Sarà visitabile sino al 30 novembre prossimo la personale dell’artista tirolese Gregor Sailer in cui vengono presentati scatti inediti riguardanti il fenomeno delle città chiuse
MILANO – Sarà visitabile sino al 30 novembre prossimo presso la Galleria Foto Forum di Bolzano la mostra fotografica “Closed Cities”, ultimo progetto dell’artista tirolese Gregor Sailer, nel quale viene indagato come soggetto principale la “città chiusa”, in tutte le sue sfaccettature ed interpretazioni possibili.
IL FENOMENO DELLE CITTA’ CHIUSE – In Closed Cities l’artista Gregor Sailer si occupa del fenomeno delle città chiuse, ermeticamente sigillate dal mondo esterno. Si tratta di zone urbane create artificialmente, collocate lontano da ogni genere di civilizzazione ed inserite in una natura inospitale, circondate con alti recinti. Sono luoghi creati per l’estrazione di materie prime, per fungere da campi profughi. Ma sono anche le cosiddette “Gated Communities” per benestanti. Tutti questi insediamenti hanno in comune il fatto che, quasi sempre, sono collocati in zone estreme e che devono essere tenuti in vita artificialmente, perché le condizioni naturali di quei posti non permetterebbero la nascita di una città naturale. Inoltre si tratta di luoghi che costituiscono, soprattutto per stranieri ed estranei, zone off limits: non sono permessi né il soggiorno né la ripresa attraverso fotografie. Questa è anche la ragione per cui di alcune di queste città esistono finora pochissime foto. La nascita e lo sviluppo delle città chiuse nella loro forma attuale sono iniziati già nella prima metà del secolo scorso. Il concetto di “città chiusa” ha avuto origine in Unione Sovietica, nella quale al tempo della guerra fredda sono nate numerose città militari segrete.
L’ESPOSIZIONE – Con una ricerca durata mesi, Gregor Sailer si è occupato intensamente dei costrutti urbani chiusi attualmente, esistenti e funzionanti. Prima di visitare e fotografare, tra il 2010 e il 2012, sei di queste “città segrete”, ha dovuto richiedere innumerevoli permessi ed affrontare difficoltosi problemi di organizzazione per poter avere accesso a questi luoghi. Con una macchina fotografica analogica grande formato è riuscito a scattare fotografie, sobrie e documentaristiche, della città dei diamanti Mirny in Siberia, della città del petrolio Neft Daslari in Azerbaigian, della città del gas Ras Laffan in Qatar e della città del rame Chuquicamata in Cile. Accanto a queste città completamente dedite alle materie prime, Sailer ha fotografato anche intere città per profughi in Algeria/Sahara occidentale e la Gated Community Nordelta in Argentina.
FOTOGRAFIA, ARCHITETTURA E DENUNCIA SOCIALE – Le foto di Sailer non rappresentano solo un emozionante spettro di architettura urbana, ma mostrano anche i motivi economici, politici e sociologici che hanno promosso lo sviluppo delle singole città. Le sue immagini prive di persone esprimono il surreale e la tristezza di questi luoghi, che in parte si trovano già in degrado e raccontano delle estreme condizioni di vita nelle quali vivono in quei posti le persone. Con Closed Cities Gregor Sailer tematizza la svolta epocale nella quale si trova l’umanità all’inizio del XXI secolo. Gli ambiti dei grandi conflitti sociali come la ghettizzazione e l’esclusione, il potere, il controllo, la sicurezza e la paura, la globalizzazione e lo sfruttamento incondizionato delle risorse vengono rappresentati da Sailer in immagini ferme e seducenti.
11 novembre 2013
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