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”Modern Views of Ancient Treasure”, luoghi senza tempo svelati dalla fotografia d’autore di Lynn Davis

Immagini raffinate, dalle mille sfumature del bianco e nero e del seppia, si inseriscono in un luogo senza tempo. E' infatti tra le statue del Museo Archeologico Nazionale di Venezia che la fotografa americana Lynn Davis ha deciso di presentare il suo ultimo lavoro...
Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia ospita l’ultimo lavoro di Lynn Davis, “Modern Views of Ancient Treasure”, fotografie di antichi luoghi sacri in Oriente, in esposizione fino al 13 gennaio 2013

MILANO – Immagini raffinate, dalle mille sfumature del bianco e nero e del seppia, si inseriscono in un luogo senza tempo. E’ infatti tra le statue del Museo Archeologico Nazionale di Venezia che la fotografa americana Lynn Davis ha deciso di presentare il suo ultimo lavoro, “Modern Views of Ancient Treasure”, fotografie di antichi luoghi sacri in Oriente. La mostra, a cura di Marco Meneguzzo, promossa dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC – Progetti per l’arte, sarà in esposizione fino al 13 gennaio 2013.

FOTOGRAFA RAFFINATA
– Lynn Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana. Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert Mapplethorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il senso dell’assoluto.

IL LUOGO DELLA MEMORIA – Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria – sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare le raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fisico di Lynn Davis trova finalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – antica, ancestrale, quasi atavica –, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica, diventano non semplicemente l’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre state”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre.

14 ottobre 2012

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