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”DONNE IN LUCE”, la mostra fotografica che ridà vita al vecchio cinema e ai suoi luoghi

Piazza di Cinecittà. Camere oscure e cilindri girevoli di metallo arrugginito, macchinari per lo sviluppo ed il taglio delle pellicole cinematografiche abbandonati all'interno di un luogo magico e fermo nel tempo. Questo il punto di partenza del nuovo progetto fotografico di Riccardo Ghilardi ''DONNE IN LUCE''...
Inaugurerà domani l’esposizione che raccoglie gli scatti realizzati da Riccardo Ghilardi nel palazzo un tempo sede dell’Istituto Luce, devastato da un incendio. Attrici del cinema italiano di oggi ridanno vita ai personaggi impressi sulle vecchie pellicole

MILANO – Piazza di Cinecittà. Camere oscure e cilindri girevoli di metallo arrugginito, macchinari per lo sviluppo ed il taglio delle pellicole cinematografiche abbandonati all’interno di un luogo magico e fermo nel tempo. Questo il punto di partenza del nuovo progetto fotografico di Riccardo GhilardiDONNE IN LUCE”, a cura di Laura Carolina Arioli, che inaugurerà domani presso la Casa del Cinema di Roma  e rimarrà aperto fino al 12 settembre.

IL PROGETTO – Ghilardi ha scoperto per caso questo spazio abbandonato, un tempo sede dell’Istituto Luce e poi devastato da un incendio, e ha deciso di dare nuova vita ai personaggi immersi nelle pellicole bruciate coinvolgendo oltre 30 attrici italiane, che hanno regalato una parte di sé e della propria immaginazione al personaggio prescelto.

LA SCOPERTA DELLO SPAZIO
– “L’idea del progetto ‘Donne in Luce’ nasce più di un anno fa, quando casualmente mi ritrovo a vagare all’interno del Municipio X, ex sede dell’Istituto Luce, in Piazza di Cinecittà. Sono alla ricerca del vigile urbano che mi ha multato a pochi isolati di distanza”, racconta Ghilardi. “Mentre cammino freneticamente, attraverso vari spazi, per raggiungere la caserma della Polizia Municipale, oltrepassando un giardino, mi imbatto in una palazzina abbandonata, rivestita di edera ed erbacce, annerita in buona parte dagli inequivocabili segni del fuoco. Le porte e le finestre sono sigillate con palanche di legno per impedirne l’accesso. Incuriosito, mi spingo alle spalle di questo ‘blocco’ isolato nel giardino, come se il tempo impietoso lo costringesse solitario e inerme alle intemperie. Soltanto pochi metri più avanti, la vita sembra trascurare la sua presenza. Il quotidiano prende il sopravvento”.

IL POTERE DELLA LUCE – Affascinato da questo luogo dove il tempo sembra essersi fermato, Ghilardi raccoglie informazioni su quel palazzo dall’allora Direttore del Municipio, l’Architetto Francesco Febbraro, e torna più volte a visitare il posto. “Come inseguendo però il karma antico di questi luoghi, la luce, che filtra e si fa largo disegnando tagli netti e temperature colore imprevedibili, restituisce agli spazi un fascino eccezionale e la magia del ricordo”, commenta Ghilardi. “Mi convinco che sia stata proprio la luce a tenere in vita l’edificio, disegnando così un atto di resistenza estremo e poetico contro il tempo, la noncuranza, la nostra sciatta e negligente burocrazia”.

LA RINASCITA DEL PALAZZO – “È stato così che ho iniziato a sognare di come un luogo ormai finito, inutile, inutilizzabile… potesse risvegliarsi e d’improvviso ribaltare il suo destino, divenire simbolo della passione e delle arti che resistono al cinismo di un’epoca, dove la cosa più semplice e comoda da ‘tagliare o dimenticare’ è sempre la cultura”, racconta Ghilardi. E prosegue: “Per compensare la vetustà e la durezza, imposta dall’incendio e dal tempo passato, avrei dovuto portare grazia e bellezza,  fascino e  sensualità, coerenza e incoerenza, tutto quello che solo le donne posseggono nella loro straordinaria unicità.”

I SOGGETTI DEI RITRATTI – Numerose attrici italiane si sono dunque prestate a reinterpretare i personaggi impressi nelle vecchi pellicole. Al progetto hanno partecipato: Ambra Angiolini,  Maria Chiara Augenti, Alessia Barela, Myriam Catania, Giada Colucci, Paola Cortellesi, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Isabella Ferrari, Francesca Figus, Donatella Finocchiaro, Iaia Forte, Marta Gastini, Claudia Gerini, Nicole Grimaudo, Sabrina Impacciatore, Francesca Inaudi, Valentina Lodovini, Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Laura Morante, Ornella Muti, Desire Noferini, Elena Radonicich, Eva Riccobono, Stefania Rocca, Marina Rocco, Nicoletta Romanoff, Lunetta Savino, Valeria Solarino, Federica Vincenti, Daniela Virgilio, Giorgia Wurth.

GLI ALTRI LUOGHI DEGLI SCATTI – Oltre al Palazzo un tempo sede dell’Istituto Luce, i ritratti sono stati scattati anche in altri luoghi dove si respira e vive il cinema. Dal Centro Sperimentale di Cinematografia all’Istituto Statale per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, dal Museo Agostinelli al Micca Club Roma,  da Villa Fabrizia a Lodi al Castello della Castelluccia, dal RosaCroce Art Store Roma al Cinema America occupato.

L’INIZIATIVA A FAVORE DEI BIMBI IN CARCERE
– La mostra raccoglie 25 stampe in grande formato 80 x 120cm  e 100 x 150 cm. Una tiratura limitata delle stampe sarà messa in vendita durante il periodo della mostra e il ricavato devoluto interamente all’Associazione a Roma Insieme di Leda Colombini, creata da una donna per assistere i figli delle detenute di Rebibbia. Bambini nati senza tempo in una realtà spesso senza sogni. L’obiettivo è quello di portare a conoscenza delle numerose persone che visiteranno la mostra l’impegno dei volontari dell’Associazione. “Far scoprire a questi bimbi il mondo oltre le sbarre”.

LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA – “Donne in Luce” sarà anche il titolo della rassegna cinematografica che porterà nell’arena estiva della Casa del Cinema alcuni dei film interpretati dalle attrici presenti in mostra (tutti giovedì dall’11 luglio al 12 settembre).

10 luglio 2013

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