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Le 5 mostre fotografiche da visitare quest’estate

Gli amanti della fotografia prendano carta e penna. Oggi vi proponiamo cinque mostre fotografiche da poter visitare nella stagione più calda dell'anno. Nomi di fama internazionale e prime esposizioni assolute in Italia. Conosciamo il mondo della fotografia tra...

Dopo avervi proposto le 10 mostre d’arte da non perdere quest’estate, è la volta della fotografia. Ecco cinque appuntamenti che permettono di vedere gli scatti di alcuni dei fotografi più famosi al mondo.

 

MILANO – Gli amanti della fotografia prendano carta e penna. Dopo avervi proposto le 10 mostre d’arte da non perdere quest’estate, Oggi vi proponiamo cinque mostre fotografiche da poter visitare nella stagione più calda dell”anno. Nomi di fama internazionale e prime esposizioni assolute in Italia. Conosciamo il mondo della fotografia tra Nuoro, Milano e Roma, passando per la fresca città di Merano.

 
VIVIAN MAIER. STREET PHOTOGRAPHER – Dopo gli Stati Uniti il fascino di Vivian Maier sta incantando l’Europa. Bambinaia per le famiglie benestanti di New York e Chicago sino dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, per oltre cinque decadi ha fotografato la vita nelle strade delle città in cui ha vissuto senza mai far conoscere il proprio lavoro. La mostra al MAN di Nuoro fino al 18 ottobre è la prima di Vivian Maier ospitata da un’Istituzione pubblica italiana. Il progetto espositivo fornisce una visione d’insieme dell’attività di Vivian Maier ponendo l’accento su elementi chiave della sua poetica, come l’ossessione per la documentazione e l’accumulo, fondamentali per la costruzione di un corretto profilo artistico, oltre che biografico. A conquistare il pubblico, prima ancora delle fotografie, è la storia di “tata Vivian”, donna eccentrica e riservata, dura e curiosa come pochi altri, ma, al di là di tutto, c’è il grande lavoro fotografico di Vivian Maier, su cui molto rimane ancora da dire. Ha scattato perlopiù nel tempo libero e a giudicare dai risultati si può credere che, in quel tempo, non abbia fatto altro. I suoi soggetti prediletti sono stati le strade e le persone, più raramente le architetture, gli oggetti e i paesaggi. Fotografava ciò che improvvisamente le si presentava davanti, che fosse strano, insolito, degno di nota, o la più comune delle azioni quotidiane. Il suo mondo erano “gli altri”, gli sconosciuti, le persone anonime delle città, con cui entrava in contatto per brevi momenti, sempre mantenendo una certa distanza che le permetteva di fare dei soggetti ritratti i protagonisti inconsapevoli di piccole-grandi storie senza importanza. Ciò che più impressiona della Maier è la facilità nel passare da un registro all’altro, dalla cronaca, alla tragedia, alla commedia dell’assurdo, sempre tendendo saldamente fede al proprio sguardo. Una voce rimasta per molto tempo fuori dal coro, ma senza dubbio ben accordata.

 

FRANCESCA WOODMAN E BIRGIT JÜRGENSSEN. OPERE DALLA COLLEZIONE VERBUND – Dal 27 giugno al 20 settembre 2015, Merano Arte presenta un’ampia selezione di opere di due tra le più importanti esponenti femminili dell’arte contemporanea: Francesca Woodman (1958–1981) e Birgit Jürgenssen (1949-2003). In collaborazione con la prestigiosa COLLEZIONE VERBUND di Vienna e a cura di Gabriele Schor, le due mostre confermano la vocazione di Merano Arte quale centro espositivo attivo nel fronte della valorizzazione della fotografia contemporanea. La rassegna a Merano Arte proporrà una serie di fotografie in versione originale, in bianco e nero, ma anche alcune rare diapositive a colori e un video, che approfondiranno la poesia e l’ambito metaforico che caratterizza il singolare linguaggio espressivo dell’artista americana. I loro lavori, oltre che a livello estetico e concettuale, dialogano felicemente anche in senso storico, poiché rappresentano due degli esempi più alti dell’arte femminile degli anni Settanta. Entrambe hanno infatti utilizzato il proprio corpo come strumento formale per interrogare e mettere in discussione il proprio essere e la propria identità.

