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In ”Paris en Liberté” la città sublime e generosa del fotografo umanista Robert Doisneau

Robert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo, è protagonista della grande rassegna antologica ''Robert Doisneau – Paris en Liberté''...
Per la prima volta in Italia, “Robert Doisneau – Paris en Libertè” celebra il più celebre fotografo francese, nel centenario della sua nascita, in una grande mostra a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, da domani al 3 febbraio 2013

MILANO – Robert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo, è protagonista della grande rassegna antologica “Robert Doisneau – Paris en Liberté”. Dopo essere stata presentata a Parigi presso l’Hotel de la Ville e in Giappone al Mitsukoshi di Tokyo e all’Isetan Museum di Kyoto, nel centenario della sua nascita la mostra arriva per la prima volta in Italia, a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, da domani, sabato 29 settembre 2012 al 3 febbraio 2013. L’esposizione è la prima di un ciclo di importanti mostre dedicate alla grande fotografia francese del Novecento promosse dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia con la collaborazione della Ville de Paris. Per iniziativa della Provincia di Milano e degli altri enti promotori, la mostra sarà poi presentata a Milano allo Spazio Oberdan, dal 19 febbraio al 1 maggio 2013, accompagnata da una serie di eventi collaterali dedicati a Parigi e alla fotografia.

UNA CITTA’ SENZA TEMPO –  “Paris en Liberté” si presenta come una grande rassegna antologica che attraverso più di 200 fotografie originali, scattate da Doisneau nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991 e raggruppate tematicamente ripercorrendo i soggetti a lui più cari, condurrà il visitatore in una emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese. Il soggetto prediletto delle sue fotografie, rigorosamente in bianco e nero, sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. Doisneau, che ama paragonarsi a Atget, percorre fotograficamente le periferie di Parigi per “impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente”. E’ una Parigi umanista e generosa, ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano; nessuno meglio di lui si avvicina e fissa nell’istante della fotografia gli uomini nella loro verità quotidiana, qualche volta reinventata. Il suo lavoro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione.

IL FOTOGRAFO UMANISTA – Noto oggi al grande pubblico, Robert Doisneau (1912-1994), dopo essersi diplomato alla Ecole Estienne, scopre la fotografia da giovane, mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigneau e nel 1934 è fotografo per le officine Renault da dove viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo-illustratore free-lance e nel 1946 entra definitivamente all’agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate, riprodotte e vendute in tutto il mondo. Autore di un grande numero di opere, principalmente su Parigi, Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.

28 settembre 2012

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