Sei qui: Home » Fotografia » La fotografia italiana d’autore sbarca ad Arles

La fotografia italiana d’autore sbarca ad Arles

La fotografia italiana sbarca presso la capitale della fotografia internazionale, Arles. Lโ€™Archivio Fotografico Italiano, con il patrocinio del comune francese di Arles, annuncia lโ€™evento fotografico dal titolo: โ€œFotografia Italiana ad Arlesโ€...

Tre mostre, tre libri, tre progetti visitabili dal 30 novembre al 14 dicembre 2013 in Francia presso il Palais de L’Archevèchè – Place de la Republique ad Arles

MILANO – La fotografia italiana sbarca presso la capitale della fotografia internazionale, Arles. L’Archivio Fotografico Italiano, con il patrocinio del comune francese di Arles, del Club Des Jumelage de la Ville d’ Arles, e nell’ambito degli eventi inseriti nel programma di Marseille Provence 2013 – Capitale Europèenne de la Culture, annuncia l’evento fotografico dal titolo:  “Fotografia Italiana ad Arles”. Tre mostre, tre libri, tre progetti visitabili dal 30 novembre al 14 dicembre 2013 in Francia presso il Palais de L’Archevèchè – Place de la Republique ad Arles.
 
COLLABORAZIONE CULTURALE – La rassegna, organizzata dall’Afi in terra francese, è finalizzata a rafforzare una collaborazione culturale nata circa dieci anni or sono, che ha permesso all’Archivio di presentare diverse mostre e libri in occasione dei RIP internazionali. In particolare verranno presentati in anteprima i seguenti libri. “L’Ame d’Arles”, “La luce incisa” e “Terre del riso”

L’ANIMA DI ARLES – La mostra “L’Ame d’Arles” ha conivolto i fotografi Claudio Argentiero,  Andrea Bertani,  Alfiuccia Musumeci, Fabio Preda, Mario Vidor. Il progetto editoriale, voluto dall’Afi e dal comune di Arles, rappresenta un omaggio a un territorio che i fotografi dell’Afi amano per la ricchezza di ambienti e storie che racchiude, sotto il punto di vista paesaggistico, storico, artistico e culturale. Curiosità e fascino sono i termini per sintetizzare un’esperienza che ha condotto gli autori a esplorare le antichità della città di Arles, percorrerne i vicoli tra i chiari e scuri, tra architetture dai toni sfumati, tornando la notte per coglierne cromatismi seducenti, pervenendo alla Camargue, accompagnati da un silenzio spezzato da effluvi salmastri e che il mistral esalta. Questa è l’anima di Arles che gli autori hanno inseguito. Un elenco di sensazioni che il libro e la mostra desiderano trasmettere a quanti non conoscono questi luoghi e ad altri che hanno vissuto le stesse percezioni.

LA LUCE INCISA – ‘La luce incisa’, un’esauriente antologica delle fotografie di Elio Ciol, che propone le immagini più caratteristiche della sua terra d’origine, dove i campi, le vigne e i suoi famosi gelsi sono i protagonisti di un paesaggio faticosamente lavorato, dal quale l’uomo è riuscito a trarne beneficio, contribuendo ad arricchirlo. La sua è una fotografia che si rifà ai grandi classici della tradizione paesaggistica americana, ove l’elemento grafico tende a predominare, grazie anche ad una curatissima stampa in bianco e nero. Anche l’uso dosatissimo dell’infrarosso conferisce alle sue immagini un tocco di suggestione onirica che migliora, dal punto di vista estetico, le atmosfere nostrane, avvicinando così i nostri paesaggi a quelli ritratti da Ansel Adams o Minor White.

TERRE DEL RISO – Claudio Argentiero da molti anni lavora nel territorio Piemontese, trovando in questi luoghi gli elementi distintivi che caratterizzano la sua visione, prevalentemente interessata alla vita agreste e alla ricerca dei segni del paesaggio, tratteggiati da secoli dall’uomo. Nella mostra “Terre del riso” il fotografo vuole rendere valore alla Terra, ritrovare una forte identità, facendo risaltare gli elementi che caratterizzano la cultura del territorio nei suoi più vari elementi, come le acque, le fattorie, le colture, la vegetazione, gli scenari e l’uomo, nel suo lavoro quotidiano. Si possono cogliere così linee ordinate, profili ondulati, specchi d’acqua, geometrie e forme astratte, che si ritrovano spesso nel volto di donne e uomini che della campagna hanno fatto la propria vita. Ma il paesaggio non è solo una bella scena, come spesso pensa la gente, ma rappresenta la vera identità dei luoghi del nostro vivere, e solo studiandolo è possibile carpire quelle relazioni che innescano l’individuale percezione, educando la nostra coscienza. L’indagine fotografica proposta in questo libro, esplora vari aspetti del mondo agricolo, cercando di afferrarne l’anima, le singolarità, le atmosfere e le tradizioni in un susseguirsi di vedute e storie rivelate. Un nuovo e inedito libro che l’autore ha voluto fortemente, per chiudere un percorso lungo quasi dieci anni in cui s’intrecciano incontri che hanno contraddistinto e rafforzato il legame con una terra autoctona capace di donare bellezza anche nei rapporti umani.

26 novembre 2013

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ยฉ Riproduzione Riservata