 

FLORENCE HENRI IN MOSTRA ALLE TERME DI DIOCLEZIANO DI ROMA – Le grandiose aule delle Terme di Diocleziano sono tornate ad essere cornice di una mostra fotografica. Questa è la volta delle foto che Florence Henri, formatasi al Bauhaus e “compagna” dei Dadaisti, scattò durante un viaggio in Italia tra il 1931 e il 1932. A catturare la sua attenzione fu soprattutto il Foro, le sculture e le architetture “classiche”. Dagli scatti realizzati l’artista trasse diversi fotomontaggi pubblicati negli anni successivi. Tra questi, le foto della campagna del 1935 con i “ritratti” e le diverse composizioni “astratte” che costituiscono ancora oggi il maggior corpo di lettura delle antichità romane, conferendo un carattere specifico alla citazione del classico nella sua fotografia. All’interno di questa mostra, tutti gli appassionati potranno visionare ben 140 fotografie realizzate da Florence Henri, con particolare attenzione sulle immagini scattate durante alcuni dei suoi viaggi fatti a Roma. Particolari le stampe in cui figurano Minerve polarizzate con un effetto a bassorilievo o le pose dove figure femminili mediterranee come in cammei ellenici, che riecheggiano i nudi di Man Ray, si stagliano sulle rovine. Non solo fotografie di Roma, ci saranno anche alcuni ritratti di altri amici della fotografa, tra cui spiccano soprattutto Piet Mondrian, Robert Delaunay, Hans Arp e Sonia Delaunay. La mostra sarà visitabile fino al 31 agosto.

 

DAVID LACHAPELLE, “DOPO IL DILUVIO” – E’ la straordinaria mostra con oltre 150 le opere esposte al pubblico dal 30 aprile al 13 settembre al Palazzo delle Esposizioni di Roma, alcune delle quali totalmente inedite, altre presentate per la prima volta in una sede museale: una delle più importanti e vaste retrospettive dedicata al grande artista e fotografo americano. La rassegna è concentrata sui lavori realizzati dall’artista a partire dal 2006, anno di produzione della monumentale serie intitolata “The Deluge”, che segna un punto di svolta profonda nel lavoro di David LaChapelle. Con la realizzazione di “The Deluge” infatti, ispirato al grande affresco michelangiolesco della Cappella Sistina, LaChapelle concepisce i suoi lavori con l’unico scopo di esporli in una galleria d’arte o in un museo, opere non commissionate e non destinate alle pagine di una rivista di moda o a una campagna pubblicitaria. Per permettere al pubblico di conoscere le “origini” del lavoro di LaChapelle degli anni precedenti a “The Deluge”, verranno esposte anche delle opere tra le più conosciute e amate dal pubblico, quelle che lo hanno reso famoso, prodotte nel decennio a cavallo tra il 1995 e il 2005. Un corpus che comprende ritratti di celebrità del mondo della musica, della moda e del cinema, scene con tocchi surrealisti basati su temi religiosi, citazioni di grandi opere della storia dell’arte e del cinema.

 
ITALIA INSIDE OUT – La mostra fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagnerà la vita culturale della città durante il semestre dell’Esposizione Universale. Italia Inside Out ripercorre la storia della nazione attraverso l’occhio attento degli artisti più decisivi del secolo scorso. Per la prima volta, Italia Inside Out propone il lavoro di grandi maestri che, in momenti diversi e con esperienze soggettive, hanno colto gli aspetti principali e le peculiarità che contraddistinguono il Belpaese e i suoi abitanti. La loro ricerca si è concentrata sulle bellezze dei paesaggi, sullo sviluppo delle città, sugli stereotipi, sul modo di vivere, ma anche sulle speranze, sui sogni e sui drammi della nostra storia recente. La mostra sarà divisa in due momenti, il primo, Inside, da fine marzo a fine giugno, raccoglierà le fotografie dei grandi autori italiani, il secondo, Out, da fine giugno a fine settembre, riguarderà i grandi fotografi internazionali.

17 giugno 2015

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