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”Doppio rosso”: la (doppia) fine di un’era raccontata attraverso gli scatti di Neige De Benedetti

Il libro della giovane fotografa accosta due distanti socialismi al tramonto: la Cina e Cuba

MILANO – Si è svolta nei giorni scorsi a Milano, nella libreria Feltrinelli di via Manzoni, la presentazione di “Doppio rosso”, il libro edito da Skira che attraverso gli scatti di Neige De Benedetti conduce per mano in un viaggio attraverso due mondi distanti eppure in comunicazione tra loro: la Cina e Cuba. A corredare e illuminare le immagini, i testi di Adriano Sofri e di Giampaolo Visetti, corrispondente de “La Repubblica” da Pechino. Per quasi un’ora, in compagnia della giovanissima fotografa, di Giampaolo Visetti, arrivato qualche giorno fa dalla Cina, di Francesco Jodice e Gad Lerner, si è parlato, ragionato, ci si è lasciati trasportare dalla magia della scoperta.

 

DUE VOLTI DEL SOCIALISMO IN COSTANTE CONFRONTO – Quel che si incontra in questo prezioso testo sono due diversi volti del socialismo, due diversi epigoni rivoluzionari: un grande Paese che, tra mille contraddizioni, si trova in questo momento all’apice del suo successo, in vetta all’economia mondiale, e una piccola isola che niente condivide dell’enorme ricchezza cinese. Due poli tra i quali lo sguardo di Neige De Benedetti tesse una trama di richiami e assonanze: “È come se Neige, con le sue foto, increspasse la superficie della Terra fino ad accostare due punti separati da migliaia di chilometri”, spiega Francesco Jodice con una bella immagine degna del suo occhio di fotografo sapiente a sua volta. “Rispetto a tutta una tradizione precedente di fotografia di viaggio, l’originalità di questo libro sta nel continuo parallelo. L’attenzione non è rivolta al dettaglio, osservando queste immagini quel che colpisce è un’immediata impressione di differenza o somiglianza colta nel costante paragone.”

 

UN SENSO DI FALLIMENTO COMUNE – Ci troviamo in un punto di svolta epocale di cui Neige ci aiuta a mettere a fuoco la portata. “Quella presentata da ‘Doppio rosso’ è un’operazione importante anche dal punto di vista giornalistico”, chiarisce Visetti. “Neige mette insieme la fine di due ere, di due differenti socialismi avviati entrambi al tramonto, e lo fa seguendo una precisa scelta documentaria: accostare la realtà dal punto di vista delle persone.” Scopriamo così una Cina diversa da quella della propaganda, una Cina per noi ancora esotica che si esprime nella vita dei singoli, in cui cogliamo un senso di fallimento: il fallimento dei progetti di libertà personali, pesante contropartita alla vittoria cinese nella competizione per la supremazia economica, un fallimento che è forse il segno comune del destino dei due Paesi, la grande potenza e la piccola isola.

 

UN INSEGNAMENTO FONDAMENTALE – È il fallimento di un’epoca ricordata con un po’ di nostalgia da Gad Lerner, di due realtà che in passato hanno rappresentato due distinti esempi, modelli offerti alle altre popolazioni come incitamento alla lotta. Il modello maoista cinese, caratterizzato da un procedere rigoroso e metodico, e il modello cubano emblematicamente incarnato dal Che, meno grigio e più caotico, lanciato come un messaggio al Sudamerica, che faceva di Cuba una sorta di laboratorio mondiale in cui si costruiva un ideale rivoluzionario che ha infiammato tanti animi in passato. “Entrambi hanno avuto esiti repressivi, anche se non necessariamente depressivi”, sottolinea Gad Lerner, che ammette di aver avuto delle perplessità circa questo libro: “A che serve oggi un libro sulla rivoluzione, se non a ricordarne il fallimento? Questa è la domanda che mi sono rivolto. Ma mi sono dovuto ricredere: Neige, come alcuni grandi maestri della fotografia che ho conosciuto nel corso della mia attività giornalistica, dà un insegnamento fondamentale. Per comprendere certe situazioni nella loro complessità non basta la riflessione razionale, ma è necessario anche un approccio emozionale che spesso passa attraverso le immagini, gli sguardi delle singole persone qui immortalate.”

 

LA DOMANDA SUL FUTURO – Conclusi i discorsi e le analisi, non manca che lasciarsi trasportare in questi mondi lontani e vicini dalle fotografie esposte nella piccola mostra, con immagini scelte dal libro, che sarà esposta fino all’8 luglio alla Feltrinelli di via Manzoni. Resta, al di là delle parole, la condivisione dei sentimenti umani, e una comune domanda sul corso del nostro futuro destino.

 

20 giugno 2012

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