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Jacques Henri Lartigue, il fotografo della felicità e del buonumore

Nel giorno dell'anniversario della sua nascita, vogliamo ricordare uno dei più significativi fotografi del secolo scorso, Jacques Henry Lartigue. Grande sperimentatore, pioniere di nuove soluzioni tecniche che hanno permesso di esaltare le potenzialità della luce e rendere l'immagine in movimento, Lartigue si presentò sempre al grande pubblico in qualità di pittore...
Amante della fotografia e della pittura, attraverso i suoi scatti ha immortalato la borghesia e le innovazioni tecnologiche del Novecento
 
MILANO – Nel giorno della giornata mondiale della Felicità, dopo i libri e gli aforismi in merito, vogliamo ricordare uno dei più significativi fotografi del secolo scorso, Jacques Henri Lartigue. Grande sperimentatore, pioniere di nuove soluzioni tecniche che hanno permesso di esaltare le potenzialità della luce e rendere l’immagine in movimento, Lartigue si presentò sempre al grande pubblico in qualità di pittore.
 
LA VITA – Jacques Henri Lartigue nacque nel 1894 a Courbevoie da una famiglia facoltosa. Dopo il trasferimento nella capitale francese, nel 1902, all’età di sette anni, Lartigue ricevette in regalo dal padre, appassionato di fotografia, la sua prima macchina fotografica, in legno e con l’otturatore manuale. La sua attività di fotografo iniziò proprio in questo periodo. Incominciò a scattare e sviluppare le proprie foto dapprima con l’aiuto dei genitori, per poi diventare autonomo e ritrarre, a suo gusto, tutto ciò che lo circondava. Sempre in questo periodo iniziò la scrittura di un diario che porterà avanti per tutta la vita e che rappresenterà una sorta di didascalia e descrizione delle sue immagini, spesso corredate da abbozzi di disegni. A partire dal 1904 iniziò con alcuni esperimenti fotografici. L’esempio più rappresentativo di queste prove è costituito dalle sovrimpressioni, fatte per creare foto che rappresentassero soggetti simili a fantasmi. Iniziò inoltre a scattare immagini stereoscopiche con una macchine apposite. La passione per i motori, per i marchingegni, per la tecnologia che all’epoca era ai suoi albori, era un elemento che caratterizzava un po’ tutta la famiglia dei Lartigue. In questo contesto il piccolo Jacques fu affascinato in particolar modo dal movimento, che divenne tra i soggetti ritratti e preferiti da Lartigue, tanto che in vacanza vicino alla Manica fotografò sulla spiaggia di Merlimont il primo volo di Gabriel Voisin sull’aliante Archdeacon. Un altro dei soggetti prediletti da Lartigue furono le eleganti dame a passeggio al Bois de Boulogne, che inizierà a fotografare a partire dal 1910, all’età di sedici anni. Ed è proprio grazie a queste immagini che successivamente verrà considerato come uno dei precursori della fotografia di moda. Dopo la Prima Guerra Mondiale, che non lo coinvolse in prima persona, Jacques si sposò nel 1919 con Madeleine Messager, dalla quale ebbe  il figlio Dani. Nel 1911 Lartigue realizzò i suoi primi ritratti di personaggi famosi durante la villeggiatura a Saint Moritz, e produsse il suo primo film amatoriale con una cinepresa regalatagli dal padre. 
 
LA POETICA DELL’IMMAGINE – Lartigue è stato definito in modi diversi e talvolta opposti, ovvero come il fotografo della felicità, dell’ottimismo, del buonumore. Si tratta di caratteristiche costitutiva della sua immagine, ma che non lo collocano nella sua più vera dimensione psicologica. Nelle periodiche e costanti revisioni ai suoi diari personali, egli li ha ripuliti dalle frequenti annotazioni tristi, dagli episodi duri che anche a lui la vita ha imposto. Infatti le fotografie erano essenzialmente, per l’alchimista JHL, l’esito di una lotta, di un corpo a corpo contro l’inesorabile panta rei, nel tentativo di usare il mezzo che per definizione ferma e cristallizza il tempo.  
 
DAL MOVIMENTO ALLE DAME DELLA BELLE EPOQUE – Grazie ad una precoce iniziazione alla fotografia da parte del padre, come pure alla veneranda età raggiunta, Jacques Henri Lartigue può vantare una carriera fotografica di oltre ottanta anni. I suoi soggetti prediletti furono i membri del suo ceto sociale elevato, dedito a sport e viaggi, appassionato al dinamismo e alla meccanizzazione, desideroso di essere sempre all’avanguardia in ogni sorta d’invenzione della tecnica creata per correre e volare. L’immagine che emerge di Lartigue è quella di un eterno fanciullo, spinto all’opera da un intramontabile entusiasmo piuttosto naïf. A partire dal secondo dopoguerra le foto di Lartigue divennero sempre più diffuse, soprattutto sulla stampa cattolica. Particolarmente celebri sono i suoi ritratti di Pablo Picasso e Jean Cocteau dell’epoca. Lartigue aveva incontrato Kennedy, nel 1953, quando ancora era un giovane senatore, e per ironia della sorte i loro destini si incrociano di nuovo dieci anni dopo: l’evento tragico dell’omicidio del presidente degli Stati Uniti determinò un’altissima tiratura del numero della rivista in questione, che a sua volta determinò una grandissima pubblicità per il fotografo stesso. Nel 1966, in concomitanza con una mostra al Photokina di Colonia, pubblicò l’Album de Famille. Tale opera, divulgata in tutto il mondo, rappresenterà la consacrazione del Lartigue fotografo. Jacques Henri Lartigue morì a Nizza il 12 settembre del 1986 all’età di 92 anni.
 
20 marzo 2014
 
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