Non è la prima volta che la società californiana viene criticata per le sue scelte censorie, che colpiscono spesso immagini artistiche o di informazione giornalistica condivise da pagine e profili che si occupano di arte ed informazione, lasciando invariate invece immagini pubblicitarie dal contenuto volgare o particolarmente sessista. Facebook dichiara che sta lavorando per rendere le sue maglie censorie più elastiche, ma che molto va attribuito agli stessi utenti, che spesso segnalano contenuti artistici come “scorretti”… se la bellezza è negli occhi di chi guarda, anche la malizia alberga nello sguardo con cui si guarda una figura, non nella figura stessa.