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David Seymour, il fotografo dei ‘bambini della guerra’

Oggi il mondo della fotografia ricorda la nascita di David Seymour detto Chim, tra i piรน grandi fotoreporter del XX secolo, nato a Varsavia il 20 novembre 1911. Tra i suoi principali lavori, ricordiamo la serie di ritratti ai piccoli rifugiati...

David Szymin, noto come David Seymour o con lo pseudonimo Chim, è stato un fotografo e giornalista polacco, tra i fondatori nel 1947 dell’agenzia Magnum Photos con Robert Capa e Henri Cartier-Bresson. In questa stessa data nel 1936, nasceva Luciano Fabro, scultore e scrittore italiano, aderente alla corrente dell’Arte Povera di Germano Celant

MILANO – Oggi il mondo della fotografia ricorda la nascita di David Seymour detto Chim, tra i più grandi fotoreporter del XX secolo, nato a Varsavia il 20 novembre 1911. Tra i suoi principali lavori, ricordiamo la serie di ritratti ai piccoli rifugiati, progetto che sviluppò nel 1948 per conto dell’UNICEF, l’agenzia delle Nazioni Unite fondata l’11 dicembre 1946 per aiutare i bambini vittime della seconda guerra mondiale. Tra l’altro oggi, 20 novembre, ricorre la Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. I celebri scatti di Seymour, insieme a quelli degli altri fondatori della Magnum, sono in mostra a Cremona al Museo del Violino fino all’8 febbraio 2015.

BREVE BIOGRAFIA – Dopo gli studi in arti grafiche a Lipsia, inizia la carriera fotografica a Parigi nel 1933, dove frequenta e diventa amico di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, dal cui sodalizio nascerà nel 1947 l’agenzia Magnum Photos, alla quale si aggiungeranno successivamente George Rodger e William Vandivert. Intellettuale umanista, appassionato di politica, conoscitore di sei lingue, David Seymour è stato uno dei primi fotoreporter di guerra: amava considerarsi “un artigiano della fotografia” e utilizzava una macchina fotografica all’avanguardia, una Leica 35mm, per riuscire a rendersi anonimo nel momento dello scatto e poter così immortalare persone e fatti nella maniera più autentica possibile, spingendosi fin nel cuore dell’azione. Seymour lavorò per importanti riviste, tra cui “Life” e “Regards”, a cominciare dalla Guerra Civile in Spagna, durante la quale scattò la celebre foto della madre che allatta il suo bambino nel corso di una manifestazione contadina, diventata inconsapevolmente un simbolo e un’icona di quella rivolta. David Seymour venne ucciso a Suez nel 1956, mentre stava preparando un servizio per ‘Newsweek” sul conflitto arabo-israeliano, quattro giorni dopo la firma dell’armistizio: la macchina su cui viaggiava venne crivellata di colpi, durante il viaggio per documentare uno scambio di prigionieri feriti.

LA SERIE DEI BAMBINI DELLA GUERRA – Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si rifugiò a New York, ma riuscì a tornare in Europa nel 1943 arruolandosi nella US Air Force, con il delicato compito di foto interprete delle immagini aeree. Negli scatti sull’infanzia rubata degli orfani di guerra riversa tutta la sua sensibilità ed empatia. La sua serie più celebre è infatti “I bambini della guerra”, realizzata per l’UNICEF negli anni del dopoguerra. Si tratta di immagini toccanti, che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’incredibile numero di bambini orfani, mutilati fisicamente e spiritualmente.

20 novembre 2014

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