Thea Maris | Risonanze del Mare la mostra tra mare e mito

16 Febbraio 2025

Thea Maris | Risonanze del Mare è la mostra fotografica che come un viaggio intimo e universale unisce mito, memoria e futuro.

Thea Maris Risonanze del Mare la mostra tra mare e mito

Thea Maris | Risonanze del Mare è il titolo della mostra fotografica che dal 5 all’11 febbraio 2025, sarà ospitata presso la Conserva di Valverde, nota erroneamente come Bagni di Mario, diventando lo scenario di un’esperienza artistica unica, quella del nuovo progetto fotografico di Anna Caterina Masotti, curato da Alessia Locatelli. Questa cisterna rinascimentale, progettata dall’architetto Tommaso Laureti per alimentare la Fontana del Nettuno, ospiterà un dialogo tra passato e presente attraverso immagini che esplorano il mito, l’acqua e il legame familiare. L’evento rientra nel programma ufficiale di Art City Bologna 2025, consolidando il connubio tra arte e storia in un luogo ricco di fascino.

Thea Maris | Risonanze del Mare è un viaggio intimo e universale che unisce mito, memoria e futuro. Nello spazio senza tempo della Conserva di Valverde, Anna Caterina Masotti ci invita a immergerci in una narrazione visiva capace di trasformare il passato in emozione contemporanea. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della fotografia.

La mostra

Nel suggestivo spazio della Conserva sarà pensato e allestito per accogliere il visitatore e immergerlo nel racconto che si dipana in circa 20 immagini: quattro di esse saranno stampate su altrettanti teli in Chiffon di ben 4 metri di altezza, posti al centro della cisterna, mentre due foto saranno riprodotte su altri due teli di seta larghi 2 metri , posti perimetralmente quasi a racchiudere quelli centrali; su ogni immagine Anna Caterina andrà poi a ricamare segni, contorni e simboli, a creare dei piccoli e delicati contrappunti all’interno dell’immagine.

Sui muri della Conserva verranno al contempo proiettati video e foto tramite video mapping, conferendo in questo modo un movimento ondulatorio continuo allo spazio e alla sua percezione. Infine, il percorso andrà a terminare nei cunicoli che dal volume centrale della cisterna si irraggiano nelle profondità della terra: in questi spazi troveranno posto, sulla scala che si incrocia passando da due corridoi opposti, due foto da 60x100cm stampate su seta e poi ricamate.

Il mito di Afrodite rivisitato attraverso il mare

Protagonista della narrazione visiva è il mito di Afrodite, reinterpretato da Anna Caterina Masotti in chiave contemporanea. Afrodite, simbolo di bellezza e nascita, diventa metafora del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, incarnato in una giovane figura immersa in un mondo dominato dall’elemento marino e dalla natura.

La fotografa racconta – “Riscoprendo antichi codici e riferimenti alla Grecia classica, ho reinterpretato l’idea di bellezza attraverso forme e tecniche contemporanee. Maratea, dove mia madre era incinta di me, non è solo il luogo delle mie origini, ma il teatro delle estati della mia infanzia. Oggi torno lì con mia figlia, intrecciando generazioni in un legame che si rinnova e si arricchisce come ogni onda che bacia la riva.”

Un viaggio artistico tra madre, figlia e il mare

Thea Maris è un progetto che racconta non solo l’essenza del mare, ma anche il forte legame tra madre e figlia, attraverso un linguaggio visivo caratterizzato da un bianco e nero profondo e contrastato. Le circa 20 fotografie in esposizione saranno presentate con un allestimento immersivo, che sfrutterà il suggestivo spazio della Conserva di Valverde.

Pezzo centrale della mostra saranno quattro immagini stampate su teli in chiffon di 4 metri di altezza, disposti al centro della cisterna, e altre due immagini su teli in seta di 2 metri di larghezza, che racchiuderanno quelle centrali. Su ogni fotografia, Masotti applicherà ricami di segni e simboli, aggiungendo dettagli delicati e personali.

Un nuovo linguaggio per Afrodite

La curatrice Alessia Locatelli sottolinea come il progetto di Anna Caterina Masotti si distacchi dalla tradizionale rappresentazione fisica della bellezza per esplorare una dimensione più simbolica e contemporanea.
“La sua interpretazione del mito di Afrodite non è una semplice rivisitazione estetica, ma una riflessione sul concetto di genere, seduzione e femminilità nella società moderna. La fotografia diventa lo strumento per catturare la fisicità nel suo divenire, mettendo in discussione gli archetipi di bellezza eterna celebrati dall’arte classica.”

© Riproduzione Riservata