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‘La fotografia in Italia non trova ancora sufficiente spazio a livello didattico’

La Fondazione Fotografia di Modena, struttura sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ha avviato un Master di alta formazione in immagine contemporanea. Alice Bergomi, responsabile dell'Ufficio didattica del master, spiega quali sono le finalitร  del corso e riflette su alcune tematiche relative alla fotografia nel panorama contemporaneo...
Parla la responsabile dell’Ufficio didattica del Master sull’Immagine Contemporanea realizzato dalla Fondazione Fotografia di Modena. Un master biennale per formare professionisti e artisti della fotografia, un campo ancora poco battuto dal sistema dellโ€™istruzione italiana

MILANO โ€“ La Fondazione Fotografia di Modena, struttura sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ha avviato un Master di alta formazione in immagine contemporanea. Alice Bergomi, responsabile dellโ€™Ufficio didattica del master, spiega quali sono le finalitร  del corso e riflette su alcune tematiche relative alla fotografia nel panorama contemporaneo.

Comโ€™รจ strutturato il vostro master e con quali finalitร  รจ nato?
Il Master รจ iniziato nellโ€™ottobre del 2011, ha una durata biennale ed รจ indirizzato a giovani che hanno individuato nella fotografia e nel video i mezzi principali della loro ricerca artistica. La didattica รจ strutturata in due sezioni, che coincidono con i periodi ottobre-dicembre e successivamente gennaio-maggio. Inizialmente si tengono lezioni di base, frontali, con corsi sia teorici, quali storia della fotografia, dalle origini al contemporaneo, cultura visuale, progettazione, sia pratici e in grado di offrire una preparazione tecnica come corsi di ripresa, video, camera oscura. La seconda metร  dellโ€™anno invece รจ dedicata a seminari e workshop, momenti di approfondimento in cui gli studenti vengono invitati a lavorare su quanto appreso e sulle questioni emerse a lezione. Gli studenti lavorano inoltre con artisti che vengono invitati a tenere i workshop e mensilmente incontrano dei tutor di riferimento che seguono gli allievi fino alla mostra di fine anno. La mostra che conclude il primo anno รจ un mid-term, una sorta di โ€œlavori in corsoโ€, mentre quella che conclude il biennio ha un vero e proprio catalogo, ed รจ allestita negli spazi dellโ€™ex ospedale di S.Agostino, sede espositiva delle mostre della Fondazione Fotografia.

Ci sono, secondo Lei, abbastanza corsi come il vostro a livello nazionale?

No, sono molto pochi. Il nostro master รจ praticamente unico nel suo genere, in quanto lโ€™offerta didattica che propone si inserisce all’interno del contesto piรน ampio di Fondazione Fotografia, a contatto con le mostre, le collezioni e gli artisti invitati ad esporre. Gli studenti provengono principalmente dalle Accademie, ma anche dalle Universitร  e da altre realtร . Il corso offre la possibilitร  di acquisire una preparazione teorica e tecnica adeguata a intraprendere una carriera artistica.

Lโ€™istruzione pubblica italiana concede sufficiente spazio allโ€™insegnamento e alla educazione alla fotografia?
No, assolutamente. I corsi universitari sono pochissimi, nelle Accademie sono nati ultimamente corsi triennali e biennali, ma sono ancora molto pochi. Nella maggior parte dei casi i corsi di fotografia si limitano a uno o piรน esami all’interno di altri corsi, ad esempio corsi di grafica o altro. 

La fotografia รจ unโ€™arte, ma anche uno strumento di comunicazione universale. Come si potrebbe procedere, secondo lei, per trasmetterne il grande significato? Come sarebbe possibile unโ€™educazione alla fotografia?
Bisognerebbe muoversi su due livelli: imparare a leggere le immagini, quindi apprendere un linguaggio che, seppur permea molti aspetti della nostra quotidianitร , ha leggi e caratteristiche proprie che vanno comprese e assimilate. Dallโ€™altro lato cโ€™รจ invece l’esigenza a imparare a scrivere con le immagini e quindi a esprimersi con questo linguaggio.

3 febbraio 2013

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