Il fotografo, che vanta una pluriennale collaborazione con riviste specializzate nel settore dell’architettura e del design, ci parla della sua esperienza e concezione della fotografia e dร alcuni consigli per realizzare buoni scatti
MILANO โ โLโarchitettura e il design vanno prima ‘sentiti’, ‘vissuti’, solo allora possono essere fotografatiโ, cosรฌ Giacomo Giannini si esprime a proposito della fotografia di architettura e design, alla quale si dedica dal 1985. Laureato in architettura, com fotografo ha collaborato per diversi anni con agenzie e riviste specialistiche del settore, come Abitare, Domus, Interni. In occasione del Salone del Mobile e del Fuorisalone in corso di svolgimento a Milano, Giannini, che ha anche esplorato il settore della fotografia aerea testimoniando il prezioso valore estetico del territorio italiano, ci parla dellโarte di fotografare il mondo del design.
Come รจ iniziato il suo percorso professionale nel campo della fotografia e in quello della fotografia di design in particolare?
Io sono architetto, ma come tanti non ho mai esercitato questa professione e ho preferito dedicarmi alla fotografia. Lโabitudine a osservare, lavorare sullo spazio, muovere le linee, comunque, mi arriva da lรฌ. Giร nel corso della mia formazione universitaria, peraltro, ho iniziato a usare i mezzi fotografici e cinematografici.
Quali devono essere le caratteristiche di una buona fotografia di design?
Innanzitutto, bisogna definire le caratteristiche di una buona fotografia, in assoluto. Per me รจ essenzialmente quella che nasce dal nostro interno, dalla nostra esperienza interiore. Anche lโarchitettura e il design vanno prima โsentitiโ, โvissutiโ. Il resto poi dipende anche dal rimando tecnologico: cโรจ chi scatta con un iphone, chi con una macchina usa e getta o chi con una macchina professionale. Ma questa รจ solo lโultima fase. Alla base di una buona fotografia cโรจ la nostra percezione di un oggetto o di uno spazio. Lโatteggiamento, il pensiero fotografico รจ molto importante, lโazione รจ conseguente.
Ai giovani fotografi che muovono i primi passi nel mestieri, o anche ai fotografi amatori che magari vogliono cimentarsi in questo campo andando proprio a seguire gli eventi del Salone del Mobile e del Fuorisalone, quali consigli dร ?
Sicuramente di muoversi leggeri! Io ho impiegato molti anni prima di potermi liberare di tutta una serie di sovrastrutture e di pesi che mi ostacolavano. Oggi invece la tecnologia ci permette di liberarci di molte barriere: con una media macchina si possono ottenere grandi soddisfazioni. Piรน leggeri si รจ, piรน si รจ disponibili a quelle lettura in prima persona di cui sottolineavo lโimportanza prima. Un piccolo cavalletto perรฒ potrebbe essere utile, anche perchรฉ ci possono essere installazioni, luci che si muovono, ed รจ meglio avere una posizione ferma. E sarebbe meglio una macchina fotografica che possa leggere anche in condizioni di luce non ottimale.
Lei ha in mente un suo percorso allโinterno del Salone del Mobile? Parteciperร ?
Sรฌ, sto realizzando un servizio sul Fuorisalone nella zona di Brera per la rivista Interni, con cui collaboro da molti anni: sono uno โspecial guestโ. Lo si potrร vedere, come di consueto, sul numero di giugno della rivista.
11 aprile 2013
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