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Santa Maria Maggiore: La chiesa scelta da Papa Francesco

Scopri perché Papa Francesco era così legato alla chiesa di Santa Maria Maggiore e l'importanza di questo luogo nella sua vita e nel suo ministero.

Roma è una città dove ogni pietra racconta una storia millenaria. Ma poche chiese, come Santa Maria Maggiore, racchiudono in sé un legame così profondo con la tradizione, la fede e il destino dei Papi. Oggi, nel ricordo del Pontefice recentemente scomparso, questa Basilica assume un significato ancora più toccante.

La Basilica di Santa Maria Maggiore sorge sul Colle Esquilino, uno dei sette colli di Roma, ed è uno dei più antichi e venerati luoghi di culto cristiano della città. Secondo la tradizione, la sua costruzione risale al 432 d.C., su ordine di Papa Sisto III. La leggenda narra che la Vergine Maria apparve in sogno sia al Papa che al patrizio Giovanni, indicando loro il luogo dove avrebbe voluto che sorgesse una chiesa a Lei dedicata. Il giorno seguente, il 5 agosto, un’insolita nevicata, evento miracoloso nel caldo estivo romano, ricoprì il colle, tracciando il perimetro della futura Basilica. Ancora oggi, ogni anno, il miracolo viene ricordato con una suggestiva celebrazione e una “nevicata” di petali bianchi.

Santa Maria Maggiore: La chiesa amata da Papa Francesco

Santa Maria Maggiore è definita la “Basilica Liberiana”, in memoria della sua origine attribuita a Papa Liberio. Ma è anche chiamata “Santa Maria della Neve” e, soprattutto, “Santa Maria ad Praesepe” (presso la mangiatoia), perché custodisce al suo interno reliquie della culla di Gesù portate dalla Terra Santa. Questo la rende una delle quattro Basiliche papali maggiori di Roma, meta di pellegrinaggi incessanti.

L’interno della chiesa è un viaggio attraverso i secoli: dai mosaici paleocristiani ai soffitti dorati, realizzati con l’oro donato da Isabella di Castiglia dopo la scoperta delle Americhe, ogni elemento racconta di incontri tra fede, arte e potere.

La Basilica di Santa Maria Maggiore è da sempre nel cuore dei Papi, ma il Pontefice recentemente scomparso le aveva riservato un affetto speciale. Fin dall’inizio del suo pontificato, ogni viaggio apostolico iniziava e si concludeva con una visita alla Madonna Salus Populi Romani, l’icona più venerata della Basilica.

Papa Francesco è da sempre molto devoto alla Vergine Maria. Sin dal giorno successivo alla sua elezione (14 marzo 2013), andò subito, in forma privata ,a pregare davanti all’icona della Salus Populi Romani, che si trova proprio in Santa Maria Maggiore.

La Salus Populi Romani è una delle immagini mariane più venerate di Roma e rappresenta per il Papa un simbolo di protezione, di affidamento e di fiducia. Da allora, prima e dopo ogni suo viaggio apostolico, Francesco ha sempre fatto visita alla basilica per pregare davanti a quell’icona.

Santa Maria Maggiore non è solo un luogo di arte e storia: è anche il santuario del popolo romano.

Francesco, che ha sempre avuto una visione della Chiesa come “ospedale da campo” vicino alla gente comune, ha trovato in questa basilica un luogo perfetto per esprimere l’amore popolare verso Maria, madre di tutti.

La Salus Populi Romani è la “protettrice” di Roma, e il Papa ha più volte detto che, affidandosi a Maria, si affida anche al popolo.

La consuetudine di recarsi a Santa Maria Maggiore dopo l’elezione non è obbligatoria: è una scelta. Francesco l’ha voluta fortemente, stabilendo un rapporto semplice e diretto tra il suo pontificato e la tradizione mariana della città di Roma.

Quel gesto, e la costanza con cui lo ha ripetuto negli anni, ha comunicato un’idea molto potente: il Papa non si mette al centro, ma si affida. Cammina insieme agli altri, sotto la protezione di Maria.

Davanti a quell’antica immagine, il Papa si raccoglieva in preghiera prima di partire, e vi ritornava dopo ogni missione, per ringraziare e affidare il suo ministero. Un gesto semplice, ma carico di devozione, che ha profondamente commosso i fedeli di tutto il mondo.

La Basilica era diventata per lui non solo un luogo di culto, ma una vera casa spirituale, un rifugio dove portare i pesi del mondo e trovare forza nel silenzio.

La morte del Pontefice rende ancora più intensa la bellezza di Santa Maria Maggiore: oggi quel legame si fa memoria, pellegrinaggio interiore, omaggio a una vita spesa al servizio della fede. E visitare questa Basilica significa ripercorrere idealmente quel cammino: un atto d’amore verso Roma, verso la Chiesa, verso la speranza.

Chi varca le porte di Santa Maria Maggiore, oggi, non può non avvertire una presenza sottile: quella di chi, umilmente, aveva affidato ogni suo viaggio, ogni sua decisione, ogni suo dolore alla Madonna Salus Populi Romani.

Qualche curiosità: 

Il soffitto di Santa Maria Maggiore è stato rivestito con il primo oro giunto dall’America.

L’obelisco davanti a Santa Maria Maggiore , pur essendo romano, proviene originariamente dal Mausoleo di Augusto.

Santa Maria Maggiore è stata la prima chiesa dedicata alla Vergine in tutto l’Occidente cristiano.

Santa Maria Maggiore è l’unica Basilica a Roma ad aver conservato la sua struttura paleocristiana originale, nonostante le numerose modifiche e restauri.

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