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Turista danneggia la Fontana del Nettuno per un selfie

Un turista tedesco di 22 anni si è arrampicato sulla statua realizzata da Bartolomeo Ammannati (gruppo centrale) tra il 1550 e il 1565. La scultura è conosciuta anche come "il Biancone" ed è collocata in Piazza della Signoria a Firenze.

Ha 22 anni, è tedesco ed è stato “vittima” della voglia di farsi un selfie spettacolare a tutti i costi. In questo caso, forse, il giovane turista aveva addirittura l’obiettivo di apparire come persona colta accanto a Nettuno, amante dell’arte e capace di diffondere cultura. Peccato che abbia ottenuto l’esatto contrario, oltre a una multa salatissima.

Cosa è successo alla Fontana del Nettuno

Il fatto è avvenuto di notte in Piazza della Signoria a Firenze, quando il ragazzo, in compagnia di un gruppo di amici, ha scalato la statua del Nettuno per farsi un selfie. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e grazie alle immagini catturate è stato possibile rintracciare il ventiduenne.

Dario Nardella, sindaco della città, ha scritto sul suo profilo Instagram: “Contro ignoranza e vandalismo sui beni culturali non ci sono giustificazioni” pubblicando anche l’immagine del ragazzo, autore sello scempio.

Danni per 5mila euro

Durante la discesa dal gruppo scultoreo, il ragazzo ha gravemente danneggiato l’opera d’arte. Da Palazzo Vecchio, attraverso una nota ufficiale, è stato spiegato che “dopo l’una di notte il turista ha scavalcato la recinzione della Fontana del Nettuno ed è salito sul bordo della vasca. Con un salto si poi è arrampicato sulla zampa del cavallo, arrivando alla base della carrozza e, dopo essersi fatto scattare alcune foto dagli amici, è tornato indietro. Nella discesa ha così appoggiato nuovamente il piede sulla zampa, danneggiandola”.

Nel 2018, il gruppo scultoreo era stato sottoposto a un restauro. Nell’incidente della notte scorsa, dopo le opportune verifiche, si è potuto appurare che il turista ha danneggiato sia la zampa anteriore destra del cavallo, sia la zona superiore del carro con il distacco di una porzione triangolare di circa 25 x 20 millimetri.

Il danno è stato stimato dai tecnici del Comune in circa 5mila euro.

Multe contro l’ignoranza

Il sindaco del capoluogo fiorentino aveva affermato, ancor prima di sapere che il gruppo fosse stato danneggiato, che il turista sarebbe stato multato.

Dovrà rispondere del danno in base alle nuove disposizioni del Codice Penale che recita (art. 518-duodecies): “Distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici.

Chiunque distrugge disperde deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000.

Chiunque fuori dei casi di cui al primo comma deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui ovvero destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico ovvero pregiudizievole per la loro conservazione o integrità è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 1.500 a euro 10.000.

La sospensione condizionale della pena è subordinata al ripristino dello stato dei luoghi o all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato comunque non superiore alla durata della pena sospesa secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna”.

La bellezza e il significato simbolico del gruppo scultoreo

La Fontana del Nettuno è stata realizzata in un arco di tempo di 25 anni. Il gruppo centrale è stato completato grazie alla maestria di Bartolomeo Ammannati e della sua bottega. La fontana è situata in Piazza della Signoria in prossimità di Palazzo Vecchio.

Costruita come fontana pubblica per l’approvvigionamento di acqua nella città, era anche simbolo del potere di Cosimo I de’ Medici, una allegoria della predominanza di Firenze così come Nettuno governava le acque degli oceani.

La statua non godette immediatamente del plauso dei cittadini. Venne infatti realizzata secondo i principi del Manierismo che si allontanava dallo stile di Michelangelo. Secondo i commenti del tempo, l’artista avrebbe “fatte le carni, ed i muscoli mosci, e poco risentiti a proporzione di tutta la figura”.

Una storia beffarda: il turista tedesco come i buffoni dell’Ottocento

La fontana sarebbe stata usata come lavatoio durante il XVI secolo. Nel 1580 venne presa di mira con atti vandalici e solo una decina di anni dopo si decise di mettere le ringhiere a protezione del nucleo centrale per evitare che venisse usata come abbeveratoio dagli animali.

Nel 1830, la statua fu presa di mira durante i giorni del Carnevale. In quell’occasione, un gruppo di buffoni rubò la statua del satiro posto più vicino a Palazzo Vecchio. Si narra che il gruppo coinvolto ballò a lungo attorno alla fontana, rapì il satiro, lo mascherò e lo caricò su un carretto, portandolo via. La statua originale non venne mai più ritrovata.

L’anno successivo lo scultore Francesco Pozzi ne realizzò una copia identica.

Quasi sicuramente il turista tedesco non era a conoscenza di questo fatto storico.  È certo che  sia riuscito a combinare un guaio che resterà, ahimè, nella storia degli sfregi artistici. Questo ulteriore danno al Nettuno andrà a sommarsi al danno subito sempre dalla zampa del cavallo nel 1981, nel 1986 e nel 1989, e al distacco della mano destra nel 2005.

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