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Rembrandt, l’espressività cangiante

Oggi il mondo dell’arte celebra l’anniversario di nascita del celebre pittore olandese

MILANO – Pittore e incisore francese, Rembrandt fu artista apprezzato già in vita. I suoi più grandi trionfi creativi emergono soprattutto nei ritratti dei suoi contemporanei, nei suoi autoritratti e nelle illustrazioni di scene tratte dalla Bibbia. Sia nella pittura che nella stampa dimostrò una completa conoscenza dell’iconografia classica che modellò per adattarla alle proprie esigenze. Dopo aver ottenuto un grande successo fin da giovane come pittore ritrattista, i suoi ultimi anni furono segnati da tragedie personali e difficoltà economiche.

GLI INIZI E LE INFLUENZE ARTISTICHE – Il più grande artista olandese nacque nel 1606 a Leida, figlio di un mugnaio benestante. Desideroso che il figlio facesse una carriera importante, e che si elevasse dal ceto artigianale, lo iscrive, nel 1620, alla facoltà di Lettere della sua città. Il giovane vi rimane pochi mesi, preferendo frequentare lo studio del pittore Isaaksz van Swanenburg che gli fa conoscere l’arte italiana e i suoi capolavori, studiati febbrilmente dall’allievo. In aggiunta a ciò, bisogna sottolineare che negli anni venti del Seicento la pittura di tutta Europa è squassata dall’arte rivoluzionaria di Caravaggio che ottiene sorprendenti effetti realistici grazie all’uso del tutto personale delle luci. Una lezione che Rembrandt terrà ben presente.

LE PRIME COMMISSIONI IMPORTANTI – A diciotto anni, Rembrandt si recò ad Amsterdam per lavorare con Pieter Lastman, un rinomato pittore. Rembrandt, studia con attenzione i quadri di Lastman e ne impara la precisione e l’uso di colore tipicamente italiano, riproponendo alcuni dei soggetti storici del maestro. Sei mesi dopo Rembrandt aprì il proprio studio a Leida. Nel 1629 Rembrandt fu scoperto dallo statista e poeta Constantijn Huygens che gli procurò importanti commissioni da parte della corte reale dell’Aja. Grazie a questo contatto, il principe Frederik Hendrik continuò ad acquistare dipinti di Rembrandt fino al 1646. Entro il 1631 Rembrandt si era creato una così buona reputazione da ricevere numerosi incarichi ad Amsterdam per la realizzazione di ritratti. Di conseguenza si trasferì in quella città andando ad abitare nella casa del mercante d’arte Hendrick van Uylenburgh. Questo trasferimento fu alla fine causa del suo matrimonio con la cugina di Hendrick, Saskia van Uylenburgh.

IL BALZO SOCIALE – Per Rembrandt, “il figlio del mugnaio”, questo matrimonio segna oltre che l’inizio di un’affettuosa storia d’amore, un deciso balzo sociale. Cambia anche il tenore di vita economico di Rembrandt in quanto la sposa, benestante porterà in dote ben quarantamila fiorini (considerata ai tempi una cifra molto cospicua); i due sposi si stabiliscono ad Amsterdam e Saskia diviene una delle modelle predilette del pittore. Grazie anche alla sua raggiunta fama di pittore, Rembrandt riceve committenze signorili anche se a volte non ben retribuite ed oltretutto egli decide di non abbracciare nessuna religione in particolare in modo da non precludersi nessun tipo di committenza. Questa sua agiatezza economica lo porta a cambiare casa nel 1639 per comprarne una più signorile sulla riva dell’Amstel e a intraprendere quasi in modo maniacale una specie di collezionismo smisurato e senza ordine logico.

CELEBRE MEASTRO DI BOTTEGA – Nonostante la fama raggiunta, continua il lavoro di maestro nella bottega, abituato ad avere allievi e collaboratori, talvolta di notevoli qualità. E importante ricordare che gli allievi, oltre a potenziare l’attività della bottega, pagavano una retta per poter studiare ma Rembrandt non ne ha mai approfittato, impegnandosi direttamente nella formazione degli allievi. Soprattutto intorno agli anni Trenta, il numero degli studenti cresce in modo tale da imporre molti sforzi organizzativi a Rembrandt.

GLI ULTIMI ANNI – Nonostante fosse un artista di talento molto rispettato, Rembrandt visse i suoi ultimi giorni in pessime condizioni. Saskia, l’amore della sua vita, morì e i numerosi debiti obbligarono Rembrandt a vendere la casa e le altre proprietà. Diversi anni dopo, morì l’amante, Hendrickje Stoffels, e anche il figlio, Titus. Il pittore si rinchiude nell’ultimo suo grande amore, la pittura, la cui qualità rimane sempre elevata. Rembrandt morirà solo e povero nel 1669 e con lui tramonterà un epoca, quella del “Secolo d’oro olandese”.

 

 

Copertina: Il ponte di pietra – Rembrandt

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