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I grandi maestri della fotografia raccontano l’Italia in una doppia mostra

La mostra ''Incursioni fotografiche nella Nostra terra'', in esposizione presso il Centro Italiano della Fotografia d'Autore di Bibbiena fino al 2 giugno...

Il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena fino al 2 giugno ospita la doppia mostra intitolata ”Incursioni fotografiche nella nostra terra”

MILANO – Rendere omaggio ai numerosi stranieri che hanno posato lo sguardo sul nostro Bel Paese, interpretando le sue bellezze e le sue numerose contraddizioni, con questo obiettivo il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena ha realizzato la mostra ”Incursioni fotografiche nella Nostra terra”, in esposizione fino al 2 giugno, a cura di Enrica Viganò in collaborazione con ADMIRA+.

LA MOSTRA – La mostra presenta cento immagini del fotografo americano Leonard Freed (IO AMO L’ITALIA) e una settantina di immagini di autori che hanno fatto la storia della fotografia mondiale dalla collezione Bertero (SGUARDI STRANIERI). Per il soggetto, ma soprattutto per la straordinarietà dei fotografi che lo interpretano e per l’unicità dell’esposizione che vanta il maggior numero di stampe vintage di autori Magnum mai esposte in Italia, questa diventa un’occasione unica per riappropriarsi, attraverso l’occhio fotografico degli stranieri, della nostra terra. E’ un percorso storico, sociale e fotografico di grandissimo spessore.

IO AMO L’ITALIA – L’esposizione presenterà cento immagini scattate in diverse località della Penisola, dalla metà del Novecento agli inizi del nuovo secolo. Cento immagini, tra vintage e modern print, ricostruiscono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”. La selezione di scatti di Leonard Freed – dal 1972 membro della Magnum, la celebre agenzia fotografica – spazierà dagli esordi fino alla maturità, abbracciando le numerose tappe della sua prestigiosa carriera. Il percorso espositivo, attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, consentirà di cogliere il lato più dolce e commovente di Freed, capace di ritrarre la nostra società senza usare stereotipi, con scenari che descrivono uno spaccato umano nel quale sono evidenti le influenze maturate grazie agli incontri che il fotoreportage ha reso possibili.

RICERCA E SCOPERTA – La ricerca di Leonard Freed, sensibile all’antropologia culturale e all’indagine etnografica, scaturisce dalla necessità di ritrovare il senso delle proprie origini attraverso lo studio di comunità tradizionali, pur percependo una profonda distanza con la cultura ebraica della sua famiglia. Lo stesso artista sostenne: “Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi prima avere un’opinione, devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso nell’esperienza, diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale.” E ancora: “Voglio una fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in parete per essere letta come un poema.”

SGUARDI STRANIERI – La collezione è divenuta, negli ultimi dieci anni, una delle più preziose in Italia. Il torinese Guido Bertero ha saputo riconoscere e apprezzare i valori estetici, storici, culturali e sociali dell’arte fotografica. Ha colto la necessità di costruire qualcosa che non fosse mera accumulazione di pezzi pregiati, ma rappresentasse un discorso lucido e utile ad un’Italia ancora fotograficamente incolta. Alla collezione appartengono opere sia di artisti internazionali sia dei più noti fotografi italiani. In particolare ci sono opere di maestri che hanno documentato l’evoluzione storica e culturale del nostro paese, ma che hanno portato anche sperimentazioni del linguaggio e ricerca di nuove espressioni, affiancando passato e presente. Al Centro Italiano della fotografia d’Autore pervengono per questa mostra immagini straordinarie di autori stranieri, realizzate in Italia. Sono stampe vintage di Bruno BARBEY, Robert CAPA, Henri CARTIER-BRESSON, Dimitri KESSEL, William KLEIN, Herbert LIST, Thomas D. McAVOY, Carl MYDANS, Walter SANDERS, Gotthard SCHUH, David SEYMOUR. Circa 70 immagini che costituiscono un momento unico sia nella storia nazionale sia per la fotografia internazionale.

1 aprile 2014

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