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Ricordi e futuro in mostra allo Spazio Oberdan con ”Ieri Oggi Milano 2015”

Milano da qualche giorno ha aperto le porte ad una nuova mostra fotografica e fino al 30 agosto rilegge la sua storia attraverso gli scatti di grandi artisti noti a livello internazionale. Ripercorrendo un arco di tempo in cui sono avvenuti numerosi cambiamenti...

Allo Spazio Oberdan 170 fotografie raccontano le diversità e i cambiamenti di Milano dal secondo Dopoguerra a oggi. Da un vastissimo patrimonio fotografico sono stati selezionati alcuni scatti di maestri della contemporaneità e di artisti giovani che assicurano uno stimolante confronto tra diversi punti di vista e sanno ripercorrere in modo innovativo la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano.

 

MILANO – Milano da qualche giorno ha aperto le porte ad una nuova mostra fotografica e fino al 30 agosto rilegge la sua storia attraverso gli scatti di grandi artisti noti a livello internazionale. Ripercorrendo un arco di tempo in cui sono avvenuti numerosi cambiamenti urbanistici, socio-economici e sociali, l’esposizione “Ieri oggi Milano” sceglie di selezionare importanti fotografie tratte dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea che sappiano dare voce a queste radicali trasformazioni.

 

LE TRASFORMAZIONI DI MILANO ATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE  – Si tratta di un insieme di 170 fotografie e opere video che datano dal secondo Dopoguerra ai giorni nostri, di più di 40 autori italiani e stranieri, che offre  un articolato scenario composto di situazioni diverse capaci di stimolare una importante riflessione sui grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della città, dal punto di vista urbanistico (dalle macerie e le baracche del dopoguerra alle periferie in crescita, le fabbriche, i grandi cantieri contemporanei, il nuovo volto della città che si fa metropoli), socio-economico (la Milano operaia, le famiglie, i giovani, le donne, la borghesia), culturale (i personaggi del mondo dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema). All’interno del vasto patrimonio fotografico conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea (oltre 2 milioni di immagini, 33 fondi fotografici, più di 600 autori italiani e stranieri), molte sono le opere che raccontano la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano.

 

FONDI FOTOGRAFICI E ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE – Per questa mostra sono state selezionate opere da ben 12 fondi fotografici: Raccolta antologica, Federico Patellani, Lanfranco Colombo, Achille Sacconi, Enzo Nocera, Attilio del Comune, Mario Cattaneo, Paolo Gioli, Gabriele Basilico/Milano. Ritratti di fabbriche,  Milano senza confini, Idea di metropoli, Alessandro VicarioTra di esse vi sono capolavori di maestri della contemporaneità molto noti a livello internazionale, innovativi progetti di artisti di generazioni più giovani, oggi protagonisti dell’arte contemporanea, ricerche di importanti autori  cardine  della storia della  fotografia italiana. Per la varietà dei fondi fotografici indagati, il numero e l’importanza degli autori, la diversità degli approcci e degli stili (dal reportage classico, alla fotografia di architettura e paesaggio, al ritratto ambientato e di studio), oltre che dei formati e delle presentazioni, la mostra costituisce anche una concreta opportunità per il pubblico di venire a diretto contatto con decine di significative opere fotografiche appartenenti  alle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea: un vero e proprio incontro con il Museo.

 

LO SPAZIO OBERDAN – L’ambiente espositivo dello Spazio Oberdan ben si presta a una narrazione chiara e utile ai visitatori: nell’ampio salone al primo piano sono presentate opere datate dalla metà degli anni Novanta a oggi incentrate sul paesaggio urbano, dal centro storico alle periferie ai grandi cantieri, fino ai grattacieli di recente costruzione, di una Milano postindustriale e postmoderna, quasi tutte di formato molto grande e a colori; nelle stanze che si susseguono nella “balconata”, fotografie che vanno dal dopoguerra agli anni Ottanta, prevalentemente dedicate alla storia della città, alla società milanese, al lavoro operaio e alle fabbriche , ai principali personaggi dell’arte e della cultura, con tipici formati “storici”, quasi tutte in bianco e nero, che rimandano alla funzione di memoria tipica della fotografia.

24  giugno 2015

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