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Jean Gaumy, il fotografo del mare

Jean Gaumy è un noto fotografo francese che ha fatto del mare il suo soggetto prediletto, tanto da essere stato soprannominato ''fotografo del mare''...

Membro della celebre agenzia Magnum, Gaumy ha fatto del mare il suo soggetto prediletto

MILANO – Jean Gaumy è un noto fotografo francese che ha fatto del mare il suo soggetto prediletto, tanto da essere stato soprannominato “fotografo del mare”. Membro della celebre agenzia Magnum, non si è dedicato soltanto alla fotografia ma anche al cinema, vestendo più volte i panni di regista.

JEAN GAUMY – Nato nell’agosto 1948 a Pontaillac, in Francia, Gaumy ha studiato a Tolosa e Aurillac, prima di intraprendere la scuola di specializzazione di lettere a Rouen. Dopo aver lavorato per un breve periodo presso l’agenzia Viva, nel 1973 è entrato a far parte dell’agenzia francese Gamma. Nel 1975 Gaumy ha ricevuto un permesso speciale per studiare a fondo il funzionamento di un ospedale francese, fotografandone liberamente i reparti. Il fotografo ha documentato la vita di tutti i giorni di pazienti e medici, mettendo in luce le innumerevoli imperfezioni del sistema sanitario. Da questa lunga esperienza è nato il suo primo libro: “L’Hôpital”. L’anno seguente è diventato il primo fotoreporter ad essere ammesso nelle carceri francesi. Anche da questo lungo progetto è nato, nel 1983, il libro “Les incarcérés”. Tra il 1986 ed 1994 si è recato molto spesso in Iran, dove ha fatto soggetto dei suoi scatti le donne di quel Paese, le quali si allenano al tiro nel periodo della guerra tra Iran ed Iraq. Questi scatti hanno fatto il giro del mondo e contribuito a far conoscere ancora di più il lavoro dell’artista.

FOTOGRAFIA E CINEMA – Nel 1977 è entrato a far parte dell’agenzia Magnum. Da questo periodo ha viaggiato per il mondo, raccontando attraverso i suoi reportage l’Europa, gli Stati Uniti, l’Africa e il Medio Oriente. Nel 1984 ha girato il suo primo film – documentario, “La Boucane”, nominato nel 1986 ai César come miglior documentario, al quale sono seguiti “Jean-Jacques”, “Marcel, Prêtre” e “Sous-Marin”. Ma è soprattutto grazie ai due libri “Le livre des tempêtes”, vincitore del Premio Nadar nel 2001 e “Pleine Mer” che Jean Gaumy ha raggiunto la notorietà internazionale ed è stato soprannominato il ”fotografo del mare”.

FOTOGRAFIA IN MARE – Alla ricerca degli ultimi equipaggi che solcano il mare e affrontano le tempeste, Jean Gaumy per 14 anni si è imbarcato a più riprese su pescherecci d’alto mare, condividendo la vita, lo spazio quotidiano e le difficoltà dei pescatori. Attraverso un suggestivo e drammatico bianco e nero, Gaumy è riuscito a comporre un diario fotografico dell’esaltazione e la tragedia per la continua lotta della sopravvivenza. Dai suoi scatti non traspare soltanto un profondo amore per il mare, ma soprattutto la trasposizione visiva della fatica di un mestiere durissimo. Tra volti scavati dal sale, pelli arse dal sole e muri di onde oceaniche, Gaumy è riscito a regalarci dei piccoli gioielli visivi di straordinaria potenza.

FOTOGRAFIA DI NATURA – Con “D’après nature”, Premio Nadar 2010, il fotografo francese ha esplorato e interpretato dettagli di natura di vari luoghi del pianeta, dal Circolo Polare Artico alle terre contaminate di Chernobyl, passando infine per le spopolate valli del Piemonte.  Attraverso le sue immagini, Gaumy scava dentro i paesaggi, rendendoli astratti e rarefatti, ma allo stesso tempo così reali da trasmettere emozioni intime che rispecchiano l’essenza di queste terre. Tra ghiacciai che brillano come fiumi di lava, striature di rocce minerarie, gli spazi descritti diventano indefinibili.

30 luglio 2013

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