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San Valentino, I 5 baci più belli della storia della scultura

Un viaggio nella storia della scultura per scoprire come è stato trattato il grande tema dell’amore, e le sue mille sfumature

MILANO – “Non disse parola e non rallentò la stretta per cinque minuti buoni, durante i quali le diede più baci di quanto, potrei giurarlo, non ne avesse mai dati in tutto il resto della sua vita”. Così Emily Bronte cattura, in uno dei sui romanzi, l’emozione e la bellezza del gesto simbolo d’amore e di passione per eccellenza: il bacio. Dopo la classifica dei baci più belli realizzati dai pittori, nonché quelli catturati da famosissimi fotografi, ora, vi proponiamo i 5 baci più belli della storia della scultura.

IL BACIO di Auguste Rodin – Il Inizialmente intitolata Francesca da Rimini, l’opera raffigura l’unione tra Paolo e Francesca, narrata nel V Canto della Divina Commedia di Dante e per questo doveva essere inserita nel battente sinistro della porta dell’inferno. Rodin decide poi di non inserirla perché la tematica della passione così rappresentata si integrava poco con la drammaticità della Porta e perché quest’opera ha una propria indipendenza che mal si integra con le altre figure del battente. Secondo alcuni, la giovane studentessa di disegno Camille Claudel, divenuta poi amante di Rodin, è stata ritratta nella figura di Francesca.

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AMORE E PSICHE di Antonio Canova – La notissima scultura, tra le più amate al mondo, rappresenta, con un erotismo sottile e raffinato, il dio Amore mentre contempla con tenerezza il volto della fanciulla amata, ricambiato da Psiche con una dolcezza di pari intensità. L’opera Amore e Psiche del 1788 è un capolavoro nella ricerca d’equilibrio. In questo squisito arabesco le due figure sono disposte diagonalmente e divergenti fra loro. Questa disposizione piramidale dei due corpi è bilanciata da una speculare forma triangolare costituita dalle ali aperte di Amore. Le braccia di Psiche invece incorniciano il punto focale, aprendosi a mo’ di cerchio attorno ai volti. All’interno del cerchio si sviluppa una forte tensione emotiva in cui il desiderio senza fine di Eros è ormai vicino allo sprigionamento. L’elegante fluire delle forme sottolinea la freschezza dei due giovani amanti: è qui infatti rappresentata l’idea di Canova del bello, ovvero sintesi di bello naturale e di bello ideale.

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IL BACIO di Costantin Brancusi – Un grande blocco di pietra, scolpito nel 1907, dà forma a due persone che si baciano, con passione e tenerezza. Ognuno dei due fissa gli occhi sull’altro e le braccia si stringono in un abbraccio appassionato. Non ci sono particolari, né decorazioni; lo scultore vuole eliminare tutto ciò che è superfluo, per comunicare con la sua opera il messaggio più importante: la felicità di un uomo e una donna che si amano. La bellezza di quest’opera sta nel blocco di pietra da cui emergono, appena accennate, le forme delle due figure, come se si risvegliassero da un grande sonno.

 

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ETERNA PRIMAVERA di Auguste Rodin – In questa splendida scultura, è la passione “sfrontata” e sanguigna a travolge la coppia facendola sbocciare in tutte le parti più intime e nei gesti quasi eclatanti. Rodin ci regala una rappresentazione di un eros propulsivo e vibrante. Che vi sia più impeto nel pathos e veemenza nei gesti passionali, o più pacatezza e compostezza nel momento supremo dell’eros, Rodin, quale fine maestro, sa mostrarci, senza falsi pudori, tutta la naturalezza che porta al piacere amoroso.

 

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FAUST E MARGHERITA di Antonio Tantardini – Ispirato al celebre poema drammatico di Goethe, il gruppo scultoreo, realizzato nel 1864, ci mostra Faust seduto su di uno sgabello abbracciato ad una giovane donna in piedi, Margherita. L’attimo colto è quello in cui i due amanti si avvicinano per scambiarsi un tenero bacio, il tutto calato in una fiabesca cornice medievale.

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