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Richard Avedon a Monaco, la mostra dedicata al genio del ritratto

Se per caso vi capita di essere dalle parti di Monaco, non potete assolutamente perdervi la mostra dedicata a Richard Avedon, uno tra i fotografi di moda più importanti d’america. ''Murales e Ritratti'' accompagna i visitatori, tra immagini e opere d’arte...

Fino al 9 novembre, il Museo Brandhorst di Monaco, ospita la mostra “Murales e Ritratti” dedicata alle opere e alle fotografie di Richard Avedon, considerato uno dei più importanti fotografi di moda americani

MILANO – Se per caso vi capita di essere dalle parti di Monaco, non potete assolutamente perdervi la mostra dedicata a Richard Avedon, uno tra i fotografi di moda più importanti d’america. ”Murales e Ritratti” accompagna i visitatori, tra immagini e opere d’arte, attraverso la vita e i lavori del genio della fotografia.

RICHARD AVEDON – Lavorò in vari campi, dal reportage alla moda, dagli orfani di Danang durante la guerra del Vietnam ai ritratti di Marilyn Monroe, Brigitte Bardot o Sophia Loren; rimarrà celebre per i suoi innumerevoli ritratti in bianco e nero. La sua carriera di fotografo comincia nella Marina mercantile: assegnato alle autopsie e alle foto d’identità, scatta dei ritratti dei suoi compagni di camerata. Nel 1944 si unisce al gruppo della rivista di moda Harper’s Bazaar, nel quale resterà dodici anni cambiando la foto di moda collocando le modelle, solitamente irrigidite nella posa, per strada o in locali notturni. In seguito lavora per Vogue, Life, Gianni Versace, Calvin Klein e Clairol e si specializza nel realizzare ritratti. Nel 1974 espone al museo d’arte moderna di New York (MOMA) alcuni ritratti di suo padre divorato dal cancro. L’artista collabora alle riviste più prestigiose come The New Yorker e Rolling Stone. Realizza le edizioni 1995 e 1997 del prestigioso calendario Pirelli. Nel 2004 muore in seguito alle complicazioni dovute ad un’emorragia cerebrale. Le opere di Avedon arricchiscono le collezioni del Museum of Modern Art e Metropolitan Museum of Art di New York, del Centre Georges Pompidou di Parigi e di molti altri musei e esposizioni in tutto il mondo.

LA MOSTRA – Fino al 9 novembre 2014 il Museo Brandhorst presenta la mostra “Murales e ritratti”, allestita con diversi progetti del fotografo. Uno degli interessi iniziali dell’artista è la vita quotidiana delle persone anonime incontrate sulle strade del sud Italia e su quelle di New York. Questi scatti fanno parte della serie di reportage-like, lavoro rimasto inedito per decenni, che testimonia l’impegno del fotografo nel sociale sino a diventare campione dell’American Civil Rights Movement nel 1960.

I MURALES – I Murales sono in bianco e nero e hanno una dimensione che varia da 6,5 e 10 metri di larghezza e 2,5 fino a oltre 3 metri di altezza, i ritratti di gruppo non hanno ombre, sono notevoli per la loro rigorosa chiarezza e inflessibile oggettività al punto da minare l’autonomia estetica delle opere. Questi scatti, infatti, non vengono immediatamente percepiti come arte. Il loro forte impatto nasce dell’intenso e immediato confronto tra lo spettatore e la fotografia.

TRA LE OPERE ESPOSTE – Il Museo Brandhorst presenta tre dei quattro murales di Avedon: “Allen Ginsberg Family” (3 maggio 1970); “Andy Warhol Factory” (30 ottobre 1969) e infine il “Mission Council” (28 aprile 1971). Sono accompagnati da tre diversi gruppi di opere.

RITRATTI E SCATTI PSICHIATRICI – All’interno della mostra si potranno vedere alcuni ritratti storici del fotografo, scattati intorno al 1950: Truman Capote, Bob Dylan, Marcel Duchamp, Marilyn Monroe. Ci saranno poi anche delle toccanti fotografie scattate all’interno dell’ospedale psichiatrico in Louisiana nel 1963.

WEST AMERICA – L’ultimo gruppo di fotografie esposte, “In the American West”, è composto da immagini commissionate tra il 1979 e il 1984 che Avedon ha scattato viaggiando attraverso diciassette stati del West americano: minatori, agricoltori, operai, vagabondi e persone socialmente emarginate.

28 agosto 2014

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