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Le grandi navi fotografate da Gianni Berengo Gardin sull’asse Milano-Venezia

Ha inaugurato ieri, a Villa Necchi Campiglio a Milano l'esposizione ''Mostri a Venezia'', una serie di immagini del grande fotografo Gianni Berengo Gardin. La mostra, in collaborazione con il FAI...

Una mostra milanese, a Villa Necchi Campiglio che parla di Venezia e delle grandi navi che ogni giorno ”s’inchinano” a Piazza San Marco, fotografate da Gianni Berengo Gardin. La fotografia come mezzo di denuncia, un reportage duro e severo che testimonia una precisa presa di posizione, da molti giustamente condivisa

MILANO – Ha inaugurato ieri, a Villa Necchi Campiglio a Milano l’esposizione ”Mostri a Venezia”, una serie di immagini del grande fotografo Gianni Berengo Gardin. La mostra, in collaborazione con il FAI, la Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto espone circa una trentina di immagini, visitabili fino alla fine di settembre.

LA MOSTRA – Il progetto “Mostri a Venezia” nasce circa due anni fa quando Gianni Berengo Gardin, milanese d’adozione ma veneziano d’origine, decide di dire “basta” allo scempio che ogni giorno si consuma nella sua Venezia, compiuto dalle grandi navi da crociera che si infilano nel Canale della Giudecca per “inchinarsi” alla Serenissima. Una mostra di grande impatto che intende far riflettere su questi mostri che quotidianamente minacciano Venezia, che con i loro ossequi fanno tremare più volte al giorno i suoi preziosi monumenti, che con i loro volumi producono onde e correnti sottomarine che logorano le delicate fondamenta della città, e che con i loro motori inquinano l’aria.

LA DENUNCIA – Come già anticipato un anno fa durante un’intervista, Gianni Berengo Gardin è soprattutto interessato alla potenza visiva delle sue immagini, volutamente in bianco e nero, per focalizzare l’attenzione dello spettatore sulla “prepotenza visuale” di questi mostri, troppo grandi per Venezia, troppo grandi per qualsiasi luogo, poiché nessun posto può resistere a una tale sproporzione. Da sempre narratore del nostro Paese, Berengo Gardin può essere annoverato nella rosa dei più importanti fotogiornalisti del mondo, da sempre attratto dalla potenza delle immagini. Qui potete ascoltare una sua breve intervista durante il Festival letterario ragusano A tutto volume.

VILLA NECCHI CAMPIGLIO – Costruita tra il 1932 e il 1935 dall’architetto milanese Piero Portaluppi, Villa Necchi Campiglio, dell’omonima famiglia dell’alta borghesia industriale lombarda, è giunta fino a noi perfettamente intatta, sia nell’ampio giardino esterno, corredato da tennis e piscina, sia nella ricca infilata di sale interne. La Villa, di proprietà del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, preserva al suo interno la raccolta di opere d’arte del primo novecento di Claudia Gian Ferrari e la raccolta di dipinti e arti decorative del XVIII secolo di Alighiero de’ Micheli; oltre che un bellissimo Canaletto. L’opera, intitolata “L’ingresso al Canal Grande con la chiesa della Salute” e risalente al 1731-32 pare essere il perfetto trait d’union tra architettura e fotografia, sublimato in pittura.

12 luglio 2014

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