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Peggy Guggenheim di Venezia, la collezione di una donna che influenzò la storia dell’arte del Novecento

Prosegue la rassegna alla scoperta dei grandi musei, gallerie e fondazioni nelle più belle città del mondo. E oggi si va a Venezia nello storico Palazzo Venier dei Leoni che si affaccia su Canal Grande, dove è custodita la Collezione Peggy Guggenhein...

Per ‘Artiamo in Viaggio’ la storia di Peggy Guggenheim e della sua collezione oggi custodita a Palazzo Venier dei Leoni di Venezia

ARTIAMO IN VIAGGIO – Prosegue la rassegna alla scoperta dei grandi musei, gallerie e fondazioni nelle più belle città del mondo. E oggi si va a Venezia nello storico Palazzo Venier dei Leoni che si affaccia su Canal Grande, dove è custodita la Collezione Peggy Guggenhein, oggi facente parte della Fondazione Solomon R. Guggenheim. Peggy Guggenheim svolse un ruolo determinante nella storia dell’arte del Novecento. Era solita dire che era suo dovere proteggere l’arte del suo tempo e a questa vocazione e alla creazione del suo museo dedicò buona parte della vita.

PEGGY – 1918. Ancora ventenne, Peggy, nipote di Solomon R. Guggenheim, lavora in una libreria di New York, la Sunwise Turn dove frequenta e fa amicizia con esponenti dei circoli artistici e intellettuali della città. Tre anni dopo decide di spostarsi in Europa, a Parigi. Si ritrova presto a frequentare la Parigi bohémienne degli espatriati americani e stringe amicizie che dureranno tutta la vita: Constantin Brancusi, Djuna Barnes, Marcel Duchamp.

ARTE SURREALISTA E ASTRATTA – Nel 1938, all’età di 40 anni, Peggy Guggenheim inaugura a Londra la galleria d’arte “Guggenheim Jeune”, dove espongono artisti d’avanguardia come Jean Cocteau, Kandinsky e Yves Tanguy. Consigliata inizialmente da Herbert Read e Marcel Duchamp, Peggy inizia presto a raccogliere la sua importante collezione di arte surrealista e astratta. Nel 1939, stanca della galleria, Peggy decide invece di aprire un museo così nel 1942  inaugura, a New York, “Art of This Century”, un’originale galleria/museo progettata da Frederick Kiesler sulla 57a Strada. Nei successivi cinque anni Peggy organizza numerose mostre importanti dedicate ad artisti americani ed europei come Giorgio de Chirico, Robert Motherwell, Jackson Pollock e Mark Rothko.

L’IMPEGNO PER L’ARTE – Pollock e gli altri artisti esposti in galleria diventeranno i pionieri dell’Espressionismo Astratto americano, ispirato per larga parte al Surrealismo, conosciuto proprio grazie alla galleria. Peggy Guggenheim e il suo amico e assistente Howard Putzel offrono, inoltre, appoggio e incoraggiamento agli esponenti della nascente avanguardia newyorkese. E così Peggy e la sua collezione svolgono un ruolo chiave nella nascita e nello sviluppo del primo movimento artistico americano di rilievo internazionale.

PALAZZO VENIER DEI LEONI – Nel 1947 Peggy Guggenheim decide di ritornare in Europa e alla fine del 1948, dopo aver esposto alla prima Biennale di Venezia, Peggy acquista qui Palazzo Venier dei Leoni. Vi si trasferisce con la sua collezione e lo apre al pubblico nel 1951. Tra il 1964 e 1975 la collezione viene esposta in varie occasioni all’estero; importante è soprattutto la mostra a New York, nel 1969, al Museo Solomon R Guggenheim. È in quell’occasione che Peggy Guggenheim decide di donare il proprio palazzo e le opere d’arte alla Fondazione Solomon R Guggenheim.

LA FONDAZIONE – La Fondazione era stata creata nel 1937 dallo zio di Peggy, Solomon R. Guggenheim, per gestire il proprio museo. Nel 1976 così Peggy Guggenheim cede la proprietà della sua collezione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim a condizione che le opere rimangano a Venezia. Peggy Guggenheim muore all’età di 81 anni, il 23 dicembre 1979. Le sue ceneri vengono seppellite nel giardino di Palazzo Venier dei Leoni, nell’angolo dove ella era solita seppellire i suoi beneamati cagnolini. Da allora la Fondazione Guggenheim ha trasformato la dimora di Peggy in uno dei maggiori musei d’arte moderna al mondo.

 

LE COLLEZIONI – Il museo espone la collezione personale di Peggy Guggenheim, che comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo. Tra questi Picasso, Braque, Duchamp de Chirico, Mondrian, Kandinsky, Dalí, Pollock, per citarne solo alcuni.
Il museo espone inoltre sia opere donate alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, per la sua sede veneziana, dopo la morte di Peggy, che prestiti a lungo termine da parte di collezioni private: la “Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof”, 80 preziosissime opere d’arte italiana, europea e americana del secondo dopoguerra, destinate a rimanere esposte in maniera permanente a Palazzo Venier dei Leoni, accanto ai grandi capolavori collezionati da Peggy Guggenheim; la “Collezione Gianni Mattioli”, prestito a lungo termine, che include alcuni famosi capolavori del Futurismo italiano, quali Materia e Dinamismo di un ciclista di Boccioni, Manifestazione interventista di Carrà, Solidità della nebbia di Russolo, oltre ad opere di Balla, Severini (Ballerina blu), Sironi, Soffici, Rosai, Depero. La collezione comprende anche alcuni dipinti del primo Morandi e un raro ritratto di Modigliani; infine il “Patsy R. and Raymond D. Nasher Sculpture Garden” della Collezione Peggy Guggenheim presenta opere della collezione permanente del museo (di artisti quali Arp, Duchamp-Villon, Ernst, Flanagan, Giacometti, Gilardi, Goldsworthy, Holzer, Marini, Minguzzi, Mirko, Merz, Moore, Ono, Paladino, Richier, Takis), e sculture in prestito temporaneo appartenenti a fondazioni e collezioni private (di artisti quali Kapoor, Marini, Smith).

LA MOSTRA – Se passate da Venezia dunque non vi resta che prendere un vaporetto (o una gondola!), percorrere il Canal Grande e fare tappa fra il Ponte dell’Accademia e la Basilica di Santa Maria della Salute, qui alla Peggy Guggenheim Collection.  Oltre alla collezione permanente, dal 1° febbraio al 14 aprile 2014, il Palazzo ospiterà la mostra “Temi & Variazioni. L’impero della luce”, curata da Luca Massimo Barbero, mostra che intende condurre il visitatore in un affascinante viaggio, tra accostamenti unici e serrati dialoghi inediti, partendo da Magritte, attraverso le opere di maestri di generazioni differenti, arrivando così a lambire i confini della contemporaneità.

Buona visita!

 

18 gennaio 2014

 

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