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Grande attesa per Fotografia Europea 2014 a Reggio Emilia

Prende il via la nona edizione di Fotografia Europea. Promosso dal Comune di Reggio Emilia e ormai punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale delle manifestazioni dedicate alla fotografia...

Il 2 maggio inizia la nona edizione di Fotografia Europea 2014 – “VEDERE UNO SGUARDO INFINITO”, le mostre saranno allestite in varie location di Reggio Emilia fino al 15 giugno

MILANO – Prende il via la nona edizione di Fotografia Europea, promosso dal Comune di Reggio Emilia e ormai punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale delle manifestazioni dedicate alla fotografia. Quest’anno il festival propone come filo conduttore la riflessione sullo sguardo, prendendo spunto dalla lezione del maestro Luigi Ghirri e sviluppandosi attraverso un articolato programma di mostre e installazioni. Le immagini di Ghirri hanno fatto scuola: suddivise in Icone, Paesaggi e Architetture vengono ora raccolte e presentate in una eccezionale retrospettiva ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. Trecento scatti che testimoniano la forza e l’attualità del suo ‘Pensare per immagini‘(titolo della mostra) e una ricca selezione di cartoline, libri, riviste e dischi che ne ricordano il ruolo di illuminato animatore culturale degli anni Settanta e Ottanta del Novecento.

PRESENZE INTERNAZIONALI – Quest’anno la manifestazione si caratterizza per la partecipazione di Magnum Photos, la famosa agenzia fotografica internazionale, protagonista di una serie di iniziative come la grande retrospettiva, presentata per la prima volta a Reggio Emilia  in occasione di Fotografia Europea, di Herbert List, comprendente un centinaio di opere provenienti da Herbert List Estate e la mostra collettiva No Place Like Home, in cui otto fotografi contemporanei della Magnum si confrontano con il tema dell’abitare. Alcuni dei fotografi presenti in mostra saranno protagonisti dei workshop che si terranno durante le giornate inaugurali. Arricchiscono la proposta espositiva del festival l’affascinante ritratto – tra immagine e musica – del percorso artistico dei CCCP Fedeli alla linea e della loro “soubrette” Annarella, la personale dedicata a Erich Lessing su fotografia e industria (a cura del MAST di Bologna) e una selezione di opere dei fotografi che dal 2006 hanno partecipato a Fotografia Europea dando vita alla Collezione, conservata nella Fototeca della Biblioteca Panizzi.

LOCATION – La scelta della location per molte conferenze ha un significato particolare. Uno dei momenti speciali di Fotografia Europea 2014 sarà infatti l’inaugurazione del  Palazzo dei Musei,  oggetto di un intervento di ristrutturazione firmato dall’architetto Italo Rota, che mette in dialogo le collezioni storiche con i nuovi linguaggi e temi della contemporaneità. Tra le tante iniziative ormai consolidate del festival, si rinnovano nel 2014 il progetto Giovane Fotografia Italiana#, le letture internazionali di Portfolio Europa (curate da Gigliola Foschi alla Biblioteca Panizzi). Sono confermate anche tutte le storiche location cittadine del Festival: Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico, Palazzo Casotti, Galleria Parmeggiani, Spazio Gerra, Sinagoga, Musei Civici, Biblioteca Panizzi.

LUIGI GHIRRI. PENSARE PER IMMAGINI – Trecento scatti, menabò, libri, cartoline, copertine di dischi, riviste. Pensare per immagini offre il ritratto a 360 gradi di una delle figure fondamentali della fotografia internazionale del secondo Novecento: Luigi Ghirri. Nata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi, presentata nel 2013 al Maxxi di Roma e curata da Francesca Fabiani, Laura Gasparini e Giuliano Sergio, la mostra approda a Fotografia Europea nella cornice dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia. È suddivisa in tre sezioni tematiche (Icone, Paesaggi, Architetture) che permettono di ripercorrere le fasi della ricerca artistica di Ghirri, i luoghi e le storie da lui immortalate, spesso lungo l’amata via Emilia (l’artista nacque a Scandiano nel 1943 e morì a Reggio Emilia nel 1992). Basata sui due nuclei più importanti dell’archivio Ghirri, quello della Biblioteca Panizzi (che per volontà dello stesso artista conserva il patrimonio fotografico di oltre 150.000 tra negativi e diapositive) e quello dei vintage prints conservati nella casa di Roncocesi, Pensare per immagini non solo proietta la forza di uno sguardo che riuscì ad anticipare e affrontare temi cari alla contemporaneità, come il rapporto con la società dell’immagine o la dialettica tra visione e percezione, ma testimonia la complessità, la ricchezza e la statura artistica della figura di Ghirri: il suo lavoro di editore e curatore, la sua passione di critico e collezionista, la missione di animatore culturale condotta – a partire dagli anni Settanta – attraverso il costante dialogo con artisti concettuali, architetti, scrittori e musicisti (in particolare, CCCP e Lucio Dalla). In un’epoca in cui la società sembra essere quasi sopraffatta dalla tecnologia e dall’abbondanza di contenuti informativi dal basso significato, Pensare per immagini aiuta a recuperare il valore di un’attività unica, in grado di lasciare segni tangibili ancora evidenti e influenti oltre vent’anni dopo la scomparsa dell’artista.

