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Mimmo Jodice e Kenro Izu, nei loro sguardi la bellezza del passato

Due fotografi e due differenti sguardi sul passato. Da una parte il Mediterraneo e le civiltà che vi hanno gravitato attorno, immortalate nella mostra ''Arcipelago del mondo antico'' di Mimmo Jodice; dall'altra parte l'esposizione ''Territori dello spirito'' di Kenro Izu...

In apertura della stagione espositiva, Fondazione Fotografia Modena dedica contemporaneamente due personali a due importanti esponenti della fotografia contemporanea: il fotografo napoletano Mimmo Jodice con ”Arcipelago del mondo antico” e Kenro Izu con ”Territori dello spirito” in programma da oggi fino all’11 gennaio 2015 negli spazi del Foro Boario

MILANO – Due fotografi e due differenti sguardi sul passato. Da una parte il Mediterraneo e le civiltà che vi hanno gravitato attorno, immortalate nella mostra ”Arcipelago del mondo antico” di Mimmo Jodice; dall’altra parte l’esposizione ”Territori dello spirito” di Kenro Izu, dedicata ai più importanti luoghi sacri del mondo, dalle piramidi d’Egitto alle antiche pietre di Stonehenge, dai templi buddisti di India e Indonesia alle alte vette del Tibet. Le mostre, organizzate dalla Fondazione Fotografia Modena e ospitate negli spazi del Foro Boario, fanno parte delle iniziative legate al festivalfilosofia 2014, che si svolgerà in questo weekend a Modena, Carpi e Sassuolo e sarà dedicato al tema della Gloria.

MIMMO JODICE – Il percorso si snoda tra 50 opere fotografiche, in maggior parte mai esposte sinora, in cui Jodice ricompone l’immagine delle civiltà che hanno attraversato la storia antica del Mare Nostrum, facendo rivivere statue e templi, eroi e miti, in un tempo sospeso in cui passato e presente sembrano convivere. Fondamentale per comprendere la poetica di Jodice è il suo rapporto con la città natale, Napoli: è da qui che l’artista ha tratto i temi del mare e dell’antico, essendo nato nel centro storico della città, dove ci sono i ruderi e le pietre romane; da qui ha cominciato a studiare gli spazi, i vuoti e i silenzi, volgendo poi lo sguardo al passato, all’antichità e offrendone una sua interpretazione.

Di fronte alle fotografie di Mimmo Jodice, alla contemplazione segue una sensazione di stupore per tanta bellezza abbandonata a se stessa, destino ineluttabile dell’uomo e dei suoi manufatti. Tuttavia, non è con atteggiamento nostalgico che questo autore si accosta al passato, ma con un’esortazione a non dimenticare e a ristabilire un contatto con il mondo antico. Fotografare l’antichità per Jodice è una sorta di antidoto al degrado in cui versa la società attuale, destinato a peggiorare quanto più essa trascura le sue origini e dimentica la sua storia.

KENRO IZU – In un percorso di oltre 60 opere la mostra presenta l’evoluzione nel corso degli anni della personale visione di Kenro Izu: dalle prime opere realizzate in Egitto ai numerosi viaggi intrapresi per la serie ‘Sacred Places’ (1979-2001), fino ad includere lavori successivi dalle serie ‘Bhutan Sacred Within’ (2002-2007) e ‘India Where Prayer Echoes’ (2008-2012), dove per la prima volta nella sua ricerca sulla spiritualità dei luoghi trova spazio anche la rappresentazione di figure umane raccolte in preghiera. La condizione senza tempo delle sue immagini ben si sposa con il metodo di lavoro dell’autore, che individua nel recupero di stili e tecniche tipici della fotografia ottocentesca il mezzo più adatto per imprimere le atmosfere mistiche dei luoghi incontrati. Saldamente ancorato al procedimento analogico, e con un’attenzione artigianale per il dettaglio, Izu si distingue per le finissime stampe al platino che sono divenute negli anni la sua personalissima cifra stilistica.

13settembre 2014

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