter di guerra, Robert Capa appunto. Le sue foto catturano perché sorprendono, tolgono il fiato, fanno stare contemporaneamente male e bene. L’esposizione sarà visitabile fino al 2 novembre. 

LA MOSTRA – La mostra, prodotta da MViva e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, documenta tutte le “sue” guerre e alcuni avvenimenti storici di cui è stato testimone oculare: il suo primo incarico internazionale a Copenaghen per una conferenza di Trockij del 1932, le tumultuose parate di Parigi del 1936, la guerra civile in Spagna nello stesso anno, la resistenza della Cina all’invasione giapponese del 1938, la conquista alleata della Sicilia, di Sorrento e di Napoli del 1943, lo sbarco in Normandia del 1944, l’invasione in Germania con i parà americani del 1945, l’esperienza russa del 1947, la fondazione ufficiale dello stato di Israele del 1948 e il viaggio in Indocina del 1954 dove trovò la morte. La sua vita, almeno fino all’incontro con la maledetta mina anti-uomo in Indocina, testimonia tante difficoltà superate, moltissime sfide vinte e tante scommesse che hanno messo alla prova il suo essere fotografo per missione. Non supererà mai del tutto la scomparsa prematura della sua amata Gerda, ma trasformerà il dolore in propulsione per rincorrere il soffio vitale anche documentando la morte. In mostra vi è una selezione di circa un centinaio di fotografie in bianco e nero che documentano i principali conflitti mondiali; più una serie di ritratti amici e artisti tra cui Ernest Hemingway, Truman Capote, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso.

ROBERT CAPA – Intraprendente, sensibile, coraggioso, appassionato, entusiasta, generoso, ironico, professionale, idealista e sprezzante del pericolo, Robert Capa ha spesso messo in gioco la propria vita per trasferire nei suoi scatti i drammi emotivi di alcuni dei momenti più tragici del secolo scorso. Nato in Ungheria, Capa abbandona in giovane età la terra natale a causa del proprio coinvolgimento nelle proteste contro il governo di estrema destra come militante nel Partito Comunista locale. L’ambizione originaria di diventare scrittore, viene presto abbandonata quando Robert trova impiego presso uno studio fotografico a Berlino. Nel 1933 lascia la Germania alla volta della Francia a causa dell’avvento del nazismo (Capa era di origini ebraiche), ma in Francia incontra difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance. È in questo periodo che adotta lo pseudonimo di Robert Capa, per il suono più familiare all’estero e per l’assonanza con il nome del popolare regista statunitense Frank Capra, e nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour l’agenzia fotografica Magnum Photos.

7 luglio 2014

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