FOTOGRAFIA E SURREALISMO – Un corpus importante delle mostre di Fotografia Europea lambisce trasversalmente l’idea, i temi e i linguaggi del surrealismo. Illusionismo Surreale. Fantasie fotografiche del primo Novecento in Europa (Palazzo Casotti) è un’esposizione curata da Harri Kalha e presentata in collaborazione con The Finnish Museum of Photography e Laura Serani in cui trecento cartoline trasportano il visitatore nel mondo della fotografia di inizio XX secolo: tra fantasie impossibili, sogni misteriosi e dive glamour. Un percorso visivo che da un lato anticipa nel rapporto con il sogno la lezione surrealista degli anni Venti e dall’altro permette la riscoperta delle tecniche fotografiche di un’epoca lontana: la quasi totalità delle cartoline in esposizione sono stampe al bromuro d’argento, con interventi di colore realizzati a mano.

FOTOGRAFIA E VISIONE – Due possibili declinazioni dello sguardo – in particolare in rapporto con la visione del presente e nel presente – sono quelle proposte nelle mostre di Simone Bergantini e Massimiliano Tommaso Rezza. In Addiction (Chiostri di San Pietro, a cura di Daniele De Luigi), Simone Bergantini offre una meditazione sulla natura dell’immagine e sul suo status attuale, in una società contemporanea e digitale che spinge verso direzioni sempre più distanti dall’età dell’oro della tradizione fotografica. Produrre immagini oggi è un processo reso ormai quasi istantaneo e naturale dall’onnipresenza di dispositivi in grado di fotografare, come telefonini, tablet e smartphone. Tutti fotografano tutto e l’atto stesso della fotografia diventa parte integrante dell’evento che viene immortalato. La natura sempre più incerta e prolifica della fotografia è anche al centro di The Narrow Door, un’installazione di Massimiliano Tommaso Rezza (Sinagoga, a cura di 3/3) in cui le immagini si ritrovano rinchiuse in buste sottovuoto e da lì prendono forme diverse, nuove, effimere, sfuggendo al controllo (e all’intento originario) di chi le ha create.

PERDITA: SPECIALE DICIOTTOVENTICINQUE – Per il terzo anno consecutivo torna Speciale Diciottoventicinque, il progetto di Fotografia Europea dedicato ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni. Con la supervisione dei quattro tutor Alessandro Bartoli, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi e Laura Sassi, sessanta giovani fotografi sono protagonisti della mostra Vedere le cose perdute (Chiostri di San Pietro): al centro del loro obiettivo c’è il racconto della perdita, il ritrovamento di qualcosa di nuovo, la possibilità di considerare questo passaggio come una ripartenza. In omaggio ai cinquecentoquaranta anni dalla nascita del grande autore reggiano Ludovico Ariosto (il cui personaggio più famoso, il paladino Orlando, perse addirittura il senno) e lungo un percorso di workshop e laboratori che condurrà all’installazione finale presentata nelle giornate inaugurali di Fotografia Europea 2014.

MAGNUM PHOTOS. Retrospettiva di Herbert List / Magnum Photos – Ospite speciale dell’edizione 2014 di Fotografia Europea è Magnum Photos. La storica agenzia fondata nel 1947 da giganti della fotografia mondiale tra cui Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, oggi operativa attraverso quattro uffici a New York, Londra, Parigi e Tokyo, è protagonista di diversi appuntamenti il primo dei quali consiste nella retrospettiva dedicata a Herbert List The Magical in Passing che sarà allestita nei Chiostri di San Domenico. Curata da Peer-Olaf Richter, la mostra comprende un centinaio di opere provenienti da Herbert List Estate. Intento della retrospettiva è restituire l’intera ricerca dell’artista tedesco, presentando i capolavori accanto ad opere meno note. Il risultato è un viaggio visivo che accompagna il visitatore dagli enigmatici scatti notturni, attraverso composizioni surreali e cupe, alla abbagliante luce del Mediterraneo che si riflette sui corpi di giovani uomini e sulle rovine dell’antica Grecia. Proseguendo attraverso i ritratti di celebri artisti del ventesimo secolo si giunge alla dichiarazione d’amore di List per l’Italia e alla celebrazione dell’eterna bellezza della vita. The magical in passing è una produzione di The Herbert List Estate e Magnum Photos realizzata in coproduzione con Fotografia Europea e Silvana Editoriale. La mostra viene presentata per la prima volta a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea.

HOST – Magnum Photos è protagonista, inoltre, della nuova edizione di HOST, la sezione del festival in cui un’agenzia fotografica internazionale cura – durante le giornate inaugurali – una serie di incontri, proiezioni, workshop ed esposizioni.  Per questa edizione di Fotografia Europea è in programma la collettiva No Place Like Home (Via Secchi, 11) a cura di Francesco Zanot. La mostra raccoglie una selezione da opere di otto fotografi contemporanei che indagano sul modo in cui negli ultimi vent’anni è stato occupato, trasformato e sfruttato a fini urbanistici il territorio. Lo sguardo della mostra non conosce confini di stile architettonico, respiro sociale o latitudine geografica: ci sono le ville borghesi di Martin Parr, i prefabbricati americani di Bruce Gilden, gli slum metropolitani di Jonas Bendiksen, l’umanità sorpresa da Mikhael Subotzky intorno al grattacielo Ponte City a Johannesburg, le famiglie australiane riprese da Trent Parke, gli scenari della Groenlandia nell’obiettivo di Jacob Aue Sobol, gli orizzonti di Brooklyn catturati da Christopher Anderson, la precarietà dei migranti del Mediterraneo raccolta da Patrick Zachmann nella serie Mare Mater. Non è tutto: i fotografi Magnum Olivia Arthur, Alex Majoli, Peter Marlow, Moises Saman, daranno vita ad un informale seminario su un tema specifico suggerito dall’artista nel corso di un pranzo d’autore che si svolgerà sabato 3 maggio (ore 12.30-15.30) presso il Caffè Arti e Mestieri e sarà firmato dallo chef Gianni D’Amato.

26 aprile 2014

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