”Roma Eterna”, la capitale d’Italia raccontata attraverso 2000 anni di scultura

15 Gennaio 2020

L’Antikenmuseum di Basilea presenta per la prima volta in Svizzera oltre 70 sculture provenienti dalle collezioni italiane della famiglia Santarelli e del critico e storico dell’arte Federico Zeri.

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L’Antikenmuseum di Basilea presenta per la prima volta in Svizzera oltre 80 sculture provenienti dalle collezioni italiane della famiglia Santarelli e del critico e storico dell’arte Federico Zeri

MILANO – Dal 5 giugno al 16 novembre 2014, l’Antikenmuseum di Basilea (Svizzera) ospita la mostra Roma Eterna. 2000 anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri, mostra curata da Tomas Lochman e Dario Del Bufalo.
Il progetto espositivo è frutto di una cooperazione tra l’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli Onlus, con il contributo della Fondazione Roma e l’organizzazione di Arthemisia.

IL RUOLO DELLA SCULTURA – Da sempre, fin dai tempi più antichi, la scultura ha rappresentato un importante e imprescindibile strumento politico per chiunque detenesse il potere: per lungo tempo imperatori, uomini d’arme, papi e vescovi attraverso la scultura hanno rivendicato il proprio prestigio e autorità.  Questa mostra vuole rendere omaggio all’antica tradizione scultorea dell’Urbe, portando per la prima volta in Svizzera oltre 80 sculture provenienti dalle collezioni italiane della famiglia Santarelli e Zeri.

IL PERCORSO ESPOSITIVO – I capolavori comprendono sculture dall’età imperiale romana fino a quella neoclassica ma il percorso espositivo non segue un ordine cronologico, bensì accosta le opere secondo le loro caratteristiche tematiche, formali e stilistiche.
Si inizia in un’ambientazione ispirata agli interni di un palazzo romano, con la sezione dedicata ai ritratti, dalla statuaria romana del I secolo d.C., fino a quella barocca di dignitari ecclesiastici e secolari del XVII secolo. Il secondo ambiente ospita sculture a tema mitologico e allegorico, oltre a rappresentazioni di animali e ritratti di bambini, mentre nella terza sala viene evocata la sacralità di una cappella privata, adatta a presentare opere di ambito prettamente religioso. Chiude la rassegna una sezione allestita idealmente nella biblioteca di una dimora signorile dell’Urbe, nella quale grazie alla policromia delle sculture in porfido e marmo colorato, uno dei cardini della Collezione Santarelli, è possibile ricreare un’atmosfera di grande fascino. Il catalogo della mostra è edito da Skira.

18 maggio 2014

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